SOTTERRANEI ANFITEATR ALI 2o5
letterati, che vedeano con quel fenomeno architettonico
rovesciarsi la per essi fondata credenza del primato del-
l'Anfiteatro Romano, e manifestarsi all'incontro la premi-
nenza del nostro in tutte le parti, e segnatamente nelle
sostruzioni. Lo stato di perfettissima conservazione, tra le
vicende de' tempi e l'incessante rodere de' secoli appe-
na credibile, la magnificenza loro imponente, la loro
struttura ingegnosa, talmente superano quanto non dico già
esiste, poiché nulla vi ha di stante, che degno sia di pa-
rola , ma quanto esister poteva, o può concepirsi esistente
nel romano ipogeo, che non cadde giammai in mente ad
alcuno architetto o archeologo alcun che di simile o di ap-
prossimante.
Ma il pregio singolare, che render le debbe agli an-
tiquarii stimatissime, esser ci sembra quella immensa lu-
ce , che spicciando da que' cavi stenebrati si è diffusa su
le memorie di loro a noi lasciate dagli antichi scrittori ;
memorie fino al di d'oggi enigmi e misteri all' Archeolo-
gia , e che ora, mercè la nuova luce che le illustrò, so-
nosi fatte chiare, intelligibili, evidenti. Quindi rettificarsi
le idee, penetrar nel vero senso degli autori, chiarirsi un
punto archeologico, fare un passo innanzi nella conoscenza
delle antiche maraviglie.
Nella nostra Capua Velere (Napoli 1828 ) demmo un
cenno più che sufficiente intorno all'uso de'sotterranei anfi-
teatrali, e diradammo qualche oscurità negli autori. Altra
Memoria *) da noi letta in questa Reale Accademia portò,
J) Memoria su le Naumachie date aprile i83o.
nell'Anfiteatro, letta nella tornata de'20
letterati, che vedeano con quel fenomeno architettonico
rovesciarsi la per essi fondata credenza del primato del-
l'Anfiteatro Romano, e manifestarsi all'incontro la premi-
nenza del nostro in tutte le parti, e segnatamente nelle
sostruzioni. Lo stato di perfettissima conservazione, tra le
vicende de' tempi e l'incessante rodere de' secoli appe-
na credibile, la magnificenza loro imponente, la loro
struttura ingegnosa, talmente superano quanto non dico già
esiste, poiché nulla vi ha di stante, che degno sia di pa-
rola , ma quanto esister poteva, o può concepirsi esistente
nel romano ipogeo, che non cadde giammai in mente ad
alcuno architetto o archeologo alcun che di simile o di ap-
prossimante.
Ma il pregio singolare, che render le debbe agli an-
tiquarii stimatissime, esser ci sembra quella immensa lu-
ce , che spicciando da que' cavi stenebrati si è diffusa su
le memorie di loro a noi lasciate dagli antichi scrittori ;
memorie fino al di d'oggi enigmi e misteri all' Archeolo-
gia , e che ora, mercè la nuova luce che le illustrò, so-
nosi fatte chiare, intelligibili, evidenti. Quindi rettificarsi
le idee, penetrar nel vero senso degli autori, chiarirsi un
punto archeologico, fare un passo innanzi nella conoscenza
delle antiche maraviglie.
Nella nostra Capua Velere (Napoli 1828 ) demmo un
cenno più che sufficiente intorno all'uso de'sotterranei anfi-
teatrali, e diradammo qualche oscurità negli autori. Altra
Memoria *) da noi letta in questa Reale Accademia portò,
J) Memoria su le Naumachie date aprile i83o.
nell'Anfiteatro, letta nella tornata de'20