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nerebbe a conseguenza veruna : avvegnaché uniti i capi non
s'identificherebbero le cose ivi descritte, che resterebbero sem-
pre distinte, avendo Vitruvio tenuto separati ed analoghi di-
scorsi intorno all'una ed all'altra, e solo quelli che usano
guardare la faccenda dalla corteccia si potrebbero fare imporre
da tale unione 1).
§. 5. Il perchè io ripelo, se ha fatto distinta descrizione
di entrambi, del cavedio c dell' atrio cioè, se ne ha additata la
specie e ne ha mostrata la differenza, non sembra potersi so-
stenere essere la identica cosa senza accusarlo di baloccbcria,
o almeno di ridondanza. Tanto più che lo vediamo trattenersi
da lungherie in molte parti, ove il difetto di autori sincroni,
e la lontananza dei secoli ce lo farebbero desiderare più pro-
lisso ; ed egli stesso alla distesa e con chiare note ci dice di
essersi voluto ristare da tale odioso difetto 2). Si arroge che se
noi dannare il volessimo, oltre al turpe governo faremmo delle
sue manifestazioni 3),con lui malmeneremmo tanti sommi ùò-
1) Anche il valoroso architetto Nicola expedilimea recidere poteruntmentes. Non
d'Apuzzo tenne questo falso avviso. Vedi minus cum cukertissem distentam occupa-
le sue pregevoli considerazioni architetto- tionibus civitatem pubi iris et privatis nego-
niche, parte II, pag. 52. liis, paucis iudicavi scribendum ut angusto
2) Cam ergo ca ( nempe architecturae spatio vacuitatis ea legentcs breviìer perci-
vocabula ) per se non sint aperta, nec pa- pere possent...........Cum ergo haec
tcant eorum in consuetudine nomina tam naturali modo sint a maioribus observata,
etiam praeceptorum late vagantes scriptu- animoque adverlam, inusitata» et obscuras
rae, si non cóntrahantur r et paucis et per- multis res esse mihi scribcndas, quo facilius
lucidis sententiis explicenlur , frequentici ad sensus legentium pervenire possint, bre~
multiludineque sermonis impediente, incer- vibus voluminibus iudicavi scribcre ; ita
tis legentium ef)ìcient ccgitationes. Ilaque enim cxpedita crunt ad intelligendum. Ar-
occultas nominationes commensusque e chitect. lib. V, praefat.
membri» operavi pronunciane, et memoriae 3) Di vero nel capo primo del primo
tradantur, breviter exponam: sic enim libro codice :. Philosogkia jperfìcU arcliite-
nerebbe a conseguenza veruna : avvegnaché uniti i capi non
s'identificherebbero le cose ivi descritte, che resterebbero sem-
pre distinte, avendo Vitruvio tenuto separati ed analoghi di-
scorsi intorno all'una ed all'altra, e solo quelli che usano
guardare la faccenda dalla corteccia si potrebbero fare imporre
da tale unione 1).
§. 5. Il perchè io ripelo, se ha fatto distinta descrizione
di entrambi, del cavedio c dell' atrio cioè, se ne ha additata la
specie e ne ha mostrata la differenza, non sembra potersi so-
stenere essere la identica cosa senza accusarlo di baloccbcria,
o almeno di ridondanza. Tanto più che lo vediamo trattenersi
da lungherie in molte parti, ove il difetto di autori sincroni,
e la lontananza dei secoli ce lo farebbero desiderare più pro-
lisso ; ed egli stesso alla distesa e con chiare note ci dice di
essersi voluto ristare da tale odioso difetto 2). Si arroge che se
noi dannare il volessimo, oltre al turpe governo faremmo delle
sue manifestazioni 3),con lui malmeneremmo tanti sommi ùò-
1) Anche il valoroso architetto Nicola expedilimea recidere poteruntmentes. Non
d'Apuzzo tenne questo falso avviso. Vedi minus cum cukertissem distentam occupa-
le sue pregevoli considerazioni architetto- tionibus civitatem pubi iris et privatis nego-
niche, parte II, pag. 52. liis, paucis iudicavi scribendum ut angusto
2) Cam ergo ca ( nempe architecturae spatio vacuitatis ea legentcs breviìer perci-
vocabula ) per se non sint aperta, nec pa- pere possent...........Cum ergo haec
tcant eorum in consuetudine nomina tam naturali modo sint a maioribus observata,
etiam praeceptorum late vagantes scriptu- animoque adverlam, inusitata» et obscuras
rae, si non cóntrahantur r et paucis et per- multis res esse mihi scribcndas, quo facilius
lucidis sententiis explicenlur , frequentici ad sensus legentium pervenire possint, bre~
multiludineque sermonis impediente, incer- vibus voluminibus iudicavi scribcre ; ita
tis legentium ef)ìcient ccgitationes. Ilaque enim cxpedita crunt ad intelligendum. Ar-
occultas nominationes commensusque e chitect. lib. V, praefat.
membri» operavi pronunciane, et memoriae 3) Di vero nel capo primo del primo
tradantur, breviter exponam: sic enim libro codice :. Philosogkia jperfìcU arcliite-