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Da tulli gli sposti fatti ed argomenti risulla, che il par-
lilo preso per la servitù de' Greci verso la Certosa di S. Sle-
gano del Bosco fu in pena dell' enuncialo tradimento, e nella
specie dovè senza dubbio eseguirsi con qualche limitazione
nell'interesse degli ecclesiastici. Ma se fu questo un caso di
eccezione, non è a dirsi lo slesso di tulli gli altri sul conto
degT individui di Greca nazione rivestiti del carattere sacer-
dotale. Costoro non dovettero sicuramente correr la sorte dei
laici dedicati alla coltura delle terre, e noi potevano, anche
perchè siffatta complessiva destinazione , a nostro divisamen-
te , ben può dirsi che sentiva di una specie di tacita infeuda-
zione, non disconveniente agli stessi ecclesiastici, i quali, se-
condo il linguaggio di sopra riferito degli scrittori del tempo,
potevano solamente esser tenuti a leggieri uffizii, e non ripu-
gnanti al proprio ministero, nel di cui esercizio principalmen-
te dovea consistere altresì l'adempimento del proprio dovere.
Da ultimo era conveniente che figurassero i loro nomi, come
rappresentanti le famiglie di cui eran capi, senza verun di-
scapilo della loro qualità personale, la quale trovava sempre
la sua garanlia ne'sacri Canoni e nella vigente disciplina della
Chiesa.
Ora non mi rimane, se non a dire qualche parola di ciò
che di questo Diploma hanno pensato uomini periti della ma-
teria. E per fermo questa parie rassoderà mirabilmente l'idea
che io aveva concepito della sua importanza.
Il Vargas, nella sua opera intitolata: Esame delle carte
della Certosa di S. Stefano al Bosco *), ledi cui parole ri-
1) Pag. SOo a 507.
Da tulli gli sposti fatti ed argomenti risulla, che il par-
lilo preso per la servitù de' Greci verso la Certosa di S. Sle-
gano del Bosco fu in pena dell' enuncialo tradimento, e nella
specie dovè senza dubbio eseguirsi con qualche limitazione
nell'interesse degli ecclesiastici. Ma se fu questo un caso di
eccezione, non è a dirsi lo slesso di tulli gli altri sul conto
degT individui di Greca nazione rivestiti del carattere sacer-
dotale. Costoro non dovettero sicuramente correr la sorte dei
laici dedicati alla coltura delle terre, e noi potevano, anche
perchè siffatta complessiva destinazione , a nostro divisamen-
te , ben può dirsi che sentiva di una specie di tacita infeuda-
zione, non disconveniente agli stessi ecclesiastici, i quali, se-
condo il linguaggio di sopra riferito degli scrittori del tempo,
potevano solamente esser tenuti a leggieri uffizii, e non ripu-
gnanti al proprio ministero, nel di cui esercizio principalmen-
te dovea consistere altresì l'adempimento del proprio dovere.
Da ultimo era conveniente che figurassero i loro nomi, come
rappresentanti le famiglie di cui eran capi, senza verun di-
scapilo della loro qualità personale, la quale trovava sempre
la sua garanlia ne'sacri Canoni e nella vigente disciplina della
Chiesa.
Ora non mi rimane, se non a dire qualche parola di ciò
che di questo Diploma hanno pensato uomini periti della ma-
teria. E per fermo questa parie rassoderà mirabilmente l'idea
che io aveva concepito della sua importanza.
Il Vargas, nella sua opera intitolata: Esame delle carte
della Certosa di S. Stefano al Bosco *), ledi cui parole ri-
1) Pag. SOo a 507.