200 QUARANTA
D'Apolline Liceo 1' aitar sublime :
E Sicione e Megara ,
E il chiuso bosco d' Eaco, e Pallene,
Ed Eleusi, e la fertil Maratona,
E le città, cui 1' oro ogni ben dona
Sotto l'alto Etna, e l'Euboiche arene.
Per tutta Grecia chiedi
Chi sieno ; più ne udrai di quel che credi.
O Giove invitto, ad essi deh consenti
jy ogni periglio fuore
Trarsi con piò leggier; concedi onore,
E la dolcezza de' più cari eventi.
Infine chi si facesse a contemplar questo vaso per ri-
spetto all' arte, molto non vi ha dubbio troverebbevi di
ehe restare ammirato, e ben volentieri allogar dovrebbelo
tra quelli che lodansi come i più eletti. E certamente nella
maniera come son disposte ed aggruppate le figure assai di
semplicità e naturalezza vi potrà uomo discernere, ed oltre
a ciò 1' abbandono del cadavere, ed il dolore di che son
presi ed il pedagogo , e 1' uomo barbato che la borsa ed i
vasi porta, e quell' Euridice che prima era da nominare,
son cose espresse con tanta maestria da pregiarsene qua-
lunque de' più nominati maestri. Ma che è da dire del-
l'Atlante? Se Pitlagora di Reggio, narrante Plinio i), feCe
la statua di uno che zoppicava per acerba ferita, e seppe
dargli tanta verità che anche gli spettatori parevano sen-
tire il di lui dolore, chi disamini l'Atlante della nostra
i) II. N. V, 56.
D'Apolline Liceo 1' aitar sublime :
E Sicione e Megara ,
E il chiuso bosco d' Eaco, e Pallene,
Ed Eleusi, e la fertil Maratona,
E le città, cui 1' oro ogni ben dona
Sotto l'alto Etna, e l'Euboiche arene.
Per tutta Grecia chiedi
Chi sieno ; più ne udrai di quel che credi.
O Giove invitto, ad essi deh consenti
jy ogni periglio fuore
Trarsi con piò leggier; concedi onore,
E la dolcezza de' più cari eventi.
Infine chi si facesse a contemplar questo vaso per ri-
spetto all' arte, molto non vi ha dubbio troverebbevi di
ehe restare ammirato, e ben volentieri allogar dovrebbelo
tra quelli che lodansi come i più eletti. E certamente nella
maniera come son disposte ed aggruppate le figure assai di
semplicità e naturalezza vi potrà uomo discernere, ed oltre
a ciò 1' abbandono del cadavere, ed il dolore di che son
presi ed il pedagogo , e 1' uomo barbato che la borsa ed i
vasi porta, e quell' Euridice che prima era da nominare,
son cose espresse con tanta maestria da pregiarsene qua-
lunque de' più nominati maestri. Ma che è da dire del-
l'Atlante? Se Pitlagora di Reggio, narrante Plinio i), feCe
la statua di uno che zoppicava per acerba ferita, e seppe
dargli tanta verità che anche gli spettatori parevano sen-
tire il di lui dolore, chi disamini l'Atlante della nostra
i) II. N. V, 56.