DI UN SINGOLARE MITO DI TESEO
BAPPRESENTATO
IN TEE PITTURE VASCOLARI
La rappresentanza di un cratere scoperto nella
prima metà di questo secolo ad Agrigento l) ed
ora conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi
porse occasione al Brondstedt2) di ravvivare il ri-
cordo d'uno de'dipinti di Micone, che adornavano
le pareti del Theseion. A'tempi di Pausania esso
non riesciva ben chiaro tra per il tempo che l'avea
danneggiato e perchè Micone non vi aveva figu-
rata la storia intiera.
La quale storia il periegeta racconta in questi
termini :3) " Quando Minos condusse a Creta Teseo
e lo stuolo degli altri giovani, s'invaghì di Peri-
bea, e, poiché Teseo fortemente s'oppose a questa
passione, preso da collera, fra gli altri oltraggi, gli
disse che non era figlio di Posidone 4) e che, s'egli
gittasse nel mare l'anello che portava in dito,
non saprebbe Teseo ricuperarglielo. E narrasi che
Minos nel dir così ve lo gittasse veramente e
Teseo uscisse dai flutti riportando l'anello in-
sieme con una corona d'oro donatagli da Anfi-
trite. „ Alla pittura di cui era argomento questo
l) Mon. d'Inst. I, t. LII-LIII; De Luynes, Description de
quelques vases peints, t. XXI-XXII ; Welcker, Alte Benk-
màler, III, t. XXV, 1-2; Overbeck, Die Bildwerke zum
theb. und troisch. Heldenkreis, t. XIII, 10 (la sola faccia
principale); Lonormant e De Witte, Élite de monum. ce-
rarci. Ili, t. IX-X; Koscher, Ausfuhrl. Lexicon der griech.
undròm. Myth. p. 1679-1682.
») L'opinione del Brondstedt fu da prima indicata dal
Panofka, Ann. d. Inst. 1833, p. 363-365, poi svolta dal
Brondstedt stesso nei Nouv. Ann. d. Inst. I, p. 139-148.
3) I, 17, 3.
'0 È noto che vero padre di Teseo era tenuto non Egeo,
ma Posidone. Cotesta tradizione, procedente da una iden-
tificazione del nume con l'eroe (Jìycvg si raccosta ad
alyes, flutti: Curtius, Griech. Etym. *, p. 180), risulta da fonti
letterarie e monumentali. Cfr. Isocr. X, 18 ; Diod. IV, 59, 1 ;
Musco italiano di antichità classica — Voi. III. l'unt. I.
singolare mito di Teseo rispondevano sulle ri-
manenti pareti del tempio altre, attinenti tutte al
medesimo eroe: l'amazonomachia, la centauroma-
chia, la morte di Teseo.8) Il Brondstedt riconobbe
nella rappresentanza del vaso agrigentino il sog-
getto trattato da Micone, intendendo per Teseo
la figura di un giovane che compare innanzi a
Posidone. Senonchè la sua interpretazione fu ben
lontana dall'incontrare subito il favore degli ar-
cheologi. Già il Panofka medesimo, in quella ehe
la riferiva pubblicando il vaso nei Monumenti del-
l'Instituto, ne dava fuori di suo una sostanzial-
mente diversa, sostituendo al nome di Teseo quello
di Palemone. D'altro canto il duca di Luynes volle
vedere su quel vaso Efesto in procinto di prender
commiato da Nereo e dalle Nereidi per tornare al-
l'Olimpo. °) E il Welcker,7) col quale consentì poi
l'Overbeck,8) ritenne bensì espresso un congedo
da Nereo, ma con assai più verosimiglianza pensò,
anziché ad Efesto, ad Achille. L'interpretazione
del Brondstedt fu .per altro accettata dal Jahn9)
Plut. Thes. 6, 1 ; Paus. II. 33, 1 ; Igino, Fab. 37. Una kalpis
del Museo Gregoriano (Gerhard, Auserl. Vasenb. I, t. XII;
Lonormant e De Witte, op. cit. Ili, t. V) rappresenta
rapporti amorosi di Posidone ed Etra.
») Pausania I, 17, 2 e 4. Anche Polignoto sembra aver
avuto mano nello pitture del Theseion. Cfr. Brunn, Ge-
schiche der griech. Kùnstler, II, p. 23 sg. e Lenormant-De
Witte, op. cit. Ili, p. 31.
o) Op. cit. p. 10-12.
'•) Ann. d. Inst. 1840, p. 253-255. Alte Denkmdler, p. 401-409.
8) Op. cit. p. 279-280. Il Minervini credette figurato
Achille nell'atto non di congedarsi da Nereo, ma d'essere
accolto da lui, dopo morto, nell'isola di Leuce. Tale in-
terpretazione egli propose, toccando incidentemente del
vaso agrigentino nel Bull. arch. napol. n. s, V, p. 19-20.
f) Archdolog. Aufsatze, p. 20, nota 14.
I
BAPPRESENTATO
IN TEE PITTURE VASCOLARI
La rappresentanza di un cratere scoperto nella
prima metà di questo secolo ad Agrigento l) ed
ora conservato nella Biblioteca Nazionale di Parigi
porse occasione al Brondstedt2) di ravvivare il ri-
cordo d'uno de'dipinti di Micone, che adornavano
le pareti del Theseion. A'tempi di Pausania esso
non riesciva ben chiaro tra per il tempo che l'avea
danneggiato e perchè Micone non vi aveva figu-
rata la storia intiera.
La quale storia il periegeta racconta in questi
termini :3) " Quando Minos condusse a Creta Teseo
e lo stuolo degli altri giovani, s'invaghì di Peri-
bea, e, poiché Teseo fortemente s'oppose a questa
passione, preso da collera, fra gli altri oltraggi, gli
disse che non era figlio di Posidone 4) e che, s'egli
gittasse nel mare l'anello che portava in dito,
non saprebbe Teseo ricuperarglielo. E narrasi che
Minos nel dir così ve lo gittasse veramente e
Teseo uscisse dai flutti riportando l'anello in-
sieme con una corona d'oro donatagli da Anfi-
trite. „ Alla pittura di cui era argomento questo
l) Mon. d'Inst. I, t. LII-LIII; De Luynes, Description de
quelques vases peints, t. XXI-XXII ; Welcker, Alte Benk-
màler, III, t. XXV, 1-2; Overbeck, Die Bildwerke zum
theb. und troisch. Heldenkreis, t. XIII, 10 (la sola faccia
principale); Lonormant e De Witte, Élite de monum. ce-
rarci. Ili, t. IX-X; Koscher, Ausfuhrl. Lexicon der griech.
undròm. Myth. p. 1679-1682.
») L'opinione del Brondstedt fu da prima indicata dal
Panofka, Ann. d. Inst. 1833, p. 363-365, poi svolta dal
Brondstedt stesso nei Nouv. Ann. d. Inst. I, p. 139-148.
3) I, 17, 3.
'0 È noto che vero padre di Teseo era tenuto non Egeo,
ma Posidone. Cotesta tradizione, procedente da una iden-
tificazione del nume con l'eroe (Jìycvg si raccosta ad
alyes, flutti: Curtius, Griech. Etym. *, p. 180), risulta da fonti
letterarie e monumentali. Cfr. Isocr. X, 18 ; Diod. IV, 59, 1 ;
Musco italiano di antichità classica — Voi. III. l'unt. I.
singolare mito di Teseo rispondevano sulle ri-
manenti pareti del tempio altre, attinenti tutte al
medesimo eroe: l'amazonomachia, la centauroma-
chia, la morte di Teseo.8) Il Brondstedt riconobbe
nella rappresentanza del vaso agrigentino il sog-
getto trattato da Micone, intendendo per Teseo
la figura di un giovane che compare innanzi a
Posidone. Senonchè la sua interpretazione fu ben
lontana dall'incontrare subito il favore degli ar-
cheologi. Già il Panofka medesimo, in quella ehe
la riferiva pubblicando il vaso nei Monumenti del-
l'Instituto, ne dava fuori di suo una sostanzial-
mente diversa, sostituendo al nome di Teseo quello
di Palemone. D'altro canto il duca di Luynes volle
vedere su quel vaso Efesto in procinto di prender
commiato da Nereo e dalle Nereidi per tornare al-
l'Olimpo. °) E il Welcker,7) col quale consentì poi
l'Overbeck,8) ritenne bensì espresso un congedo
da Nereo, ma con assai più verosimiglianza pensò,
anziché ad Efesto, ad Achille. L'interpretazione
del Brondstedt fu .per altro accettata dal Jahn9)
Plut. Thes. 6, 1 ; Paus. II. 33, 1 ; Igino, Fab. 37. Una kalpis
del Museo Gregoriano (Gerhard, Auserl. Vasenb. I, t. XII;
Lonormant e De Witte, op. cit. Ili, t. V) rappresenta
rapporti amorosi di Posidone ed Etra.
») Pausania I, 17, 2 e 4. Anche Polignoto sembra aver
avuto mano nello pitture del Theseion. Cfr. Brunn, Ge-
schiche der griech. Kùnstler, II, p. 23 sg. e Lenormant-De
Witte, op. cit. Ili, p. 31.
o) Op. cit. p. 10-12.
'•) Ann. d. Inst. 1840, p. 253-255. Alte Denkmdler, p. 401-409.
8) Op. cit. p. 279-280. Il Minervini credette figurato
Achille nell'atto non di congedarsi da Nereo, ma d'essere
accolto da lui, dopo morto, nell'isola di Leuce. Tale in-
terpretazione egli propose, toccando incidentemente del
vaso agrigentino nel Bull. arch. napol. n. s, V, p. 19-20.
f) Archdolog. Aufsatze, p. 20, nota 14.
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