è
( 282 )
E pare da bella prima doversi non poche lodi all' antico
artefice che seppevi unir cose, le quali, sebbene molto dispa-
rate sembrino anzi opposte fra loro, nulladimeno assai bene a
mio credere stanno insieme. Perciocché volendo fare un Ioni-
co *), che è come un dir lucerniere nel nostro idioma_, ne stabilì
la base in una conchiglia bivalva 2), di cui una faccia soltanto
comparisse con suvi un polpo, fingendo che l'altra si rimanes-
se ascosa o fra i duri scogli, o nella cedevole arena. Indi a for-
mar sulla base lo scapo del lucerniere condusse sul polpo la
bocca di un delfino, che spiccato, come suol fare, un parabolico
salto, vien piombandogli con impeto addosso, tal che il suo cor-
1) Il lucerniere chiamavasi propriamen- Ict^T-np, oi Se etf ov b Ivy-jos oyjnM ben pos-
te Ivyveiov e Ivy-na come si trae dalle auto- sono significare che per Xu^vou^os s'inten-
rità di Ferecrate, Aristofane, Ditilo ed Eu- deva il phtinos, il lamptere, sebbene altri
forione, recate da Ateneo XV, p. 700, cui gli dessero la significazione di ciò che ser-
voglionsi aggiungere Filone V. M. 3, Lu- viva a portar la lucerna, quella di un lucer-
ciauo, Asin. c. 40, Galeno De Comp. med. mere.Nò varrebbe l'applicar quelle parole
p. loc. 1, 2, pag. 326, Artemidoro I, 74,. alla lanterna, perchè allora Esichio avreb-
103, Erone, Spirit. p. 212, Eustazio, Od. be scritto quell'arnese in cui si porla la
p. 1848, Frinico, Epit. p. 313, Arcadio De lucerna, cioè tv «. Certo nel senso di lucer-
Accent. p. 121, e Teognosto, Can. p. 178. niere l'adoperava Cicerone. Epist. ad Q.
Alle quali autorità aggiungasi Maflei Mas. Tr. IH, 7, quando scrisse : Rane scripsi
Ver. p. 479, ed il lioeckh, C. Inscript. voi. ante lucevi ad Lychnuchum ligneum ;
II, n. 2852, pag. Sol, e n. 3071, 9, p. espressioni che vogliono essere compara-
C68 , dove s'incontra Xvj4ta yalv.ti, e te col candelàbrum ligneum di Petronio
Ivyvwj yalrn'j, un lucerniere di bronzo. Fragm. Tragur. 75. Burmann. Più chia-
Non per tanto il lucerniere ebbesi ancora ramente Plinio, XXXIV, 3, favellando de-
il nome di ta»%vou%o;; Imperciocché quan- gli ornati de' templi : placuere -et Lychnu-
tunque Ateneo XV, pag. 699, Polluce VI, chi pensiles in delubris, aut arborum modo
103, Fozio in Ivyjovyoc, Frinico Bekk. mala ferenlium lucentes. Ecco perchè ho
An. p, 50, e Plutarco Mor. p. 710, lo ado- chiamato licnuco pensile il nostro bronzo,
perino in senso di lanterna ; pure le parole 2) Vedi la figura della tavola I, lette-
di Esichio dicente s, v. Xu^vou^os, ó cpavoj, ra A.
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E pare da bella prima doversi non poche lodi all' antico
artefice che seppevi unir cose, le quali, sebbene molto dispa-
rate sembrino anzi opposte fra loro, nulladimeno assai bene a
mio credere stanno insieme. Perciocché volendo fare un Ioni-
co *), che è come un dir lucerniere nel nostro idioma_, ne stabilì
la base in una conchiglia bivalva 2), di cui una faccia soltanto
comparisse con suvi un polpo, fingendo che l'altra si rimanes-
se ascosa o fra i duri scogli, o nella cedevole arena. Indi a for-
mar sulla base lo scapo del lucerniere condusse sul polpo la
bocca di un delfino, che spiccato, come suol fare, un parabolico
salto, vien piombandogli con impeto addosso, tal che il suo cor-
1) Il lucerniere chiamavasi propriamen- Ict^T-np, oi Se etf ov b Ivy-jos oyjnM ben pos-
te Ivyveiov e Ivy-na come si trae dalle auto- sono significare che per Xu^vou^os s'inten-
rità di Ferecrate, Aristofane, Ditilo ed Eu- deva il phtinos, il lamptere, sebbene altri
forione, recate da Ateneo XV, p. 700, cui gli dessero la significazione di ciò che ser-
voglionsi aggiungere Filone V. M. 3, Lu- viva a portar la lucerna, quella di un lucer-
ciauo, Asin. c. 40, Galeno De Comp. med. mere.Nò varrebbe l'applicar quelle parole
p. loc. 1, 2, pag. 326, Artemidoro I, 74,. alla lanterna, perchè allora Esichio avreb-
103, Erone, Spirit. p. 212, Eustazio, Od. be scritto quell'arnese in cui si porla la
p. 1848, Frinico, Epit. p. 313, Arcadio De lucerna, cioè tv «. Certo nel senso di lucer-
Accent. p. 121, e Teognosto, Can. p. 178. niere l'adoperava Cicerone. Epist. ad Q.
Alle quali autorità aggiungasi Maflei Mas. Tr. IH, 7, quando scrisse : Rane scripsi
Ver. p. 479, ed il lioeckh, C. Inscript. voi. ante lucevi ad Lychnuchum ligneum ;
II, n. 2852, pag. Sol, e n. 3071, 9, p. espressioni che vogliono essere compara-
C68 , dove s'incontra Xvj4ta yalv.ti, e te col candelàbrum ligneum di Petronio
Ivyvwj yalrn'j, un lucerniere di bronzo. Fragm. Tragur. 75. Burmann. Più chia-
Non per tanto il lucerniere ebbesi ancora ramente Plinio, XXXIV, 3, favellando de-
il nome di ta»%vou%o;; Imperciocché quan- gli ornati de' templi : placuere -et Lychnu-
tunque Ateneo XV, pag. 699, Polluce VI, chi pensiles in delubris, aut arborum modo
103, Fozio in Ivyjovyoc, Frinico Bekk. mala ferenlium lucentes. Ecco perchè ho
An. p, 50, e Plutarco Mor. p. 710, lo ado- chiamato licnuco pensile il nostro bronzo,
perino in senso di lanterna ; pure le parole 2) Vedi la figura della tavola I, lette-
di Esichio dicente s, v. Xu^vou^os, ó cpavoj, ra A.