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Bibliotheca Hertziana [Hrsg.]; Bruhns, Leo [Gefeierte Pers.]; Wolff Metternich, Franz [Gefeierte Pers.]; Schudt, Ludwig [Gefeierte Pers.]
Miscellanea Bibliothecae Hertzianae: zu Ehren von Leo Bruhns, Franz Graf Wolff Metternich, Ludwig Schudt — Römische Forschungen der Bibliotheca Hertziana, Band 16: München: Schroll, 1961

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https://doi.org/10.11588/diglit.48462#0467
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La facciata di S. Giovanni in Laterano e l’architettura del Settecento

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avvertenza, acciö gli ornati, ehe per renderla serrata si devono
necessariamente fraporre non cagionino disconvenienza,
cattiva armonia, e mala corrispondenza, e non rendano la
Facciata imperfetta, e di poca grazia, come e molto pericoloso
per la gran difficoltä di accordare i piccoli, e particolari ornati
con un Ordine grandiose. Sara necessario in oltre per torle
quella durezza, e poca grazia, ehe hanno le Facciate lunghe,
ehe sono piane in cima, continue, e riquadrate aggiungervi,
oltre ai Frontespizi, qualche risalto, o distinta preeminenza,
colla quäle venendo nel mezzo ad inalzarsi, non giä con affettata
ricerca di Cupole, o simili superflue Fabbriche, ma con pro-
prietä, e naturalezza, come nelle opere bene architettate si
richiede le si venga a dare quella maggior bellezza, e grazia
come insegna Vitruvio, e con inserirvi altri Ordini, e disporre
con ingegnosa situazione le parti, ehe la compongono, darle
quella graziosa, e necessaria terminazione accennata di sopra,
come siamo soliti vedere in tutte le Chiese.
Facendosi in tal guisa la Facciata poträ facilmente, e con
proprietä idearsi nell’accennato risalto, o preeminenza una
riguardevole e decorosa Loggia (quando mai volesse farvisi
nonostante i motivi in contrario accennati di sopra) la quäle
non sarebbe, come quella di S. Pietro, ehe per esser troppo
vasta per uso della Benedizione conviene in tale occasione farvi
un recinto, da cui potrebbe pigliarsi la norma per la grandezza
di questa da farsi nella Facciata di S. Gio., cosi verrebbe
adeguatamente grande, e capace per tale effetto.
Potrebbe di piü darsele al di fuori l’apparenza, ed ornato di
Loggia, e sospendersene per ora nel rimanente la costruzione
col servirsi in tanto dell’altra ehe vi e, e ciö ad effetto di termi-
nare piü presto la nuova Facciata, ed anche per avere la
facoltä di migliorare prima maggiormente 1’inferiore della
Chiesa con fare un nuovo Altäre maggiore, con accrescer la
Tribuna, e con mettere in piano la Crociata della Chiesa, cose
di maggior importanza, di maggior decoro della Basilica, piü
esposte alla vista del pubblico, e da esser ricevute universal-
mente con maggior applauso di quello ehe possa essere la
nuova Loggia.
Coll’ideare finalmente la Loggia in tal forma potrebbero le
scale del Palazzo in guisa appunto di quella di S. Pietro servire
per salirvi senza toccare il medesimo Palazzo, ehe per esser
uno dei piü riguardevoli della cittä, merita di esser preservato
intatto.
Con tali Teoriche, ricavate dagli Autori piü classici e dall’opere
piü celebri antiche e moderne deve, al creder mio architettarsi
l’Idea della Facciata di S. Gio., accioche si approprij al sito ed
alle circostanze, ehe e quanto ho creduto dover dire con van-
taggio dell’opera, e per obbedire ai pregiatissimi comandi di
chi mi e sommo onore il servire.
b) Breve Esposizione di quanto sin’hora e seguito intorno alla
facciata della Chiesa di S. Gioanni Laterano.
Roma, Biblioteca Vittorio Emanuele, Fondo Gesuitico 713.
In tempo di Gio. Antonio, e Matthia de’ Rossi Architetti, fu
discorso di fare la facciata a due ordini, e si pretendeva adat-
tarla al muro di presente rustico con l’istessi vani, et unirla
all’ornamento del Palazzo, a fine si vedesse l’unione del
Cornicione, come incorporato alla Fabbrica di tutto il Corpo.
Fu poi fatto modello esistente appresso il Sig. Marchese
Teodoli dal Sig. Mario Bernardi Architetto della Chiar. mem.
del Sig. Cardinal Panfilij con di lui assistenza, e di d.o Sig.
Marchese a tre Ordini di Colonne, e Mezzanino di sopra, di
spesa in circa s. 300; al quäle fu dato di ricognizione s. 60, oltre
le giornate pagate agl’Operarij. Si ritrovö in appresso la Pianta,

et Altezza di d. a Facciata, e Teatro della Piazza del fu Fran, co
Borromini appresso li Ss.ri Giuseppe Pietro Borromini, a quali
fu pagato p. prezzo s. 600: E piü al Sig. Girolamo Corbellini
р. rigalo d’haver dato quattro disegni in elevazione, e pianta,
original] di d.o Borromini s. 200.
La S. mem. d’Innocenzo XIII accordö a d.o R.mo Panfilij
s. 25: da conseguirsi sopra la Componenda di dataria, et anche
altre somme dipene fossero accadute in tempo del suo Pontificato
affine si dasse principio a d.a Facciata, senza toccare il molti-
plico, et a tal effetto furono destinati p. fare li desegni sopra
quello del Borromini, li SS.ri Mathei, Barigioni, Canavari,
e Creoli, e li fu dato s. 120 per ciascuno, quali desegni, e Modelli
ritrovandosi appresso il Sig. Prencipe Panfilij, il med.o l’ha
consegnati all’E.mo Ottoboni (Corsini).
A tal effetto fu fatta provisione de’ materiali, puzzolana, calce,
Tufi, Travertini, vivente d.a chiar. mem. del Sig. Cardinal
Panfilij a spesa parimente di d.o moltiplico, quäle ascese a
s. 3602: li dd.i Travertini sono in essere vicino l’Oratorio della
Scala Santa: la calce, Puzzolana, e Tufi, se ne servi la chiar.
mem. di Benedetto XIII per edificare tre Cappelle nella Chiesa,
e per rifare li tetti della med.ma . . .
c), Concorso p. 1’opera della Facciata di S. Gio. in Laterano,
Roma, Biblioteca Corsiniana, Cod. Cors. 1173 (32 D. 1).
с. 444-468: Breve esposizione ecc., come nel documento pre-
cedente.
c. 469: «Copia di partite estratte dal Libro Mastro in tempo
della Ch. Mem. S.r Card Panfili . . .»
F acciata.
A 16 ott.re 1723. Rimborsati al s. Antonio Liberale s. seicento
per altrettanti pagati sin li 22 sett.e alli SS.ri Gius., e Pietro
Ant. Boromini p. il prezzo della pianta, et alzata della sudetta
Facciata, e dell’altra pianta in forma di teatro, come voleva
ridurre la Piazza il fu Fran. Boromini.
A di detto pagati c. sopra li 5 ott.bre al s.r Girolamo Corbellini
per regalo di aver dato quattro disegni in elevazione, e pianta
della sud.a facciata original! del sudetto Boromini. [A fianco:
s. 200],
A di XI apr.le 1724. Pagati p. mani sudette al s.r Filippo
Barigioni architetto p. il modello, et altro fatto p. la sudetta
Facciata [A fianco: s. 186.25(?)].
A di X mag.o 1724. Pagati dal s.r. Antonio Liberale s. 110.66 a
diversi Operarij, ch’anno lavorato e dato robba p. la Costrut-
tione del modello della Facciata fatto dal sig. Mario Bernardi
architetto.
A di 26 luglio s. 60 pagati al sud.o Mario Bernardi p. l’assistenza
prestata alla costruttione del Modello di d.a facciata a seconda
del disegno del fu s.r Fran. Boromini.
A 9 mag. 1725 s. 120 al s.r Filippo Crevoli architetto p. suo
onorario del disegno in elevatione, pianta, e profilo della Fac-
ciata dal Medemo fatta a tenor del disegno del fu Cav. Fran.
Boromini da S. E. a tal effetto consegnatogli in conformitä
della risoluz. e della Congreg.e.
A di 25 mag. 1725 s. 120 pagati al s.r Antonio Canavari architet-
to, p. il suo onorario del disegno in tutto e p. tutto come si
e detto di contro.
A 31 luglio s. 120 pag.ti al s.r Cav. Tomasso Mattei architetto
c. sopra.
a. 15 sett. e s. 120 pagati al s.r Filippo Barigioni architetto
c. sopra.
Roma, gennaio 1959
 
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