( 48 )
pollicino, niliil eum peccasse , nec errasse eie. Se queste
parole si volessero intendere delle Scuole della nostra gran
città , al certo ci richiameremmo di S. Agostino intorno
ad un fatto storico troppo certo, e rinomato, non aven-
do appreso , ove Tullio scrisse i suoi libri delle quistioni
accademiche, il che fu in Cuma, siccome egli stesso due
volte scrive nell' introduzione : Feci ìgitiif sermonem In-
ter nos habitum in Cumano , cum et una Pomponius
eie. e pochi versi dopo : In Cumano riupèr , cum me-
cum Alticus esset noster, etc. Ma Plinio, lib. 3i c, 2, vuole,
che quest' oratore tali quistioni le compilò nella sua villa,
che chiamò Accademia , ed era la più cara fra le molte,
situata itfi- vzav croXfv della quale io fo lungo dire : e Tur-
nebo nell'annotazioni è di questo sentimento, con citar le
parole di Plinio ; e sembra , che S. Agostino ben esperto
della contesa , se in Cuma , ovvero nella nuova città
presso Baia , fossero state scritte da Cicerone tali quistioni,
usò le due voci Cumano , e Neapoìitano , e la seconda
si dee intendere della ntt xókis non lungi da Pozzuoli,
tanto maggiormente , che questi libri di Tullio imprese
a contrastare S. Agostino : nè alcuno ha pensato mai
di dire , che il grande oratore avesse composta qualche-
duna delle sue opere in .nostra città. Che questi avesse
avuta la sua accademia presso il Lucrino , il Oliverio
ne ha raccolto più autorità, pag. 1143. 1144, ma gli fuggì
quella di Plutarco nella vita di esso Cicerone , da me
già riferita: Kat orspt vtav tfòkiv %v aypog, x. r. X......
et propter. novam urbem habebat villani etc. onde avve-
dutamente per S. Agostino, scrivendogli contro, disse : Per-
pollicino, niliil eum peccasse , nec errasse eie. Se queste
parole si volessero intendere delle Scuole della nostra gran
città , al certo ci richiameremmo di S. Agostino intorno
ad un fatto storico troppo certo, e rinomato, non aven-
do appreso , ove Tullio scrisse i suoi libri delle quistioni
accademiche, il che fu in Cuma, siccome egli stesso due
volte scrive nell' introduzione : Feci ìgitiif sermonem In-
ter nos habitum in Cumano , cum et una Pomponius
eie. e pochi versi dopo : In Cumano riupèr , cum me-
cum Alticus esset noster, etc. Ma Plinio, lib. 3i c, 2, vuole,
che quest' oratore tali quistioni le compilò nella sua villa,
che chiamò Accademia , ed era la più cara fra le molte,
situata itfi- vzav croXfv della quale io fo lungo dire : e Tur-
nebo nell'annotazioni è di questo sentimento, con citar le
parole di Plinio ; e sembra , che S. Agostino ben esperto
della contesa , se in Cuma , ovvero nella nuova città
presso Baia , fossero state scritte da Cicerone tali quistioni,
usò le due voci Cumano , e Neapoìitano , e la seconda
si dee intendere della ntt xókis non lungi da Pozzuoli,
tanto maggiormente , che questi libri di Tullio imprese
a contrastare S. Agostino : nè alcuno ha pensato mai
di dire , che il grande oratore avesse composta qualche-
duna delle sue opere in .nostra città. Che questi avesse
avuta la sua accademia presso il Lucrino , il Oliverio
ne ha raccolto più autorità, pag. 1143. 1144, ma gli fuggì
quella di Plutarco nella vita di esso Cicerone , da me
già riferita: Kat orspt vtav tfòkiv %v aypog, x. r. X......
et propter. novam urbem habebat villani etc. onde avve-
dutamente per S. Agostino, scrivendogli contro, disse : Per-