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In questa*iscrizione C. Settimio Libone non contento
di chiamarsi Scriba JEdilium Curulium , vi premise an-
cora Aedilicius, per far notare maggiormente la sua qua-
lità di cancelliere degli Edili Curuli, forse perchè il qua-
dratalo avendo scritto soltanto Aedilicius Scriba non fu
a verso di Libone cosi nuda indicazione, ma volle che vi
si aggiungesse a qual sorta di Edili ei facesse da cancel-
liere !).
II. La qualità poi di servo pubblico della colonia Sipon-
tina si manifesta viemaggiormente nel nostro Liberale dal-
l' uffizio di arcario che esercitava. Io non istarò qui a
ripetere ciò che è stato scritto di tal sorta di servi 2) che,
per la riscossione delle rendite proprie, e per tener ra-
gione delle spese avevano i particolari 3), gì! Imperato-
ri 4), ed i collegii ancora 5). Per ciò che riguarda le co-
lonie, molti esempi vi sono nelle antiche iscrizioni dell'arca
municipale, detta ancor pubblica in una iscrizione del
Grutero 6), qual vien chiamata nella stessa raccolta 7)
1' arca del popolo Romano. Alla cura di quest' arca, ossia
erario della colonia, soleva per lo più destinarsi un servo
ovvero un liberto del pubblico. Dei molti esempi che po-
trei recarne dalle antiche iscrizioni, ne trasceglierò alcuni
1) Ilo difesa questa interpretazio-
ne nelle osservaz. su di alcune iscriz.
di Napoli, p. 46 segg.
2) PignoriateiSe/WsjPatavii i6g3.
in 4. pag. i5i. Ausonio Popma De oper.
servar, ecc.
3) Frequentissimi sono nelle iscri-
zioni gli esempi di questi arcarii, e sti-
mo superfluo il notarli. Vedi intanto su
di essi la leg. 41 §. ult. Dig. lib. XL.
tit. 5. De fideicommiss. kered.
4) Gori ibid. p. i33.
5) leg. 1. Dig. lib.\\\. tit. 4. Quod
cujuscumq. uiiiv. Ziomin, Muratori
p. DCC. 6. ecc.
6) p. CCCCLXXXVII. 4.
7) p. MXXXU1. 8.
In questa*iscrizione C. Settimio Libone non contento
di chiamarsi Scriba JEdilium Curulium , vi premise an-
cora Aedilicius, per far notare maggiormente la sua qua-
lità di cancelliere degli Edili Curuli, forse perchè il qua-
dratalo avendo scritto soltanto Aedilicius Scriba non fu
a verso di Libone cosi nuda indicazione, ma volle che vi
si aggiungesse a qual sorta di Edili ei facesse da cancel-
liere !).
II. La qualità poi di servo pubblico della colonia Sipon-
tina si manifesta viemaggiormente nel nostro Liberale dal-
l' uffizio di arcario che esercitava. Io non istarò qui a
ripetere ciò che è stato scritto di tal sorta di servi 2) che,
per la riscossione delle rendite proprie, e per tener ra-
gione delle spese avevano i particolari 3), gì! Imperato-
ri 4), ed i collegii ancora 5). Per ciò che riguarda le co-
lonie, molti esempi vi sono nelle antiche iscrizioni dell'arca
municipale, detta ancor pubblica in una iscrizione del
Grutero 6), qual vien chiamata nella stessa raccolta 7)
1' arca del popolo Romano. Alla cura di quest' arca, ossia
erario della colonia, soleva per lo più destinarsi un servo
ovvero un liberto del pubblico. Dei molti esempi che po-
trei recarne dalle antiche iscrizioni, ne trasceglierò alcuni
1) Ilo difesa questa interpretazio-
ne nelle osservaz. su di alcune iscriz.
di Napoli, p. 46 segg.
2) PignoriateiSe/WsjPatavii i6g3.
in 4. pag. i5i. Ausonio Popma De oper.
servar, ecc.
3) Frequentissimi sono nelle iscri-
zioni gli esempi di questi arcarii, e sti-
mo superfluo il notarli. Vedi intanto su
di essi la leg. 41 §. ult. Dig. lib. XL.
tit. 5. De fideicommiss. kered.
4) Gori ibid. p. i33.
5) leg. 1. Dig. lib.\\\. tit. 4. Quod
cujuscumq. uiiiv. Ziomin, Muratori
p. DCC. 6. ecc.
6) p. CCCCLXXXVII. 4.
7) p. MXXXU1. 8.