La disposizione delle figure è bene aggiustata e 1* in-
venzione è nel tempo stesso vera, e decente . Ha posto in-
dietro una tavola con dei vasi 9 e dei panni , arredi analoghi
alla voluttà che regnava in quel luogo . Ad onta delle diffi-
coltà di aver posto una delle figure indietro col corpo veduta
di faccia, l'economia dell'alto e basso è ben conservata, ed il
gusto del disegno è buono , come maestrevolmente sono pie-
gati i panni . Forse ad alcuno parrà alquanto dura T attitudine
delP ancella ; ma gugliamoci dal rimproverare la semplicità
delle attitudini , se si vuole abbandonato gli strani r.rmrorci-
menti, che per tanto tempo deturparono le arti del disegno .
Anche questo Scultore a pari passo col suo compagno cammina
per la retta via della purità dello stile .
Le figure di ambedue questi bassiriJievi sono alte pocc
£Ìù di tre palmi.
PITTURA.
Istoria.
Il nobiP uomo Sig. Pedali di Bergamo, seguitando sempre
nella lodevole idea di avere in pittura squisiti Saggi de1 no-
stri migliori pennelli , ha li scorsi giorni arricchito il suo
Gabinetto di una mezza figura , opera del prode Artista Cav»
Vincenzo Carnuccini , Prencipe attuale dell' insigne nostra Ac-
cademia di S. Luca . Questa rappresenta Ebe , che porge a bere
al Tonante suo Padrone sotto le specie di un'Aquila. .Nella
composizione di questo vago ed elegante soggetto , piena di sem-
plicità e ^nobiltà insieme, nulla vi è, che non sia copiato dal
vero , per fin la tazza dorata , e il vaso, non che V Aquilotto
medesimo . Vedesi la Dea di naturai proporzione ; ed anche
T Aquila è grande al vero . La Diva curvandosi alquanto per
adempiere con naturalezza al suo officio di Ministra, fa che si
ristringa notabilmente lo spazio delia tela : nulladimeno P A-
quila , che anziosa di bere sembra discender volando , vi trova
sufficiente luogo per far pompa del suo dilungato collo, e della
sua superba testa, senza neppur che chiuda le immense sue
ali. Come in si corto spazio abbia potuto l'Artista racchiudere
due sì grandiosi oggetti 5 è diffidi cosa P immaginarlo . Che anzi
venzione è nel tempo stesso vera, e decente . Ha posto in-
dietro una tavola con dei vasi 9 e dei panni , arredi analoghi
alla voluttà che regnava in quel luogo . Ad onta delle diffi-
coltà di aver posto una delle figure indietro col corpo veduta
di faccia, l'economia dell'alto e basso è ben conservata, ed il
gusto del disegno è buono , come maestrevolmente sono pie-
gati i panni . Forse ad alcuno parrà alquanto dura T attitudine
delP ancella ; ma gugliamoci dal rimproverare la semplicità
delle attitudini , se si vuole abbandonato gli strani r.rmrorci-
menti, che per tanto tempo deturparono le arti del disegno .
Anche questo Scultore a pari passo col suo compagno cammina
per la retta via della purità dello stile .
Le figure di ambedue questi bassiriJievi sono alte pocc
£Ìù di tre palmi.
PITTURA.
Istoria.
Il nobiP uomo Sig. Pedali di Bergamo, seguitando sempre
nella lodevole idea di avere in pittura squisiti Saggi de1 no-
stri migliori pennelli , ha li scorsi giorni arricchito il suo
Gabinetto di una mezza figura , opera del prode Artista Cav»
Vincenzo Carnuccini , Prencipe attuale dell' insigne nostra Ac-
cademia di S. Luca . Questa rappresenta Ebe , che porge a bere
al Tonante suo Padrone sotto le specie di un'Aquila. .Nella
composizione di questo vago ed elegante soggetto , piena di sem-
plicità e ^nobiltà insieme, nulla vi è, che non sia copiato dal
vero , per fin la tazza dorata , e il vaso, non che V Aquilotto
medesimo . Vedesi la Dea di naturai proporzione ; ed anche
T Aquila è grande al vero . La Diva curvandosi alquanto per
adempiere con naturalezza al suo officio di Ministra, fa che si
ristringa notabilmente lo spazio delia tela : nulladimeno P A-
quila , che anziosa di bere sembra discender volando , vi trova
sufficiente luogo per far pompa del suo dilungato collo, e della
sua superba testa, senza neppur che chiuda le immense sue
ali. Come in si corto spazio abbia potuto l'Artista racchiudere
due sì grandiosi oggetti 5 è diffidi cosa P immaginarlo . Che anzi