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Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia — 4,1.1852

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De Cesare, ...: Dichiarazione di un luogo oscuro delle epistole di Cicerone: memoria
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https://doi.org/10.11588/diglit.14101#0268
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256 DE CESARE

faciam aule te certiorem......et me hoc bìduo aut triduo

expecta. Finalmente nella X del secondo libro delle epi-
stole a Quinto suo fratello, Cicerone gli scrive di avere
seco menato Marco Mario in lettiga da Napoli a Baia, ma
di non averlo fatto alloggiare nella villa di esso Cicerone,
ina bensì in quella di Anicio, per essere la sua di fresca
costruzione , e sconveniente ad uomo infermiccio qual era
Mario : Hominem infirmum in villani, apertam, ac ne ru-
dem quidem etiam mmc invitare nolui*.....Apud Ani-
cium vìdebimus ut paratimi sit ; il che chiaramente dimo-
stra di non aver Mario alcuna villa nell'Agro Puteolano,
perchè in tal caso sarebbesi egli recato alla sua propria.

Conservandosi quindi , come ò già detto, la lezione di
Seianum , qual era mai questo luogo che insieme con Sta-
bia Marco Mario poteva vedere da una finestra della sua
Pompeiana villa ? Alcuni dotti uomini, c tra gli altri il sul-,
lodato Corcia, sospettavano che il nome della grotta Pausilli-
pense di sopra mentovata, fosse derivato da quello del luo-
go ove era stata aperta. Ma ciò non mi par fondato, pri-
mo perchè in ninna scrittura geografica antica o moderna
trovo la menoma menzione di un tal luogo sul colle di Po-
sillipo -, secondo , perchè torna più verosimile che Seìano,
quel perverso ministro di Tiberio, per far cosa grata al suo
signore e maggiormente captivarlo affin di meglio tradirlo,
avesse fatto aprire o almeno ampliare quella grotta, se già
trovavasi aperta, sia per opera dei Pelasgi al pari di tante
altre, come alcuni circhcologi sostengono, o sia per opra di
Luoullo a maggior comodo e pregio della magnifica sua
villa Pausillipense , che passata poi a Vedio Pollione e da
 
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