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contro le norme dettate da Vitruvio , attaccati ai panconcelli
medesimi senza farvi intercedere spazio di sorte : nè è a farne
le meraviglie, se per querela di Vitruvio stesso sappiamo so-
lersi dare a' suoi tempi del pari in balìa a mille stranezze di
molto riluttanti al buon senso.
CAPO IH.
dell'altezza degli atrii, e dei conclavi.
§.25. Ma di ciò non più, facendo mestieri attendere dallo
sterro generale migliori particolari , che apprestar potranno
dati più sicuri ad argomentare. Solo però non debbo qui tra-
sandare di dire che la colmata , siccome mi penso, non pare
faccia credere l'altezza dell'atrio fatta in ragione della larghez-
za sivvero della lunghezza, e ciò a seconda di quello che la-
sciò scritto Vitruvio *), ed a vieppiù dileguare la opinione del
Marini, ove vi avrà per avventura di quei che vorranno farsi
imporre dalla sua autorità. Il quale in opposizione di quanto
ci dicono a sua fede pure 2) tutti i codici ed edizioni fatte a
rendere generali le teoriche tramandateci colla più antica e
pregevole opera architettonica, volle leggere l'altezza dell'atrio
si avesse dovuto regolare dalla larghezza e non mai dalla lun-
1) Alliludo eorum (atriorum scil.) quan-
ta longitudo fueril, quarta dempta, sub tra-
bes extollatur : rcliquum lacunariorum et
arcac supra trabes ratio habeatur. Arch.
lib. VI, cap. IV.
2) a tal guisa favella : Latitudo. Quam-
quam in omnibus textibus scriplis et cdilis
legatur longitudo ; tamen in meo non dubi-
tavi scribere latitudo. Altitudo enim atrio-
rum est nitrita, si ab eorum longitudine su-
matur; e contra insta, si e latitudine, uti
in illustrationibus. Op. e Tom. cit. p. 20.
contro le norme dettate da Vitruvio , attaccati ai panconcelli
medesimi senza farvi intercedere spazio di sorte : nè è a farne
le meraviglie, se per querela di Vitruvio stesso sappiamo so-
lersi dare a' suoi tempi del pari in balìa a mille stranezze di
molto riluttanti al buon senso.
CAPO IH.
dell'altezza degli atrii, e dei conclavi.
§.25. Ma di ciò non più, facendo mestieri attendere dallo
sterro generale migliori particolari , che apprestar potranno
dati più sicuri ad argomentare. Solo però non debbo qui tra-
sandare di dire che la colmata , siccome mi penso, non pare
faccia credere l'altezza dell'atrio fatta in ragione della larghez-
za sivvero della lunghezza, e ciò a seconda di quello che la-
sciò scritto Vitruvio *), ed a vieppiù dileguare la opinione del
Marini, ove vi avrà per avventura di quei che vorranno farsi
imporre dalla sua autorità. Il quale in opposizione di quanto
ci dicono a sua fede pure 2) tutti i codici ed edizioni fatte a
rendere generali le teoriche tramandateci colla più antica e
pregevole opera architettonica, volle leggere l'altezza dell'atrio
si avesse dovuto regolare dalla larghezza e non mai dalla lun-
1) Alliludo eorum (atriorum scil.) quan-
ta longitudo fueril, quarta dempta, sub tra-
bes extollatur : rcliquum lacunariorum et
arcac supra trabes ratio habeatur. Arch.
lib. VI, cap. IV.
2) a tal guisa favella : Latitudo. Quam-
quam in omnibus textibus scriplis et cdilis
legatur longitudo ; tamen in meo non dubi-
tavi scribere latitudo. Altitudo enim atrio-
rum est nitrita, si ab eorum longitudine su-
matur; e contra insta, si e latitudine, uti
in illustrationibus. Op. e Tom. cit. p. 20.