305
MISCELLANEA EPIGRAFICA
30(3
1. 1. 'AvTtóviog ricorre pure altrove (Mus. iteti., Ili,
p. 678, n. 103). Si noti la forma Kluìòiavóg.
Della seconda e della terza epigrafe furono comu-
nicate allo Halbherr due copie errate da un negoziante
di antichità di Candia.
N. 14. — L'ima sarebbe stata trovata, per quanto
viene riferito, a Knossos, ed è evidentemente un fram-
mento d'iscrizione sepolcrale.
*OINEIKOZYIONEISOPA
EIENEKrONAMEZ
[{tov ótlvog)~\ <J)o(vsixog vio(v) d(foQct[g rijì' di/jX^v (?)
[_((> ósìrec) fi Ì7toQ[rj)(fev e(ìxó)v<x, fi So^rrjffsv (ò óstra)
L'iscrizione è data come integra, così nulla si può
arguire quanto alla distribuzione dei supplementi.
1. 1. La prima linea potrebbe anche supplirsi:
. . . . rù)'3 <Doir£ixog viòv sì<Jo(>à\j; èv t fj GTìftì],
1. 2. La seconda linea darebbe come trascrizione
letterale (è)atvs(yx)u)v ó/uG^wg .... ; ma non presen-
terebbe nesso alcuno con la linea precedente. Così, in
causa dell' AMEZ, parrebbe escluso il supplemento
t.rou^GOev sx {t)àv (IdCav).
N. 15. — L'ultima è un'iscrizione sepolcrale :
Eni*IAASWEWEni0ETW
9PAIATOPAATYNA
MN AMEION
EriKfiXc'cG<i) (ir)fjl 'EmOsvm
QoaGccyÓQie ci yvra
flvaflsTòv.
1. 1. EnuplXacrog non c'è nel Pape e ricorre, per
quel ch'io sappia, la prima volta nello iscrizioni cre-
tesi. Il secondo iw è un errore del lapicida, a cui fu
indotto dal iw precedente.
1. 2. QQutiuyÓQtx pure non c'è nel Pape e ricorre
per la prima volta in epigrafi cretesi.
Monumenti antichi. — Voi. II.
VARIANTI E NOTE
AD ISCRIZIONI DI CRETA GIÀ PUBBLICATE.
C. I. G., n. 2558. 2-3 B 2>||(r[tV>. Halbherr
legge: 2m\\aim epnfje.
C. I. G. n. 2563. Oltre il Maffei la riportano il
Cornelius {Creta Sacra, I, p. 249) e lo Hock (Cret.,
Ili, p. 516) con la stessa lezione del Maffei (Mus.
Veron., pag. 36) e del Bockh (1. e). La cita pure il
Torres y Ribera (Antonio De..., Prodromus Antiquita-
tum Cretensium, Veneliis, Andreolae, 1805,pag. 41({).
Tutti s'accordano nel ritenere acefala l'iscrizione e di
nove linee. Il Venturi, in una bozza ms. della sua guida
al Museo Lapidario di Verona, non dà indicazioni esau-
rienti : « Vedi se manca veramente la prima linea.
Contiene una genealogia mutila. Monumento storico
rarissimo, ma imperfetto. Jerapitna, da cui si dà
origine, era antichissima città di Creta » (Cfr. To-
maselli, Catalog., p. 194). Esaminata la pietra a Ve-
rona (Museo Maffeiano, portico a sinistra di chi entra,
n. 560) e fattone un calco, ritrovai l'epigrafe per nulla
acefala e potei aggiungere una decima linea alla lezione
comune con qualche variante:
E T E A N £1 P M E A A N 9 Y P £1
O Y T O 2 OIKIZOMENAS
T A Z IE P A FI YTN ÀZAKMA
Z E T O Y T n Ti Y N A n Y P P A
KAITEKN NililllllHI^ NEfìN
M S A .4 N 0 Y////////"//ÀIAAPOZ
E X OI T,AZ r/////////////0/l Y AiZI
\ E T Y M A A n O/////////N 0 Y P n
SeO AMErENOZ/////AN0YPO
VpANOX MEAA///0YPOJl
i 'MxsàvwQ MtXav-Ovqw.
ovtog oìxi^ofit'vag
xàg 'Isqanvxvag axjxa-
£>, xovxco yvra Ilvoc/a
s xal xt'xva' [_ . . . . ajvéoav
MeXàv&i^jiog . . . a~\qog,
Eyplxag [_......o~]nvh'g,
'Exvf^ia. 'Ano YMsXav^\x^vcioo
xò~\ in cìjxè yévog \_Mf\Xav^vQ(w)
io Evx~\qavog MtXuYy~y)vQ[(ù
(') Di questa rarissima opera incompiuta già parlai nel mio
l'estamento d'Epikteta (Mon. Aut., 1893, voi. II, punt. I», p. 79).
20
MISCELLANEA EPIGRAFICA
30(3
1. 1. 'AvTtóviog ricorre pure altrove (Mus. iteti., Ili,
p. 678, n. 103). Si noti la forma Kluìòiavóg.
Della seconda e della terza epigrafe furono comu-
nicate allo Halbherr due copie errate da un negoziante
di antichità di Candia.
N. 14. — L'ima sarebbe stata trovata, per quanto
viene riferito, a Knossos, ed è evidentemente un fram-
mento d'iscrizione sepolcrale.
*OINEIKOZYIONEISOPA
EIENEKrONAMEZ
[{tov ótlvog)~\ <J)o(vsixog vio(v) d(foQct[g rijì' di/jX^v (?)
[_((> ósìrec) fi Ì7toQ[rj)(fev e(ìxó)v<x, fi So^rrjffsv (ò óstra)
L'iscrizione è data come integra, così nulla si può
arguire quanto alla distribuzione dei supplementi.
1. 1. La prima linea potrebbe anche supplirsi:
. . . . rù)'3 <Doir£ixog viòv sì<Jo(>à\j; èv t fj GTìftì],
1. 2. La seconda linea darebbe come trascrizione
letterale (è)atvs(yx)u)v ó/uG^wg .... ; ma non presen-
terebbe nesso alcuno con la linea precedente. Così, in
causa dell' AMEZ, parrebbe escluso il supplemento
t.rou^GOev sx {t)àv (IdCav).
N. 15. — L'ultima è un'iscrizione sepolcrale :
Eni*IAASWEWEni0ETW
9PAIATOPAATYNA
MN AMEION
EriKfiXc'cG<i) (ir)fjl 'EmOsvm
QoaGccyÓQie ci yvra
flvaflsTòv.
1. 1. EnuplXacrog non c'è nel Pape e ricorre, per
quel ch'io sappia, la prima volta nello iscrizioni cre-
tesi. Il secondo iw è un errore del lapicida, a cui fu
indotto dal iw precedente.
1. 2. QQutiuyÓQtx pure non c'è nel Pape e ricorre
per la prima volta in epigrafi cretesi.
Monumenti antichi. — Voi. II.
VARIANTI E NOTE
AD ISCRIZIONI DI CRETA GIÀ PUBBLICATE.
C. I. G., n. 2558. 2-3 B 2>||(r[tV>. Halbherr
legge: 2m\\aim epnfje.
C. I. G. n. 2563. Oltre il Maffei la riportano il
Cornelius {Creta Sacra, I, p. 249) e lo Hock (Cret.,
Ili, p. 516) con la stessa lezione del Maffei (Mus.
Veron., pag. 36) e del Bockh (1. e). La cita pure il
Torres y Ribera (Antonio De..., Prodromus Antiquita-
tum Cretensium, Veneliis, Andreolae, 1805,pag. 41({).
Tutti s'accordano nel ritenere acefala l'iscrizione e di
nove linee. Il Venturi, in una bozza ms. della sua guida
al Museo Lapidario di Verona, non dà indicazioni esau-
rienti : « Vedi se manca veramente la prima linea.
Contiene una genealogia mutila. Monumento storico
rarissimo, ma imperfetto. Jerapitna, da cui si dà
origine, era antichissima città di Creta » (Cfr. To-
maselli, Catalog., p. 194). Esaminata la pietra a Ve-
rona (Museo Maffeiano, portico a sinistra di chi entra,
n. 560) e fattone un calco, ritrovai l'epigrafe per nulla
acefala e potei aggiungere una decima linea alla lezione
comune con qualche variante:
E T E A N £1 P M E A A N 9 Y P £1
O Y T O 2 OIKIZOMENAS
T A Z IE P A FI YTN ÀZAKMA
Z E T O Y T n Ti Y N A n Y P P A
KAITEKN NililllllHI^ NEfìN
M S A .4 N 0 Y////////"//ÀIAAPOZ
E X OI T,AZ r/////////////0/l Y AiZI
\ E T Y M A A n O/////////N 0 Y P n
SeO AMErENOZ/////AN0YPO
VpANOX MEAA///0YPOJl
i 'MxsàvwQ MtXav-Ovqw.
ovtog oìxi^ofit'vag
xàg 'Isqanvxvag axjxa-
£>, xovxco yvra Ilvoc/a
s xal xt'xva' [_ . . . . ajvéoav
MeXàv&i^jiog . . . a~\qog,
Eyplxag [_......o~]nvh'g,
'Exvf^ia. 'Ano YMsXav^\x^vcioo
xò~\ in cìjxè yévog \_Mf\Xav^vQ(w)
io Evx~\qavog MtXuYy~y)vQ[(ù
(') Di questa rarissima opera incompiuta già parlai nel mio
l'estamento d'Epikteta (Mon. Aut., 1893, voi. II, punt. I», p. 79).
20