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Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia — 4,1.1852

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Quaranta, Bernardo: I funerali di Archemoro rappresentati sopra un vaso greco di Creta pitturata del R. Museo Borbonico: memoria
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https://doi.org/10.11588/diglit.14101#0159
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I FUNERALI DI ARCHEMORO l^J

E tanto basti aver detto delle figure stanti nel primo
piano di questa pitturata stoviglia. Venendo poi a quelle
del secondo, ben si vede che tanto Issipile quanto Amfiarao
si sforzino di consolare con dolci parole Euridice, addolo-
rata disperatamente per l'improvvisa e crudele morte del
figliuol suo. Il gestir d'Issipile indica ad un tempo e le giuste
scuse che adduce, e la descrizione che fa del passato spa-
vento. E forse così atteggiavasi colei, che sulle scene ateniesi
rappresentava quella donna nella tragedia, che col di lei
nome aveva composta Euripide. Certo ad Issipile quel
poeta faceva così narrare il caso d' Archemoro :

Eig rov \u[Att»'x xoiCicrcx.5
Efyscnv sVspov a(p' Inpco aipo^ìvog
AypiVfjf <x\Òi(t)V, rifo(MYp ^vy^,
To vyjcnov avr\ris'ov £%<yv.

In mezzo a verde prateria sedendo ,

Ora questo coglieva ed or quel fiore,

Piacere tal prendendo,

Con voglia insaziabile,

Quale s'annida de'fanciulli in core 2).

Quanto ad Amfiarao, le voci per le quali cercava disa-
cerbare il duolo alla desolata Euridice uscivano in una
sentenza, che le ricordava il tremendo mistero della vita,
e che, contenuta ne'versi dello stesso Euripide, ci fu con-

) Vedi Plutarco, Hip 1 <$i\, pag. g3. 3) Dalla mia traduzione di Euripide.
 
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