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59

ISCRIZIONI TESSALICHE

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von Gótterbilder » come vuole E. Meyer, 1. cit., ina
d'una semplice statua di Horos). Nel caso nostro è
assai difficile che Horos comparisse con un secondo
nome; quindi credo abbastanza sicura, date le esi-
genze dello spazio, la restituzione "laidi 2aQccnidi.
Harpokrates infatti è onorato accanto ad Iside, Sera-
pide ed Anubide in molte iscrizioni (CIG. 1800. 2230.
2293. 2302. BCII. VI, p. 317 segg., n. 1-12. 22. VII,
p. 368).

69. Frammento marmoreo. Alt. m. 0,16; largh.
m. 0,42; alt. delle lettere 0,015-0,017. Copia:

mhtpi©e£1N
mh aeioze YPY a am antoz

MrjTQÌ Oswv | Mróswg EvQVÓdfiavTog.

Non conosco nessun' altra testimonianza relativa
al culto della Madre degli Dei in Tessaglia.

70. Stela marmorea. Alt. m. 1,42; largh. 0,53;
alt. delle lettere 0,06-0,08. Copia:

£NNOÀI

A c
ÀAezeA
t i A o c

'Evvoóiag AXe^euTidog.

'Evoói'a od Eivoóia è noto soprannome di Ecate e
di Artemide, qui verisimilmente della prima. 'Als'§sàxig
è chiamata in questa epigrafe la Dea, con vocabolo
di cui non conosco altri esempì, perchè Ecate come
manda, così può mettere in fuga gli spettri (Plut.,
Quaest. conviv. VII, 6, 12; Apul., Metam. XI, 2).
Altre testimonianze sicure relative al culto di Ecate
in Tessaglia non abbiamo; perchè la identificazione
della Dea di Fere con Ecate è affatto secondaria
(cf. Preller-Bobert, Griechische MythoL, I4, p. 327);
'EvvoSia senz'aita specificazione è menzionata in due
epigrafi, una di Fere {BCII. VII, 60) ed una di La-
rissa (BCII. XIII, 392), con l'epiteto di faatixd
in un' altra di Larissa (Mitth. XI, p. 458), con quello
di naxqióa in una di Selos (Heuzey, 8).

71. Grosso blocco quadrangolare rotto a sinistra.

Alt. m. 0,20; largh. 0,90; spess. 0,54. Grandi e belle
lettere alte m. 0,05. Copia:

NIKHN

72. Base marmorea. Alt. m. 0,20, largh. 0,53;
spess. 0,64. Belle leltere apicate alte m. 0,025-0,03.
La parte sinistra è mancante. Copia:

<oN il AYSANIoY
\£IAPXH£ANTA

. . . . fpv Ilavffaìioi' | [yvnva~\(Jic(()xrj(favTcc.

73. Lastra marmorea rotta inferiormente. I mar-
gini laterali sono scalfiti qua e là. Alt. m. 0,52 ;
largh. 0,435; spess. 0,18. La superficie avendo assai
sofferto, l'iscrizione è appena leggibile. Altezza delle
lettere: v. 1-6, m. 0,019; v. 7-8, m. 0,022. Copia e
calco:

AHMAPXOYTOYAIZXINO
TlGE NTOZ TONAT ,f?NATOls
E P . A i N E Y Z A Z I N E n IN !
" r N ONTAHZINH

s. 1 a oinenikh

OT e ,'> E N ZTPAT HTnKPATE

Spazio vuoto di 11 cm.

0 0 H PIA N

Tanto le tracce di Z alla fine del v. 2, quanto
1' e al principio del v. 3 mi sono parsi sul calco
assai malsicuri.

Ji]!xàq%ov tov Aì<s%Cvd^if\ \ ntìs'viog tòv àyàva
ToT[g~] | . . [xiv~)S[v'2vev<ra<fi,v. Da ciò che segue non
so cavar senso sino alla fine del v. 5: oi vsvixì]\[x~]ó-
[rsg ejv tìTQctnjm KgccTe\j?~j. \ \_Tttvqo~\Orjglav ' \
\/ii]/.ii]2 tQiog xxX.

Demarco figlio di Eschine è ricordato come ra/uag
in una lista di schiavi manomessi (B CU. X, 446 -
Mitth. VII, 231). L'intestazione della nostra epigrafe
agonistica è analoga a quella della iscrizione pubbli-
cata da Durrbach, BCII. X, 437 segg.: \^AQia~\xoyt-
 
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