Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
831

IL PRETORIO DI (JORTYNA

832

Halbherr (') scoperta nello stesso luogo, e in cui egli
è onorato dal senato di Gortyna. L'epigrafe di Q. Ce-
cilio Rufino ci presenta l'unico caso in cui sia fatta
menzione dell'artefice della statua (-), Anassimene, tìglio
di Euristrato Milesio, forse morto a Gortyna (3).

2) Il questore e capo della provincia Marcellino,
a cui viene eretta statua per opera del senato e forse
dello stesso Pirro, che onorò il proconsole sopracitato (4).

3) Il questore Pirro il giovine, per ordine della
città e dietro proposta del senato (Mus. Hai., IIL, p. 707,
n. 153).

4) Il questore e propretore di Creta e di Cirene
P. Settimio Geta, verosimilmente il fratello di Settimio
Severo (5), onorato dagli amici edili A. Paraibates e
Tettio Macro(6).

5) Petronio Probo, proconsole d'altra città ( CI. G.,
2503) (").

6) Agorio Pretestato, prefetto del Pretorio del-
l'Illirico {idi, 2504) (8).

(i) Halbherr, op. cit., pag. 708, n. 153. Il eh. prof. Halbherr
crede si tratti della stessa persona. Veramente l'epiteto di òn'kó-
regog in confronto con npwiepog parrebbe indicare un secondo
personaggio, o figlio o parente del primo, ma tutto è dubbio
per mancanza di dati cronologici sicuri. Il ms. Barozzi del Correr
ha la lezione Xé^rog KLvxihog (sic) IlvQgog.

(*) C. t. G., n. 2588 (180 circa d. C). Cfr. Loewy, I. G. B.,
n. 409.

(3) Cfr. Halbherr, op. cit., nota a n. 152. — Il ms. Barozzi
del Correr ha AvctXiiÀSvrjs EvyijaTQccrog.

(4) C. I. G., n. 2589 (circa del 180 d. C). Si noti la lezione
dello Halbherr, Mus. ztaZ. Ili, pag. 708: fiovìrj xcà IIvqqov aitj-
aev | è(frhuoavvt], in luogo di quella del Bockh : BovXrjg xcà IIvqqov
lairfitv | è(frjuoavì/rj, suggeritagli dalla fusione di codici inesatti.
Il ms. già citato della Marciana {coi. greci, class. XI, n. 32,
pag. 4) contiene la lezione esatta, e, come si è già veduto, il
ms. Barozzi del Mus. Corrèr. Anche il Grutero e il Cornelius
già avevano fìovliq, quantunque con altri errori di testo (v. lemma
al C. I. G., n. 2589). La nuova lezione è confermata dall'iscrizione
seguente n. 3 (Mus. ital., p. 707, n. 153), che dice: ...arijns
nóhg jiovXri te yt\Qctg pQct%v xovjo Stcfovau \ Icavov clvi ctyuHwv
wv nÓQev ccQ/ouévoig. Cfr. pag. 319, n. 3.

(5) Ved. Spartianus, Vita Septimii Severi, c. 8.

(6) CI. G.,n. 2591 (circa dopo il 200 d. C).

(7) Quanto alla lezione di questa epigrafe, si noti che il ms.
Barozzi del Mus. Corrèr ha la lezione Ustqióvwv ìloótìov toV
Xaunpóraxoy dnò vnchitiv xcà ano tnÙQ^mv IIquitwqlov. L'espres-
sione clnò vnclioiv invece della voce elvfrvncaov del Bockh e del
Falkener, essendo analogica alla seguente clnò inclQ/vjv e con
essa in correlazione, ed essendo confermata dall'altra uguale ed
ormai accettata del titolo C I. G., 2596 (cfr. Falkener, n. 6,
e più sotto n. 8), mi sembra molto più verosimile, come pure
la voce IJquitoìqìov invece di lÌQcaxmQiuìv, pure confermata dal
titolo C I. G., 2596.

(8) Anche il ms. Barozzi del Mus. Corrèr ha la lezione clnò
ènc'<c>x<uv rìjg HcioihevovoTjg rcùp vrfimv, invece di BaatXsvovarji

7) Flavio Severo, prefetto di Roma (id., 25fl5) (').

8) Flavio Upazio, prefetto del Pretorio (id.,
2506) (2).

0) C. Anicio Basso, proconsole della Campania,
citato anche in iscrizioni latine (3).

Questi cinque ultimi magistrati (n. 5-0) furono ono-
rati dietro proposta diretta di quell'Oikumenios Dosi-
theos Asklepiodotos di cui s'è parlato, consularis Creine
dal 382 al 384 d. C.

10) Il consularis Fortunatianus Servilius d'or-
dine senatorio, verosimilmente contemporaneo a Teo-
dosio, ricordato per aver provveduto ad un'opera pub-
blica (Mus. ital., Ili, p. 708, n. 154).

11) Oltre ai magistrati sono in special modo ono-
rati gli imperatori Graziano, Valentiniano e Teodosio
per aver rifabbricato il Pretorio, come abbiamo già ri-
cordato. Anche in questo caso la dedica è fatta dal
noto Dositheos (4).

12) Infine è onorato il prefetto del Pretorio Leon-
zio, per opera di Kallinikos, che gli inalzò una statua,
per lo meno dopo il 413, essendo stato prefetto del-
l'Illirico, da cui Creta allora dipendeva, negli anni
412-413 (5). La proposta dell'onore è dovuta al senato
e al noto Pirro delle altre epigrafi (G).

(l')uj(n)ijg corretta dal Bockh e accettata dal Falkener. Così
puro nel titolo 0. I. G., n. 2595.

(') Il ms. citato del Corrèr (Barozzi) mantiene il nome Bci-
Xépiov Zefrjpov, che sta nei codici del Bockh. Così ha pure il
ms. della Marciana (Coi. greci, ci. XI, n. 32, pag. 3 tergo).

(2) Il ms. Barozzi ha l'iniziale del prenome come nei codici
del Biickh ( V*. 4>X. Yncircov). — Tanto nel n. 2595 quanto nel
n. 2596 vi è la voce incw/lug. Io riterrei inctpxsicig, perchè s'in-
contra nel ms. della Marciana (1. cit., pag. 4 tergo) ed è con-
fermata da un'iscrizione scoperta dal prof. Halbherr (Mus. ital.,
Ili, n. 156). Però il ms. Barozzi del Mus. Corrèr ha costante-
mente ènctQx'iag, — Vi manca il prenome r(c<u>$).

(3) C I. O., n. 2597. — Cfr. C I. L, VI, 1679; X, 3843;
XIV, 1568, 1569. Per le relazioni tra la Campania e Creta, v.
note del Bockh, G. I. G., II, pag. 434. Per il titolo di proconsul
Campaniae, vedi De Ruggiero, Diz. epigrafico, v. Campania
(voi. IL pag 44: Proconsul Campaniae).

CO Mus. ital. III, p. 711-712, n. 156. Cfr. pag. 329, n. 2.

i5) CI. G., n. 2592; Mus. ital, III, p, 711-712, n. 157. —
Il nome Leonzio è restituito dalla nuova lezione dell'Halbherr,
mentre il Biickh, leggendo in quel verso Elxóva xr^cf èauSpec
né'/.erca &é tov uyvov vnc'tp%ov . . ., invece di Eixóva lìjvcf iaa-
''CfE£ i"f -ieoi'ùov c'iyfov vnctp%ov, fu costretto a pensare che
il nome fosse scolpito su un altro lato dell'epigrafe.

(°) Nel ms. Barozzi del Museo Correr (1. e, pag. 108 e segg.)
l'ordine delle epigrafi corrispondente ai numeri del CI. G. è:
1) n. 2593 ; 2) n. 2589 ; 3) n. 2592; 4) n. 2597 ; 5) n. 2588 ; 6) n. 2596;
7) n. 2594 ; 8) n. 2595; 9) n. 2591 ; 10)"£r£i QstodÓQov, cfr. Fai-
 
Annotationen