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Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia — 9.1862

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Quaranta, Bernardo: Sopra un vaso greco di Creta dipinto adorno di bassirilievi indorati: memoria
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https://doi.org/10.11588/diglit.14100#0026
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Laerce mentovato in Omero. Quindi se l oro, di
che splendono i ramosi ornamenti che porta in
fronte il cervo, furono in questa creta prodotti
dell'arte imitatrice di un cervo similmente abbellito
per essere più grato sollazzo a1 cacciatori di un
grado eminente; egli è indubitato, che cervo siffat-
to dovesse tenersi in disparte, ed in luogo da non
poter nè fuggire, nè essere ucciso da un chi che si
fosse. Ora di luoghi destinati a rinchiuder le fiere,
che Servissero alla caccia in campo chiuso, ve n' e-
ran di molti che per lo più trovavansi contigui ai
palagi de'Re e de'Satrapi, e venivan chiamati pa-
radisi da' Greci con un nome preso da' Caldei *) ;
vivaria da'Latini 2). E notar vuoisi come sì fatti re-
cinti fossero così vasti, da potervi passare anche in
mostra le truppe , e non si vedessero solo nelle
grandi metropoli, come Susa, Ecbatana, e Ba-

-I ) La voce D*ifl=:D-nij che va- ta sì fatta parola dal sanscrito para-
te estensione, superficie, pianura, deca, che vale terra straniera, non
epperò campo, specialmente creando già bel terreno ; poiché deca an-
sia coltivato, e quindi giardino; può porta luogo e nulla più.
ben derivarsi da BfifrB estendere, 2) Gellio N. A. II, 20. Varrone
a'nalogo all' arabico fardasa signifi- tradusse cpiesta parola leporarium
cante ampiezza, larghezza. Nè ci De R. R. IV, 2, e S, Agostino Serm.
pare che taluni avessero ben deriva- 341, \. viridariwn:
 
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