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li Greci con figli: v.ox TCps<r(3uTepou§ ypawtaug auv twv t£X.vwv. La
difficoltà sta nel definire la vera condizione di quest'individui
addetti a coltivare le terre, e soprattutto la condizione de'Preli
Greci, avuto riguardo al loro carattere sacerdotale. Ed io per
farmi la strada ad una plausibile soluzione di tal quesito, slimo
necessario premettere diverse nozioni. E sulle prime sembra
doversi tener presente una distinzione tra gli antichi servi dei
Romani e quelli di cui ora parliamo. I primi calcolati perfetta-
mente come cose formavano una classe degradante l'umana
condizione. I secondi, quantunque si avessero come addetti alla
gleba, ed il più delle volte nel senso stretto del vocabolo, so-
levano essere destinati alla coltura de' campi de'loro padroni,
non appartenevano però alla primitiva durissima servitù. Lo af-
ferma il Muratori1). Coloni autem, seu rustici, servili minime
nota inurebantur, quamquam ita glebae, sive agris adscripti
fuerint, ut in commercio non secus ac servi essent. Ed il Du-
cange: Erant igitur coloni mediae conditionis inter ingenuos,
seu liberos, etservos. E parlando de'coloni delle Chiese, sog-
giunge: Jlorum autem ea erat praerogativa, ut ab omni sae~
culari iurisdictione et servitio soluti, Ecclesiae soli obnoxiì
essent. Questa specie di uomini, dovendosi avere come appar-
tenente ad una classe media, potrebbe in certo modo uguagliar-
si alla condizione degli aldii, o aldioni, di cui parla lo stesso
Muratori2) : Itaque fuerunt Aldii sive Aldiones utriusque se-
xus medium quid inter servos atque liberlos : non servi, quia
revera manumissi; non liberti, quia adirne iuri patronorum
suorum obnoxii. E dopo una lunga dispulazione, insiste nella
1) Disscrt. XV, Tom. I, Col. II, L. E., 2) Dissert. XV, pag. 864 e segg.
pag. 874, Mediolani 1738.
*
li Greci con figli: v.ox TCps<r(3uTepou§ ypawtaug auv twv t£X.vwv. La
difficoltà sta nel definire la vera condizione di quest'individui
addetti a coltivare le terre, e soprattutto la condizione de'Preli
Greci, avuto riguardo al loro carattere sacerdotale. Ed io per
farmi la strada ad una plausibile soluzione di tal quesito, slimo
necessario premettere diverse nozioni. E sulle prime sembra
doversi tener presente una distinzione tra gli antichi servi dei
Romani e quelli di cui ora parliamo. I primi calcolati perfetta-
mente come cose formavano una classe degradante l'umana
condizione. I secondi, quantunque si avessero come addetti alla
gleba, ed il più delle volte nel senso stretto del vocabolo, so-
levano essere destinati alla coltura de' campi de'loro padroni,
non appartenevano però alla primitiva durissima servitù. Lo af-
ferma il Muratori1). Coloni autem, seu rustici, servili minime
nota inurebantur, quamquam ita glebae, sive agris adscripti
fuerint, ut in commercio non secus ac servi essent. Ed il Du-
cange: Erant igitur coloni mediae conditionis inter ingenuos,
seu liberos, etservos. E parlando de'coloni delle Chiese, sog-
giunge: Jlorum autem ea erat praerogativa, ut ab omni sae~
culari iurisdictione et servitio soluti, Ecclesiae soli obnoxiì
essent. Questa specie di uomini, dovendosi avere come appar-
tenente ad una classe media, potrebbe in certo modo uguagliar-
si alla condizione degli aldii, o aldioni, di cui parla lo stesso
Muratori2) : Itaque fuerunt Aldii sive Aldiones utriusque se-
xus medium quid inter servos atque liberlos : non servi, quia
revera manumissi; non liberti, quia adirne iuri patronorum
suorum obnoxii. E dopo una lunga dispulazione, insiste nella
1) Disscrt. XV, Tom. I, Col. II, L. E., 2) Dissert. XV, pag. 864 e segg.
pag. 874, Mediolani 1738.
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