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298

miscellanea epigrafica

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Le lettere hanno apici molto pronunciati ; lo 0 e
l'O più piccoli delle altre lettere; forma singolare ha
il <f>, perchè i due semicerchi rasentano l'asta mediana,
ripiegandosi su se stessi, senza toccarla. — È trascu-
rata l'incisione delle ultime linee, che hanno lettere
alquanto più piccole, più vicine ed ineguali fra loro.

1. 1-2. Supplii secondo la solita forinola e le ve-
stigia delle lettere della 2a linea, rai'm è suggerito
dalla 3a linea: ricorre in altre iscrizioni cretesi (Mus.
Hai., IH, p. 597,-n. 18; 674, n. 89.

1. 3. Dopo il (tv vi è posto per una lettera.

1. 4. Dopo lo £ di ipcccpfècc — pare vi sieno i segni
di ASQ, quindi xpaqi^aaOui. Notisi la forma dorica
con lo £, e l'altra forma arcaica sirinavai, che, come
il rotacismo (1. 14. xóqh{uì)[_v~]), si mantiene anche in
epigrafi come questa d'epoca piuttosto tarda.

1. 6. L'ultima lettera dà traccie chiare di IL

1. 8. Della prima lettera vi sono traccie appena
visibili di E.

1. 9. L'ultima lettera pare un Y. Si avrebbe quindi
nell'epigrafe oscitanza tra la forma più antica in oc
(àpiataiiévog) e quella più recente in ove per Tace. pi.

1. 10. La prima lettera è completamente evanida;
supplisco (i]r]&6v.

1. 12. L'ultima lettera è senza dubbio E, e non vi
è traccia d'altre lettere. Supplisco £/o«u,uóVa, come
nella grande epigrafe di Gortyna e in altre iscrizioni
cretesi per y€yqun/.uva. Notisi la forma arcaica della
preposizione nào accanto all' altra più. recente nuqà
(cfr. 1. 14).

1. 13. Prima di PIA c'è un segno, ma non chiaro,
di altra lettera, forse Y: ùqyv\qiu.

1. 14. Fra nuqà e xóo/<(m)[i> v'è come un segno
divisorio, ma dovrebbe essere guasto della pietra. Il
secondo O pare non integro nella parte inferiore, po-
trebbe anche essere co. Quanto alla mancanza di articolo,
cfr. óià 7iQtoioxóo'iuov seguito dal nome, p. es., in C.
I. G., n. 2572 e in altre epigrafi cretesi. Anche nel no-
stro caso potevano seguire i nomi de' kosmoi, ma credo
più verosimile una frase d'indole generale.

1. 15. L'ultima linea non dà che ènuv- e forse si
riferisce all' imposizione legale di certi atti nel caso
di trasgressione alla legge.

L'epigrafe non si può ricomporre integralmente in
causa del suo stato di conservazione. I supplementi a
sinistra sono fatti in ragione del numero delle lettere

supplite nella 1. 3a e nell' ultima in proporzione ; il
numero complessivo delle lettere d'ogni linea varia da
35 a 37. Dubbiissimi i supplementi delle linee 9-11,
specialmente per il costrutto appositivo r]cè Xotrrà xù

xaxà %o\_......., e per l'accenno ai pcoltinùv. Forse

a 1. 10 il noitj[x) fj si univa col seguente con nàq ràv
yvuì^iav ai;|rfth' twì'J Te ficoXavràv, forse V sv della
1. 11 reggeva ro> cvvtdqm; nulla però ci autorizza a
supplire così. L'iscrizione può appartenere al II e anche
al III secolo d. C, quantunque ritenga alcune forme
arcaiche ; e pare contenga il divieto delle autorità locali
ad ogni alienazione e vendita di proprietà appartenenti
ad una certa Augusta, in favore della quale non si sa
quale atto si compia che richiegga 1' aggiunta delle
clausole inscritte, ma è verosimile si tratti di rapporti
di proprietà.

N. G. Gortyna (Mitropolis ; 1. cit.). — Nel campo
del sig. rtoìqyiog Zitcpai àx^g. Lastra di marmo fram-
mentosa da tutti i lati, meno da una parte del supe-
riore e da una parte del sinistro ; alt. 0.415"1, larg.
al massimo 0.17m, al minimo 0.10™. Da un calco pa-
piraceo del eh. prof. Halbherr.

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