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NELIi' ANTICA APULIA

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gradino d' accesso è un incavo irregolarmente elissoide,
il cui asse maggiore è lungo m. 0,98. Il lato est è
occupato da un banco alto m. 0,57, con gradinetto
nel centro e rialto a capo, presso la parete sud, largo
m. 0,35. Su questo banco la volta s'interrompe, for-
mando una specie di controvolta o nicchione speciale.

L'apertura della tomba (ma non il pozzetto) ca-
pita quasi al centro di un circolo di massi simile
agli altri, del diametro di circa m. 7,50.

V.

La suppellettile funebre.

Abbiamo, come s' è visto, quattro celle funebri
abbastanza capaci, a due delle quali dà accesso un
unico pozzetto. Una sola di queste (tomba 1) non aveva
subito violazione alcuna, ed è stata scavata con metodo.
Le celle del sepolcro doppio (tomba 2), benché rinet-
tate da me con ogni cura, erano state violate e depre-
date. Finalmente per l'ultima cella (tomba 3) le ri-
cerche furono condotte assai imperitamente, in modo
che tutto il tesoro delle osservazioni e dei minuti
particolari che si rivelano ad un occhio esperto, è
disgraziatamente perduto ; ed io non sono neppure in
grado di stabilire esattamente, dalle notizie fornitemi
se questa tomba avesse subito in antico una vera
violazione, o se vi fossero state deposizioni successive
a grande intervallo e con parziale distruzione dei de-
positi precedenti.

Così stando le cose, conviene tener da parte ed
esaminare per ultimo il materiale di questa terza
tomba, della quale si sono salvati soltanto bronzi
assai più progrediti di quelli della tomba prima, e
che anzi a prima giunta si ascriverebbero ad epoca
affatto diversa.

Restano le tre celle delle due tombe da me sca-
vate ; e poiché due di tali celle hanno dato sola cera-
mica con qualche rara punta silicea lavorata e qualche
conchiglia, esaminerò dapprima la suppellettile funebre
della tomba 1, ponendo in ultimo la ceramica, cui si
aggiungerà quella delle due celle della tomba seconda.

Tomba 1. Bronzo. Trattandosi di piccoli og-
getti, tutti fortemente alterati dall' ossido anche nel-
V interno, il colore del metallo non dà alcun indizio

per giudicare se si tratti piuttosto di rame. Nondimeno
credo più probabile che si tratti di una lega, forse non
ricca di stagno, sebbene questo particolare non abbia
molta importanza per lo studio della civiltà indigena,
poiché tutto il materiale metallico, quantunque di
tipo antichissimo, è evidentemente d'importazione.

Oggetti di filo. 1-4. Quattro anellini digitali a
cerchiello semplice, che si son potuti ricomporre da
vari frammenti: provengono tutti dalla cella. Ne ri-
produciamo uno a fig. 42.

FlG. 42. 1:1

5-8. Altri quattro anelli digitali di filo girato a
spirale. Uno se ne ebbe dal pozzetto (fig. 43), dove

Fio. 43. ì : ì

era associato col bel coltellino di selce bionda ap-
presso riprodotto (fig. 61) e tre dalla cella. Uno di

Fig. 44. 1 :1

questi rimase in Matera nella raccolta del cav. Ridola,
per condizione messa dal senatore conte Gattini, e da me
accettata, che qualche saggio delle mie scoperte ri-
manesse in Matera, presso il dott. Ridola. Diamo qui
il disegno di uno degli altri due che ho riportati al
Museo Nazionale di Napoli (fig. 44); esso è di filo
un po' più grosso.
 
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