2iO R U C C A
inzuppasse di profumato odore la testa e gli abiti degli
spettatori. L'effetto dovea pur esserne portentoso, dacché
Seneca annovera queste sparsioni tra le cose più mirabili
del suo secolo ; e benché par che derida il soverchio stu-
pore del volgo a tale comparsa, la derisione cade su la
ignoranza del meccanismo , che faceva inarcar le ciglia
alla stupida moltitudine , non perchè lo spettacolo non fosse
degnissimo della comune ammirazione. Solo abbiamo da
Plinio, che siffatto croco era allungato nel vino , e vino
il più dolce: Crocum vino mire congruit, praecipue dulci,
tritum ad theatra replenda. lib. 21. 17. Ma da una ma-
raviglia passiamo all'altra.
Naumachie , e cacce in acqua di animali aquatici
e terrestri.
Più grandioso uffizio prestavano i sotterranei alla rap-
presentazione delle Naumachie, e delle cacce in acqua di
animali aquatici e terrestri. Erano essi allora il ricettacolo
di quei torrenti di acqua, che precipitandosi nel loro seno
impetuosamente, trasformavano in un girar di ciglio Verena
in un lago.
Del riempiersi e votarsi di acqua rapidamente i sot-
terranei dell'anfiteatro per dar luogo con subite vicende
ora a combattimenti navali, ora a cacce di fiere e giuo-
chi gladiatorii, il primo a farne solenne parola è il più
volte lodato Filosofo Cordovano, il quale nella citata epi-
stola novantesima su le lodi della Filosofia parla con en-
comio del sapiente ingegno di colui , qui euripos subito
aquarum impetu implet, aut siccat.
inzuppasse di profumato odore la testa e gli abiti degli
spettatori. L'effetto dovea pur esserne portentoso, dacché
Seneca annovera queste sparsioni tra le cose più mirabili
del suo secolo ; e benché par che derida il soverchio stu-
pore del volgo a tale comparsa, la derisione cade su la
ignoranza del meccanismo , che faceva inarcar le ciglia
alla stupida moltitudine , non perchè lo spettacolo non fosse
degnissimo della comune ammirazione. Solo abbiamo da
Plinio, che siffatto croco era allungato nel vino , e vino
il più dolce: Crocum vino mire congruit, praecipue dulci,
tritum ad theatra replenda. lib. 21. 17. Ma da una ma-
raviglia passiamo all'altra.
Naumachie , e cacce in acqua di animali aquatici
e terrestri.
Più grandioso uffizio prestavano i sotterranei alla rap-
presentazione delle Naumachie, e delle cacce in acqua di
animali aquatici e terrestri. Erano essi allora il ricettacolo
di quei torrenti di acqua, che precipitandosi nel loro seno
impetuosamente, trasformavano in un girar di ciglio Verena
in un lago.
Del riempiersi e votarsi di acqua rapidamente i sot-
terranei dell'anfiteatro per dar luogo con subite vicende
ora a combattimenti navali, ora a cacce di fiere e giuo-
chi gladiatorii, il primo a farne solenne parola è il più
volte lodato Filosofo Cordovano, il quale nella citata epi-
stola novantesima su le lodi della Filosofia parla con en-
comio del sapiente ingegno di colui , qui euripos subito
aquarum impetu implet, aut siccat.