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Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia — 4,2.1852

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Rucca, Giacomo: Interpretazione di un luogo di Strabone: memoria
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https://doi.org/10.11588/diglit.14102#0028
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( 20 )

altro, vanno essi intesi. Ma ciò nulla osta al nostro senti-
mento. Colui che a creder si desse, che i tesori dell'Asia
consumati si fossero nel cavar una o due piscine solamente ,
e state sieno pur esse dispendiosissime ; e che Lucullo
nient' altro di grandioso fatto avesse qui tra noi, s'ingan-
nerebbe a partito. I citati Autori intendono solo di magni-
ficare la più reputata delle sue opere, le piscine perforate
nel monte, e introdotto il mare nelle viscere di questo.
Era allora per quei potenti della terra la più gradevole
delle loro magnificenze aver piscine grandiose, ripiene di
pesci eletti, e traversate di acqua marina, che con reci-
proco flusso le rinfrescasse ; e valutavano la grandezza dalla
spesa. Chi più spendeva erasi il più grande. Ortensio
1' emulo di Cicerone, aveva una magnifica piscina di mu-
rene a Bacoli, ove profondeva tutte le sue ricchezze ; e
pure, quando accogliea degli ospiti, non osava porvi mano,
e comperava il pesce per la cena. Ecco la ragione , per
cui i summentovati Scrittori, tramandando alla posterità
le magnificenze del Serse togato , fanno solamente men-

admisit : qua de causa Magnus Pom-
pejus Xersen Toga timi eum appella-
bat. Vellejo ( lib. 2. 33. ) : Quem ( Lu-
cullo) ob injectas moìes mari, et teceptum
sufjFossis montibus in terras mare, liaud
infacete Magnus Pompejus Xersen To-
gatuni vocare adsueverat. Plutarco at-
tribuisce il detto a Q. Elio Tubcrone.
Ecco le sue parole volte in latino: Opera
ejus maritima et ad Neapolim, iuxta
qUàm ( >o?5i'S avc.y.pi}j.anvvTos owrov \i.t-

xat §ia$po|xas i^Swrpotpow rots òikiflntphie
<!fipiikuf<tovros, xai tiairus tvoikiovs xriZfiv-
ros ) colles suspendil ingentibus suffos-
sionibus , nilosque et euripos marinos,
in quibus pisces alerentur, suis aedìfi-
cationibus circumjecit, marique medio
habitationes extruxit : haec , ìnquam ,
Sloicus Tubero contemplatus , eum
Xersen Togatum nuncupavit.
 
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