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Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia — 4,1.1852

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Avellino, Francesco Maria: Il mito di Talo: memoria; letta alla Reale Accademia Ercolanese nell'anno 1837
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https://doi.org/10.11588/diglit.14101#0112
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1QO AVELLINO

mero le discende al seno *), non meno che dallo scettro a).

Nulla dir oso della piccola figura alata, o Vittorietta
segnata dopo di Medea, sospettando che, se non tutta in-
tera, appartiene in gran parte a restauro: della qual cosa
il solo esame del vaso potrà farci eerti. Ben è a notare,
che per. ciò che limane di antico delle due figure di Circe
e di Medea, apparisce che mentre la prima è volta colla
patera verso Giasone, la seconda è in una opposta dire-
zione , volgendosi verso i Dioscuri. Non eredo fortuita que-

1) Esso fa rammentare que'versi di erudizione che gli son tanto proprie:
Manilio benché non relativi a Medea, Circe est Ki'pxvi graece: Medea M$si«:
Astronom. lib. V v. 3gi e segg. Angitiam quomodo Graeci nomina-
Non inimica facil serpentum meni- bant? Si una haec fuit ex tribus Aeetae
bra creatis. filiabus, oporlel eatn Graecos novisse ,
Accipient sinibusque suìs, peploque sed non isto nomine quod mere lati-
fluenti , num est. Jlectius i/li qui Medeani ab
Osculaque horrendis jungent impu- Italis Angitiam vocatam fuisse volimi,
ne venenis. Eam Morsi et Marrubii hoc nomine
Nessuno poi ignora come il serpe era coluerunt. Glossae, Angicia, Mr'Ss/ce.
più particolarmente simbolico di Medea, Angicia proprie est 4) tx^is, y 'E^iS-
che di quel rettile servivasi nelle sue vu~a, quod potestatem in serpenles ha-
malie ( v. Seneca Med. v. b'84 segg. ), beret, ut omnes habent §uQ\i.anùi. An-
come servissene poi per sottrarsi nel eoe- guis ex graeco "x,s- Siculi Dores dice-
cln'o alle minacce provocale dall'ucci- bant clxlS > ui cipraixis, ovaipov. Addito
sione de'suoi figli. Anzi secondo Servio N, ut ?nos eroi Latinorum, anguis. Sic
( ad Firgil.Aen. lib. VII v. 750) Medea iyxtkvs anguilla. Mutabant autem X
Stessa venula in Italia fu onorala col 110- in (3, ut ccyx'-0* ango; So^t) doga: j^aX-
me di Anguilia presso i Marrubi, cui in • |3avr) Galbanum. Sic angis t^i$i Angi-
segnò i rimedii contra il morso de'sci - tia % t'x,TlS (Plinian. exercit. 1.1 p. 60).
penti. Altri dicono l'Anguitia do'Marsi 2) Abbiamo già notalo sopra nella
e del Fucino sorella di Medea; vedi Solino nota 1 a pag. 83 che Medea è in-Pin-
cap. 2: ove il dotlissinio Salmasio ebbe darò denomina tà SsWoiva KoX^wv ( Pyth.
ad annoiar le cose seguenti con quel- od. IV v. 17 ).
I1 acuto discernimento e meravigliosa
 
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