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trattato il chiar. professore di Giesse F. Osann i). Capro
dunque , o altro gramatico che sia, nel frammento de Re-
bus dubiis presso il Putschio 2) avvertì la retta scrittura
delle suddette due voci in Plinio , scrivendo Avellanae
jiuces non Abellinae. Inoltre Raffaele Volaterrano erudito
scrittore del secolo XV 3) parlando di Avellino negli Irpi-
m fa sapere, che'1 suo Vescovo nel codice del fìsco Pon-
tificio nominavasi Avellinensls , quello poi di Avella Avel-
linus pretesili, il che vien ripetuto da Paolo Merula nella
sua Cosmografia 4).
Se dunque in Plinio le noci Abellanas e Abelli nas
debbon tenersi per le stesse, e variale soltanto nella pro-
nunzia ; se nel secolo XV il Vescovo di Avella 5) dicevasi
Avellinus invece di Avellamis; se da Servio ripetutamen-
te si afferma essersi le nocciuole appellate noci Avellane
da una città della Campania , quale è Avella, sembra che
1) Commentatio de /V. Capro et
Agroecio Grammaticìs. Qissae 1849 ,
4. Con buoni argomenti stabilisce il sig.
Oiann , che Capro sia probabilmente
fiorito nel terzo , e ancor nel secondo
secolo di Gesù Cristo.
2) Grammatici P^eteres. p. 2247.
Crede però il sig. Osann ibid. p. 19 ,
che i due trattati , De rebus dubiis ,
e 1' altro De Orlhographia , editi dal
Putschio p. 2339 a 225o , sieno stati
compilati da tutte le opere grammati-
cali di Capro, e l'ultimo specialmente
ha potuto esser tratto dall'opera di lui
De dubiis generibus.
3) Commentar. Urbanor. lib. IV.
Basileae iSl^Z fol. p.68. così scrive par-
lando del Sannio Irpitio. Avella sive
Avellinus quoque , alia ab ea quae
in Campania est ( cioè Avella ) , unde
Avellinates a Plinio. In codice vero
fisci hodie Avellinensis, in altera vero
Avellinus Praesul conscribitur.
4) Cosmographia Generulis etc.
Amsterodami 1621. Part. 2. lib. IV.
p. 898.
5) Del Vescovado di Avella ha di-
scorso lungamente il Piomondini ibid,
tom. 1. p. 281. seg£.
trattato il chiar. professore di Giesse F. Osann i). Capro
dunque , o altro gramatico che sia, nel frammento de Re-
bus dubiis presso il Putschio 2) avvertì la retta scrittura
delle suddette due voci in Plinio , scrivendo Avellanae
jiuces non Abellinae. Inoltre Raffaele Volaterrano erudito
scrittore del secolo XV 3) parlando di Avellino negli Irpi-
m fa sapere, che'1 suo Vescovo nel codice del fìsco Pon-
tificio nominavasi Avellinensls , quello poi di Avella Avel-
linus pretesili, il che vien ripetuto da Paolo Merula nella
sua Cosmografia 4).
Se dunque in Plinio le noci Abellanas e Abelli nas
debbon tenersi per le stesse, e variale soltanto nella pro-
nunzia ; se nel secolo XV il Vescovo di Avella 5) dicevasi
Avellinus invece di Avellamis; se da Servio ripetutamen-
te si afferma essersi le nocciuole appellate noci Avellane
da una città della Campania , quale è Avella, sembra che
1) Commentatio de /V. Capro et
Agroecio Grammaticìs. Qissae 1849 ,
4. Con buoni argomenti stabilisce il sig.
Oiann , che Capro sia probabilmente
fiorito nel terzo , e ancor nel secondo
secolo di Gesù Cristo.
2) Grammatici P^eteres. p. 2247.
Crede però il sig. Osann ibid. p. 19 ,
che i due trattati , De rebus dubiis ,
e 1' altro De Orlhographia , editi dal
Putschio p. 2339 a 225o , sieno stati
compilati da tutte le opere grammati-
cali di Capro, e l'ultimo specialmente
ha potuto esser tratto dall'opera di lui
De dubiis generibus.
3) Commentar. Urbanor. lib. IV.
Basileae iSl^Z fol. p.68. così scrive par-
lando del Sannio Irpitio. Avella sive
Avellinus quoque , alia ab ea quae
in Campania est ( cioè Avella ) , unde
Avellinates a Plinio. In codice vero
fisci hodie Avellinensis, in altera vero
Avellinus Praesul conscribitur.
4) Cosmographia Generulis etc.
Amsterodami 1621. Part. 2. lib. IV.
p. 898.
5) Del Vescovado di Avella ha di-
scorso lungamente il Piomondini ibid,
tom. 1. p. 281. seg£.