64 AVELLINO
di cui paria la favola, e col lanciare i quali teneva lon-
tani coloro che volevano a Creta approssimarsi. Ed egre-
giamente ancora paragona i sassi del nostro Talo detto
Tpryi'yag dallo pseudo Orfeo co'simili sassi %j&0a$l& che
la favola ed i monumenti danno per armi a' Giganti
nella loro pugna con Giove 1).
In altro importante monumento dovremmo pur ri-
conoscere espresso Talo secondo la opinione dello stesso
sig. ab. Cavedoni, cioè nel celebre specchio etrusco, pubbli-
cato già ne'monumenti àe\Y istituto di corrispondenza ar-
cheologica 2), e poi dal eh. cav. Gerhard ripetuto nella
sua collezione di tali specchi 3). Vedesi nella parte supe-
riore di questo specchio Giove sedente in maestoso trono,
indicato col solito nome di TINIA, tra due Dee seminude
pur sedenti ( TVRAN e THALNA ) , e dinanzi Ercole
nudo diademato con clava , e tenendo nella sinistra un
putto alato di robuste fattezze con incerto simbolo nella
sinistra , e che volgesi a Giove medesimo. I nomi di
HER.CLE e di EPEVR indicano queste due ultime figure.
1) Le osservazioni del eh. sig. Ca-
vedoni sono impresse nel cilalo volume
degli annali del 1835 pag. i5/ì e segg.
Ad esse le subilo plauso il sig. llaoul-
Roehette , notando che era ancor egli
venuto nella stessa opinione che il signor
Cavedoni Cu poi il primo a pubblicare ,
e promettendo aggiugnere in favor di essa
novelle pruove. Vedi il joitrn. des sav.
del i836 pag. 5uo. e assai notevole che
un altro erudito francese , il sig. Eméric
David, pochi anni prima riconosceva nel-
la figura delle monete di Festo espresso
1' anno Lycabas co' due emisferi nelle
mani (così egli denominava i sassi); men-
tre questo stesso erudito a poche pagine
di distanza ricordava e dilucidava il mito
di Talo senza punto avvedersi che a que-
sto appunto doveano riferirsi le monete
di Festo. Vedi Emcric-David Jupiler
toni. 11 pag. 3Ó4 e 36o.
2) Tom. II tav. 6.
3) Parte li lav. 181.
di cui paria la favola, e col lanciare i quali teneva lon-
tani coloro che volevano a Creta approssimarsi. Ed egre-
giamente ancora paragona i sassi del nostro Talo detto
Tpryi'yag dallo pseudo Orfeo co'simili sassi %j&0a$l& che
la favola ed i monumenti danno per armi a' Giganti
nella loro pugna con Giove 1).
In altro importante monumento dovremmo pur ri-
conoscere espresso Talo secondo la opinione dello stesso
sig. ab. Cavedoni, cioè nel celebre specchio etrusco, pubbli-
cato già ne'monumenti àe\Y istituto di corrispondenza ar-
cheologica 2), e poi dal eh. cav. Gerhard ripetuto nella
sua collezione di tali specchi 3). Vedesi nella parte supe-
riore di questo specchio Giove sedente in maestoso trono,
indicato col solito nome di TINIA, tra due Dee seminude
pur sedenti ( TVRAN e THALNA ) , e dinanzi Ercole
nudo diademato con clava , e tenendo nella sinistra un
putto alato di robuste fattezze con incerto simbolo nella
sinistra , e che volgesi a Giove medesimo. I nomi di
HER.CLE e di EPEVR indicano queste due ultime figure.
1) Le osservazioni del eh. sig. Ca-
vedoni sono impresse nel cilalo volume
degli annali del 1835 pag. i5/ì e segg.
Ad esse le subilo plauso il sig. llaoul-
Roehette , notando che era ancor egli
venuto nella stessa opinione che il signor
Cavedoni Cu poi il primo a pubblicare ,
e promettendo aggiugnere in favor di essa
novelle pruove. Vedi il joitrn. des sav.
del i836 pag. 5uo. e assai notevole che
un altro erudito francese , il sig. Eméric
David, pochi anni prima riconosceva nel-
la figura delle monete di Festo espresso
1' anno Lycabas co' due emisferi nelle
mani (così egli denominava i sassi); men-
tre questo stesso erudito a poche pagine
di distanza ricordava e dilucidava il mito
di Talo senza punto avvedersi che a que-
sto appunto doveano riferirsi le monete
di Festo. Vedi Emcric-David Jupiler
toni. 11 pag. 3Ó4 e 36o.
2) Tom. II tav. 6.
3) Parte li lav. 181.