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709

DI MONTEPORTINO PRESSO ARCEVIA

710

m. 0,80, in una tomba gallica di S. M. di Cazzano
nel Bolognese (') il quale alare trovo opportuno di
qui pubblicare per confronto (fìg. 28).

Un fascio di otto spiedi di ferro, lunghi m. 1,06.

Cinque coltellacci di ferro, lunghi m. 0,40.

attestano le notizie più sopra riportate (p. 646, 672,
692, 705) ed hanno confermato le grandi lacune av-
vertite fra i vari gruppi di sepolcri.

Neppure è esclusa l'ipotesi che altre tombe non
rimangano ancora qua e là inesplorate, perchè gli

Altro coltello di ferro più piccolo, alto m. 0,28.
Una cuspide di lancia in ferro, ricurva, alta m. 0,24.
Alcuni piattelli fìttili rozzi.
Dalla presenza della lancia di ferro si deduce che
il sepolcro appartenne a guerriero.

Brevi considerazioni
sul sepolcreto e sulla sua suppellettile.

Estensione del sepolcreto. — Con l'esplorazione
della tomba XLVI fu posto termine, nell'anno 1896,
allo scavo del sepolcreto di Montefortino, in cui il
numero relativamente esiguo delle tombe, era stato
largamente ricompensato dalla ricca e svariata sup-
pellettile in esse contenuta.

Devesi però sempre considerare che molte tombe
erano già state frugate e sconvolte in passato, come

(') Brizio, Tombe e necropoli galliche della prov., di Bo-
logna negli Atti e Memorie della R. Deputazione di Storia
patria per le Romagne 1887, p. 497. Uno schizzo di questo
alare era già stato dato dal dottor Hoernes, Zur pràhistori-
schen Formenlehre Wien. 1893, p. 25, fig. 57.

scavi, eseguiti sempre a spese dei privati possessori
dei fondi, non hanno proceduto con quell'ordine e con
tutta quella regolarità che si sarebbe desiderata.

Oltreciò se il sepolcreto, limitato a nord dal monte,
non oltrepassava la linea segnata dal cippo terminale
rinvenuto nel fondo Giampieri, doveva estendersi però
notevolmente sul lato opposto, lungo il torrente, sul
ciglio del quale difatti in grande numero incontraronsi
le tombe. Molte di esse per conseguenza dovettero
andare in passato distrutte dagli scoscendimenti del
terreno.

Tenuto conto di tutti questi fatti, si può ben
dire che le tombe, le quali componevano questo se-
polcreto, dovevano essere in numero assai maggiore di
quelle che i recenti scavi hanno restituito in luce.
Onde si deduce che nel luogo dell'attuale Montefor-
tino sorgeva, durante l'epoca gallica, un importante
centro di abitazione.

Popolo a cui spetta. — Sul carattere gallico del
sepolcreto non credo possa cader dubbio.

Questo carattere è chiaramente indicato da taluni
oggetti, ad es. dalle fibule tipo La Tene, dalle spade
di ferro con fodero pure di ferro, dalle lame di dette
 
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