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MISCELLANEA EPIGRAFICA

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roide ('), fin dal tempo del suo trasporto da Melos a
Venezia (nei primi mesi del 1755) (2) rotta in due
parti, che si possono tuttora perfettamente ricon-
giungere.

Lo stato di conservazione del monumento è identico
a quello veduto dal Corsini, che affermava la rottura
aver guastalo una sola lettera, che facilmente si può
supplire » (3).

Fu felicemente scoperta nell'isola di Melos dal
nob. Iacopo Naui, quand' era governatore di nave e
mandata da lui al fratello senator Bernardo, che in
quegli anni raccoglieva museo a Venezia e che si oc-
cupò in persona del collocamento della colonna nel
suo palazzo.

La colonna ora appartiene alla collezione del conte
dott. Giuseppe Pagani, in una sua villa di Legnaro,
(prov. di Padova), collezione che rappresenta ima parte
considerevole del celebre museo Nani che ormai cre-
devasi di non più ritrovare (vedi Appendice, pag. 315)
Passata dal museo Nani a quello Tiepolo il 1821
(Appendice cit. pag. 314) fu poi comperata dal conte
Pietro Businello, che la trasportò a Legnaro, ove ri-
mane tuttora, passata in eredità al precitato conte
Pagani. La notissima epigrafe che vi è scolpita, la quale
fu argomento di discussione dallo Zanetti al Kirchholf e

al Roberts ( ') e lo ò tuttora ai giorni nostri, fu pub-
blicata da tutti dietro facsimili inesatti, come quello
del Donato (Suppl. al Thes. dal Muratori, I, p. 702; II,
p. 480) e del Payne Knight {Essay of the greek al-
phab. I, n. 12), oppure dietro facsimili collazionati da
tutti gli altri, alterate le dimensioni reali (come, p. es.,
quello del Bockh), e senza aver veduto il marmo che
credevasi ormai perduto.

Per questo appunto presento ora il facsimile con le
relative misure, tratto da un calco papiraceo che prese su
luogo l'amico mio, prof. Angelo Scrinzi, alla metà circa
del passato agosto, e che, confrontato poi col mio fac-
simile e con un calco preso da me stesso a Legnaro,
ritrovai esatto, tanto nella forma, quanto nelle misure.

Il facsimile ridussi alla metà dell'originale e non
credei opportuno di ripetervi il disegno della colonna
e della scanalatura, perchè ormai noto, e perchè adatto
allo studio della questione più sotto il rispetto della
storia dell'arte, che non sotto quello dell'epigrafìa.

Attendo perciò la conclusione delle pratiche con-
dotte già dal prof. Scrinzi por l'acquisto del monu-
mento, il che agevolerà l'esame e la discussione ar-
cheologica intorno ad esso, e mi limito ora a dare i
particolari e le misure che possano interessare gli
studiosi.

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(•) Lo Zanetti (Due antichissime greche iscrizioni ecc.
Venezia, presso Passeri (Mise, antiquaria, 1755) dice il marmo
pano, essendo essa (colonna) di fine e quasi tralucente marmo
ch'io volentieri trarrci delle antiche cave di Paro ». — Il Ca-
talogo Cattaneo (cfr. Append., pag. 314) ha in nota: Marmo
greco salino.

(2) Zanetti, op. cit., pag. VI: fu mandata nei primi mesi
di quest'anno 1755 al mentovato gentiluomo (sor Bernardo) dal
fratello suo ecc.

(:!) Corsini 0.. Spiegazione di due antichissime iscrizioni
greche indirizzate al Rev. padre A. F. Vezzosi, Roma, Zempel.
1756, pag. IV.

O Bibliografia. — Per gli illustratori anteriori al BOckli,
vedo, C.I.G.l, p. pag. 5; per quelli che si occupano special-
mente del monumento a cui appartiene l'epigrafe, vedi Loewy
/. G. A., pag. 116, n. 412; Boberts, Introd. to greek Epigr.
pag. 32, n. 7.
 
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