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LA SITOLA ITALICA PRIMITIVA

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al telaio giaco un'ascia immauicata e fuori del telaio
un altro vaso a tronco di cono rovescio un po' panciuto,
che si può avere anche quello per una situla.

Un particolare notevole nella rappresentazione delle
due secchie appese al telaio, e che non fu, per quanto mi
consta, avvertito da nessuno, è questo: che sono sprov-
viste affatto di manichi, come sogliono essere appunto, e
lo vedremo più avanti, le situle scoperte nella necropoli
di Este. Infatti, bene osservando, quelle due situle non
sono sorrette da un manico semicircolare come la cista,
ma da una funicella. Le due estremità di questa vanno
a finire raccomandate ad un cerchio probabilmente di
legno, nel quale le situle sono introdotte e da cui si
vede sopravanzare l'orlo superiore di esse.

L'armatura rappresentata nella situla di Kuffarn ha
due traverse orizzontali, l'una e l'altra fornita di uu-

non era altrimenti richiesto dal nuovo fine, a cui il
vaso doveva servire.

Come abbiamo veduto ricordando le situle appese
al telaio espresse nel vaso Benvenuti e come vedremo
meglio togliendo ad esame particolarmente le situle
di Este, esse si trovano nelle tombe con entro le ossa
combuste, oppure con un altro vaso, ove le ossa com-
buste sono custodite.

CAPITOLO III.

La situla a Corneto-Tarquinia.

Di non poco momento è la questione che risguarda
l'introduzione e il modo di diffusione della situla in
Italia. I materiali raccolti, le note statistiche messe

Fig. 4. — Da Benvenuti op. cit. sopra, col. 175, nota 3.

eini, a cui sono appese coi manichi circolari sei secchi
di forma per altro insolita, col ventre molto rigonfio
e somiglianti piuttosto ad olle.

Un ultimo uso della situla ci è attestato in ispe-
cial modo dai due gruppi transpadani e dal gruppo
alpino. Non solamente essa s'introdusse, come tutti
gli altri vasi od arnesi propri della vita quotidiana,
nelle tombe, perchè facesse parte dell'arredamento fu-
nebre, onde le dimore dei trapassati si solevano for-
nire; ma servì da urna cineraria.

La conseguenza più immediata di quest'ultimo uso
fu che la situla, della cui originaria struttura e for-
mazione era parte integrante il manico semicircolare
girevole, semplice o doppio, destinato ad< agevolarne il
trasporto, mantenendola in posizione orizzontale e im-
pedendo lo spandimento de' liquidi, fu soppresso, perchè

innanzi qui, con l'intendimento di dimostrare la distri-
buzione di questo tipo di vaso nelle varie regioni della
penisola, ci hanno aperta e spianata la via per giungere
ad una probabile soluzione dell'importante quesito.

Prendiamo le mosse dall'Italia centrale e primie-
ramente da quella vetustissima sede della civiltà ita-
lica ed etrusca, che fu Corneto-Tarquinia.

La situla uscita dalla necropoli delle Arcatelle, alta
m. 0,245 (') (fig. 5), consta di due lamine fissate con
borchie verticalmente, che costituiscono i quattro quinti
superiori del vaso, e d'una terza, che ne forma la quinta
parte inferiore col fondo. Ha il manico girevole, e —
quello che le è proprio e che raramente si riscontra

(0 V. sopra, col. 168.
 
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