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Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia — 4,1.1852

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Avellino, Francesco Maria: Il mito di Talo: memoria; letta alla Reale Accademia Ercolanese nell'anno 1837
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https://doi.org/10.11588/diglit.14101#0119
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MITO Di TALO IO7

oltre all'approvazione già detta del sig. Creuzer ha otte-
nuta anche quello de' signori Hoeckh *) ed Osann 2), ed an-
che più recentemente del sig. Movers 3).

Anche il sig. de Witte in diversi suoi lavori ha ap-

la lezione ravpos, di cui dicemmo sopra a
p. 5] e seg.e la difende conlra ilMitscher-
lich, lo Heyne, ed anche il Clavier (vers.
d'Apollod. tom. II p. 189 ) che vorreb-
bero leggere ovpos. Dotte cose va inoltre
notando circa i motivi e l'uso, ch'eb-
bero i Fenici» di allontanare i forestieri
dalle loro isole, sagrificando a Crono o a
Moloch quelli che vi approdavano; ciò
che la favola espresse cogli abbraccia-
menti di Talo. Finalmente nota il Bótti-
ger che nella fatai vena di Talo dee
anche ravvisarsi una allusione all'inter-
no meccanismo di qucll' idolo : poiché
una tal vena non conviene ad un essere
simile all' uomo ed animato , come i
Greci più tardi immaginarono Talo : ma
considerato questi come una effigie di
bronzo., può quella vena intendersi di
una meccanica disposizione, che dava
alla statua il suo a piombo, e tolta la
quale, l'insieme se ne rovesciava.

1) Creta tom. II p. 70 segg.

a) Vedi la dotta memoria intitolata
Oenopion und seine Sippschafl inse-
rita nel musco renano dell' anno i835
( W anno ) pag. 241 e segg. Ivi parlan-
dosi di quel Talo figlio di Oinopione ,
ai cui dicesi da Pausania lib. VII c. 4
aver con altri fratelli seguito suo padre

da Creta in Chio, paragonasi questa au-
torità con quella dello scoliaste di Apol-
lonio rodio ( al v. 997 del HI libro ) ove
dicesi Dioniso aver avuto da Ariadne
un iigliuolo Oìnopion, ed altri tra'quali
un Taypó's-oXiv. 11 dotto professore can-
giando questa voce in lavpoiróXov, e se-
guendo le già mentovate idee del sin-
cretismo di Talo ( detto pur rxvpos ) col
Sole , ed anche con Luno ; e col Mino-
tauro , mette di accordo Pausania, e
quello scoliaste , mostrandoci lo stesso
Talo cretese come figlio sia di Dioniso ,
sia di Oinopione , e così lo trapianta in
Chio. Abbiamo già sopra a pag. 5j ra-
gionato della distinzione che sembra do-
versi fare trai Talo custode di Creta , e
gli altri omonimi, tra'quali è quel fi-
glio di Oinopione. E però non crediamo
potersi facilmente assentire alla identità
che il sig. Osann pone trall' uno e l'al-
tro. Ciò non toglie intanto che riteniamo
come giusta 1' approvazione data dal
sig. Osann in tale occasione alle idee del
sig. Bòltiger relative al Talo di Creta.

3) Vedi il dotto libro die P/ioenizier
pag. 3o4, 3o6, 378, oyel' autore ragio--
nando di Talos e di Talaios, dice anche
questo di bronzo e lo paragona col Gio-
ve detto Sfìvios, hospitalis, per antifrasì.
 
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