Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
DIONYSOS DI PRASSITELE

Statuetta Sambon.

Sulla tav. VII è riprodotta in quattro aspetti, —
due terzi del vero (le figure intere) ed al vero (le
mezze figure), una statuetta di bronzo, di greca
provenienza e di greca arte, la quale, posseduta
primieramente da Photiadis pascià, passò quindi in
proprietà del sig. cav. Giulio Sambon, noto amatore
di antichità, che, a buon diritto, la tiene come il
migliore cimelio della sua collezione di bronzi anti-
chi. Il cav. Sambon l'acquistò come proveniente dal-
l' acropoli di Atene ; e, in vero, se pure tale prove-
nienza non fosse accertata, niuno che abbia veduto
il bronzo in parola, può dubitare del carattere spe-
cificamente greco, anzi attico di tale statuetta.l)

Fra le caratteristiche greche più spiccate di que-
sto bronzo, noto primieramente la sua perfetta
ponderazione tecnica e la sua materiale legge-
rezza. La ponderazione è così bene calcolata che,
sebbene staccata dalla sua base, la statuetta si
regge in piedi senza bisogno di verun sostegno;
solamente, per il suo perfetto equilibrio, si deve ag-
giungere nel punto dove grava il peso di tutto il
corpo, cioè sotto la pianta del piede s., appena
la grossezza di mezzo millimetro. Questo lieve
ammanco rappresenta lo spessore strettamente
necessario per l'impiombatura o saldatura alla
base, come si vede nelle insigni statue pompeiane
del cosiddetto Narciso,2) dell'Apollo citaredo, e del
Fauno danzante, statue di bronzo le quali sono
saldate alle relative basi originali mediante un
visibile strato di piombo.

•) Per quante prove sieno state fatte da vari fotografi,
e fra essi FAlinari ed il Brogi, allo scopo di offrire una
riproduzione perfetta, non si è riusciti di ottenerne una
in tutto soddisfacente e che corrispondesse alla straor-
dinaria finezza e sveltezza dell' originale. Nella riprodu-
zione eliotipica, pure eseguita con ogni cura, molto an-
cora s'è perduto. La mezza figura è la peggio riuscita.

Per ciò che concerne la materiale leggerezza
del bronzo e l'inerente perfezione tecnica con cui
è ottenuta la sua fusione, basti dire che pesa so-
lamente kili 1,25 con un'altezza di 0,245. Già
Friederichs a proposito dell'Adorante di Berlino
notava come la straordinaria leggerezza di quel
bronzo fosse una delle più speciose caratteristiche
della fusione greca.3) Gli esempi si potrebbero
moltiplicare facilmente; ed è noto d'altra parte
come i bronzi romani si distinguano per la loro
grande pesantezza.4) I bronzi etruschi, più vicini
a quelli greci per tempo e per tecnica, tengono la
via di mezzo nel proporzionamento del peso alla
mole, e ciò non tanto per ragione tecnica, come
io credo, quanto per il fatto che in Italia l'abbon-
danza delle miniere di rame ed il vile prezzo
del bronzo non imponeva ai celatoli italici l'eco-
nomia del metallo ricercata dagli artefici greci.

La sottigliezza della fusione del bronzo Sambon
si può, per avventura, osservare anche attraverso
la rottura esistente sotto la natica s., la quale è evi-
dentemente originata dalla accidentale corrosione
e consunzione del bronzo in quel punto. A parte
questa lieve squarciatura, del resto in sè medesima
istruttiva per la tecnica, e la rottura di due diti
nella mano s. (la metà superiore dell'anulare e il
pollice), la statuetta si può dire intatta, ed è ve-
ramente mirabile anche per la conservazione.

La patina di color verdognolo lascia scorgere
in più luoghi il lustro del bronzo, essendo stata

2) Spiegato testé di nuovo per Bionysos dall'Hauser in
Jakrbuch d. Ardi. Inst. 1889, p. 113 sgg.

3) Kleinere Kunst und Industrie, p. 12.

*) Friederichs, l. e, osservava che mentre il cosiddetto
Adorante di Berlino poteva esser portato da una sola per-
sona, la statua romana di Xanten del medesimo Museo e
di eguale grandezza, richiedeva la forza di quattro uomini.

Museo italiano di antichità clastica — Voi. III. Punt. II.

■1S
 
Annotationen