292 PINATI
tramo a dare la descrizione del -monumento, e rivindicare
alla sua originalità questa mole marmorea istoriata , indi-
dì molte figure., opera di Apollonio e
Taurisco, fatto di un sol masso di mar-
mo , esistente a Roma nel Palazzo Far-
nese ( ora in Napoli ) detto perciò il
Toro Farnese. Dico che verosimilmente
è di questi tempi , poiché Plinio ri-
guardo a questi artisti nulla ci deter-
mina , benché abbia fissate le epoche
de'più celebri fino a questi tempi. Si
sa che tal gruppo rappresenta Zelo ed
Amfione , i quali per vendicare la loro
madre Antiope , presero Dirce, cui Lieo
padre loro sposata avea dopo il ripu-
dio di quella, e legatala ad un toro
lecerla crudelmente strascinare.
» §. 10. Ci narra Plinio die tal
lavoro portalo fu dall'isola di Rodi a
Roma : ci addita inoltre la patria di
Taurisco cioè la città di Traili in Ci-
licia , e osserva che nella iscrizione vi
erari mentovati del pari il padre di
ambi gli Artefici Artemidoro, e il mae-
stro Menecrate , ira i quali è rimasto
indeciso quale de'due l'osse stato rico-
nosciuto da essi per vero padre , se
quello che loro aveva data la vita ,
ovvero 1' altro che gli aveva istruiti
ncll' arie. Flirt, lib. 36. cap. 5. sect.
4- §. io. Questa iscrizione ora più non
v' è , ma il luogo più cospicuo , ove
può credersi che fosse incisa , è il tronco
dell'albero che serve di appoggio alla
statua di Zeto , e che è quasi tutto mo-
derno , come la maggior parte delle fi-
gure medesime.
» §. 11. Parecchi hanno scritto
l'opposto (Maffei .Raccolta di alai, ant.
Tav. 48, Cayl. De la scalpi, et cles
sculpleurs une., selon Pline, Acad.
dea Jnscript. Tom. XXV 3a5. ), e
per quel che m'immagino dall' aver
male inteso il Vasari, il quale narra
che questo gruppo è stato lavorato in
un sasso solo e senza pesai ( Fila dei
più eccell. pittori, ec. Vita di Miche-
lane. Tom. ti. par. 6. pag. 264. ). Ma
è chiaro eh' egli qui parla del gruppo
qual era scolpito anticamente , e non
vuol già dire clic sia stalo disolterrato
senza che alcun pezzo ne mancasse. Da
questo abbaglio j e dal non avere ben
disliulo l'antico dal moderno, l'opera
del greco scarpello dal recente lavoro,
è nato il falso giudizio che alcuni ne
hanno portato, riputandola indegna dei
greci artisti, e dichiarandola scultura
della Scuola Romana ( Ficoroni , De-
sign, di Roma mod. cap. y.p.44.^.
» §. 12. 1 rappezzamenti fattivi da
certo Battista Bianchi milanese alla ma-
niera de'suoi tempi, e senza punto in-
tendere l'antico , sono nella figura di
Dirce legata al toro la testa e il petto
sino all' umbilico e le braccia , come
pure la testa e le braccia di Antiope ,
nelle statue di Amfione e Zoto sono ari-
tramo a dare la descrizione del -monumento, e rivindicare
alla sua originalità questa mole marmorea istoriata , indi-
dì molte figure., opera di Apollonio e
Taurisco, fatto di un sol masso di mar-
mo , esistente a Roma nel Palazzo Far-
nese ( ora in Napoli ) detto perciò il
Toro Farnese. Dico che verosimilmente
è di questi tempi , poiché Plinio ri-
guardo a questi artisti nulla ci deter-
mina , benché abbia fissate le epoche
de'più celebri fino a questi tempi. Si
sa che tal gruppo rappresenta Zelo ed
Amfione , i quali per vendicare la loro
madre Antiope , presero Dirce, cui Lieo
padre loro sposata avea dopo il ripu-
dio di quella, e legatala ad un toro
lecerla crudelmente strascinare.
» §. 10. Ci narra Plinio die tal
lavoro portalo fu dall'isola di Rodi a
Roma : ci addita inoltre la patria di
Taurisco cioè la città di Traili in Ci-
licia , e osserva che nella iscrizione vi
erari mentovati del pari il padre di
ambi gli Artefici Artemidoro, e il mae-
stro Menecrate , ira i quali è rimasto
indeciso quale de'due l'osse stato rico-
nosciuto da essi per vero padre , se
quello che loro aveva data la vita ,
ovvero 1' altro che gli aveva istruiti
ncll' arie. Flirt, lib. 36. cap. 5. sect.
4- §. io. Questa iscrizione ora più non
v' è , ma il luogo più cospicuo , ove
può credersi che fosse incisa , è il tronco
dell'albero che serve di appoggio alla
statua di Zeto , e che è quasi tutto mo-
derno , come la maggior parte delle fi-
gure medesime.
» §. 11. Parecchi hanno scritto
l'opposto (Maffei .Raccolta di alai, ant.
Tav. 48, Cayl. De la scalpi, et cles
sculpleurs une., selon Pline, Acad.
dea Jnscript. Tom. XXV 3a5. ), e
per quel che m'immagino dall' aver
male inteso il Vasari, il quale narra
che questo gruppo è stato lavorato in
un sasso solo e senza pesai ( Fila dei
più eccell. pittori, ec. Vita di Miche-
lane. Tom. ti. par. 6. pag. 264. ). Ma
è chiaro eh' egli qui parla del gruppo
qual era scolpito anticamente , e non
vuol già dire clic sia stalo disolterrato
senza che alcun pezzo ne mancasse. Da
questo abbaglio j e dal non avere ben
disliulo l'antico dal moderno, l'opera
del greco scarpello dal recente lavoro,
è nato il falso giudizio che alcuni ne
hanno portato, riputandola indegna dei
greci artisti, e dichiarandola scultura
della Scuola Romana ( Ficoroni , De-
sign, di Roma mod. cap. y.p.44.^.
» §. 12. 1 rappezzamenti fattivi da
certo Battista Bianchi milanese alla ma-
niera de'suoi tempi, e senza punto in-
tendere l'antico , sono nella figura di
Dirce legata al toro la testa e il petto
sino all' umbilico e le braccia , come
pure la testa e le braccia di Antiope ,
nelle statue di Amfione e Zoto sono ari-