339
CICERONE — TACITO
340
libri. Il testo poi dà: L. Aurifex brevior ipse quam
testis fino alle parole me istorum nihil credere. Col-
liguntur alia nonnulla. Questo passo corrisponde
al libro II 245-288 delle edizioni.
Il testo mutilo del Barzizza contiene queste
divisioni. Libro I Cogitanti mihi (I, 1) fino alle pa-
role a doctore condantur (II, 69). Libro II Tum Ca-
tullus; ne greci qnidem inquit (II, 19) fino alle
parole audire velie dixerunt (II, 367). Libro III
Instituenti mihi (III, 1) fino alle parole animos no-
stros curamque laxemus (III, 230). Libro IV (ossia
YOrator) multoque robustius (91) fino a impuden-
tiam suscepisse (238).
ORAZIONI SCELTE
Il codice 466, cartaceo secolo XV, della Uni-
versità di Bologna contiene una raccolta di ora-
zioni di Cicerone con questo titolo di mano re-
cente: M. Tullii Ciceronis Orationes aliquot Cam
notis autographis Baptistae Guarini Veronensis.
Ex bibliotheca Ioannis Garzoni Bononiensis.
10 ho ragione invece di credere che le note in-
terlineari e marginali non siano del Aglio Battista
Guarini, ma di Guarino il vecchio.
EPISTOLE FAMILIARI
11 codice 467, cartaceo con qualche foglio mem-
branaceo secolo XV, della Università parimenti
di Bologna contiene le Epistole familiari di Cice-
rone con questo titolo di mano recente: M. Tullii
Ciceronis Epistolae ad familiares Cum notis auto-
graphis Baptistae Guarini Veronensis. Cod. Ms.
anno 1436. Ex bibliotheca Ioannis Garzoni Bono-
niensis. Di mano antica poi si legge : Visto per mi
luigi bardelli a di 8 de zugno 1459. Fu strappato
il primo foglio. Alla fine dopo le lettere seguono
altri 28 fogli, parte vuoti parte contenenti tavole
astrologiche e orazioni di Gasparino Barzizza.
Al foglio 216 si legge questa soscrizione:
Epistolarum familiarium Marci Tullii Ciceronis
liber feliciter explicit scriptus per me Iohannem
antonium quondam ser Antonii de Monticulo Civem
Faventinum die Sabati kalendis videlicet septem-
bris millesimo quatricentesimo trigesimo sexto In-
dictione decima quarta Presidente in Pontificatu
sanctissimo patre d. Eugenio papa quarto, omni
tunc cum curia bononiae commorante. quem sum-
mopere habere desiderans manu propria et fida
scribendum fore decrevi. Recipiens quoque exem-
plar a disertissimis viris Ser Iohanne baptista et
Ser Nicolao m' (= magnifici) et potentis d. d. mei
Guidantonii de Manfredis Cancellariis fidis et mihi
domesticis ipsas Ciceronis epistolas. volucri manu
scripsi et maximo labore calamo cum repentino
compievi. Quapropter quodam proficuo et compe-
tenti titulo dignum duxi exornarii (sic), quod hoc
videlicet f minicomodab ' lingua arabica existens
in nostra proculdubio sonabit loquela r minime co-
modabis '. Et hoc quidem reor dignissime factum
ob labores multos et vigiliarum cumulos. quos ti-
meo ne brevis hora necaret. Nichilominus tu qui
mirum in modum non videris fugitivus et mihi qui
ades amicissimus laeta fronte lautis tamen ma-
nibus et sine pingui Palladis fructu expostulato,
quia nullam patiere repulsam. amen.
Le numerose note, specialmente nei margini in-
feriori, dovrebbero secondo me ritenersi non di
Guarini Battista, ma di Guarino il vecchio. Il ca-
rattere dell'amanuense sembra identico a quello
del codice delle poesie pseudo-vergiliane, che si
trova nell'Ambrosiana. Quel codice Ambrosiano è
parimenti appartenuto a Guarino il vecchio. ')
CORNELIO TACITO
È noto che le due opere maggiori di Tacito, le
Historiae e gli Annales, ci sono arrivate in due
codici entrambi nella biblioteca Mediceo-Lauren-
ziana: l'uno detto il Mediceo I contiene i primi
sei libri degli Annales; l'altro il Mediceo II con-
tiene la fine degli Annales, libri XI-XVI, e i cinque
libri delle Historiae. Se il Mediceo I sia stato por-
tato dalla Germania in Italia nei primi anni del
secolo XVI o verso la metà del XV, è questione
non ancora ben risoluta. Quello però su cui non
cade dubbio è che quando lungo il secolo XV si
parla di Tacito non si può intendere che della
parte degli scritti compresi nel codice Mediceo IL
*) Cfr. R. Sabbadini, La critica del testo del De officiis
di Cicerone e delle poesie pseudo-vergiliane nell'Annuario
della R. Università di Catania 1887-1888.
CICERONE — TACITO
340
libri. Il testo poi dà: L. Aurifex brevior ipse quam
testis fino alle parole me istorum nihil credere. Col-
liguntur alia nonnulla. Questo passo corrisponde
al libro II 245-288 delle edizioni.
Il testo mutilo del Barzizza contiene queste
divisioni. Libro I Cogitanti mihi (I, 1) fino alle pa-
role a doctore condantur (II, 69). Libro II Tum Ca-
tullus; ne greci qnidem inquit (II, 19) fino alle
parole audire velie dixerunt (II, 367). Libro III
Instituenti mihi (III, 1) fino alle parole animos no-
stros curamque laxemus (III, 230). Libro IV (ossia
YOrator) multoque robustius (91) fino a impuden-
tiam suscepisse (238).
ORAZIONI SCELTE
Il codice 466, cartaceo secolo XV, della Uni-
versità di Bologna contiene una raccolta di ora-
zioni di Cicerone con questo titolo di mano re-
cente: M. Tullii Ciceronis Orationes aliquot Cam
notis autographis Baptistae Guarini Veronensis.
Ex bibliotheca Ioannis Garzoni Bononiensis.
10 ho ragione invece di credere che le note in-
terlineari e marginali non siano del Aglio Battista
Guarini, ma di Guarino il vecchio.
EPISTOLE FAMILIARI
11 codice 467, cartaceo con qualche foglio mem-
branaceo secolo XV, della Università parimenti
di Bologna contiene le Epistole familiari di Cice-
rone con questo titolo di mano recente: M. Tullii
Ciceronis Epistolae ad familiares Cum notis auto-
graphis Baptistae Guarini Veronensis. Cod. Ms.
anno 1436. Ex bibliotheca Ioannis Garzoni Bono-
niensis. Di mano antica poi si legge : Visto per mi
luigi bardelli a di 8 de zugno 1459. Fu strappato
il primo foglio. Alla fine dopo le lettere seguono
altri 28 fogli, parte vuoti parte contenenti tavole
astrologiche e orazioni di Gasparino Barzizza.
Al foglio 216 si legge questa soscrizione:
Epistolarum familiarium Marci Tullii Ciceronis
liber feliciter explicit scriptus per me Iohannem
antonium quondam ser Antonii de Monticulo Civem
Faventinum die Sabati kalendis videlicet septem-
bris millesimo quatricentesimo trigesimo sexto In-
dictione decima quarta Presidente in Pontificatu
sanctissimo patre d. Eugenio papa quarto, omni
tunc cum curia bononiae commorante. quem sum-
mopere habere desiderans manu propria et fida
scribendum fore decrevi. Recipiens quoque exem-
plar a disertissimis viris Ser Iohanne baptista et
Ser Nicolao m' (= magnifici) et potentis d. d. mei
Guidantonii de Manfredis Cancellariis fidis et mihi
domesticis ipsas Ciceronis epistolas. volucri manu
scripsi et maximo labore calamo cum repentino
compievi. Quapropter quodam proficuo et compe-
tenti titulo dignum duxi exornarii (sic), quod hoc
videlicet f minicomodab ' lingua arabica existens
in nostra proculdubio sonabit loquela r minime co-
modabis '. Et hoc quidem reor dignissime factum
ob labores multos et vigiliarum cumulos. quos ti-
meo ne brevis hora necaret. Nichilominus tu qui
mirum in modum non videris fugitivus et mihi qui
ades amicissimus laeta fronte lautis tamen ma-
nibus et sine pingui Palladis fructu expostulato,
quia nullam patiere repulsam. amen.
Le numerose note, specialmente nei margini in-
feriori, dovrebbero secondo me ritenersi non di
Guarini Battista, ma di Guarino il vecchio. Il ca-
rattere dell'amanuense sembra identico a quello
del codice delle poesie pseudo-vergiliane, che si
trova nell'Ambrosiana. Quel codice Ambrosiano è
parimenti appartenuto a Guarino il vecchio. ')
CORNELIO TACITO
È noto che le due opere maggiori di Tacito, le
Historiae e gli Annales, ci sono arrivate in due
codici entrambi nella biblioteca Mediceo-Lauren-
ziana: l'uno detto il Mediceo I contiene i primi
sei libri degli Annales; l'altro il Mediceo II con-
tiene la fine degli Annales, libri XI-XVI, e i cinque
libri delle Historiae. Se il Mediceo I sia stato por-
tato dalla Germania in Italia nei primi anni del
secolo XVI o verso la metà del XV, è questione
non ancora ben risoluta. Quello però su cui non
cade dubbio è che quando lungo il secolo XV si
parla di Tacito non si può intendere che della
parte degli scritti compresi nel codice Mediceo IL
*) Cfr. R. Sabbadini, La critica del testo del De officiis
di Cicerone e delle poesie pseudo-vergiliane nell'Annuario
della R. Università di Catania 1887-1888.