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VASI GRECI DELLA SICILIA

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Scene di Amazzonomachie, quello specialmente ripro-
dotto nella tav. II (') ; disgraziatamente assai fram-
mentato, ma nel quale è ancor possibile riconoscere
tutta l'arditezza della composizione, superiore d'assai
Gl'abilità di un ceramografo, con tre e più ordini di
combattenti sovrapposti, e con una ricchezza e varietà
di mosse e di aggruppamenti che sorprende. Il Pelle-
grini insiste, a più riprese, nel suo studio, sul fatto
della sovrapposizione delle figure (pp. 9, 19, 36 ed
altrove); ma se egli crede « di vedere nel vaso di
Bologna, più a ss ai che in tutti quelli finora
Qoti di stile polignoteo, una rappresentazione
atta a darci un'idea adeguata del sistema generale e
di certi mezzi caratteristici della grande pittura mo-
vimentale del tempo, perchè, mentre in quei vasi noi
doviamo soltanto singoli motivi e figure e
Particolari stilistici e formali tolti dalla
P'ttma parietaria e variamente combinati e modificati
dall'artista vascolare, in questo invece di Bologna è
1 intera composizione che può credersi derivata da un
falche quadro famoso del tempo e trasportata nella
Stretta zona di una pittura vascolare (p. 20) » ; se egli
Cl'ede a tutto ciò, pesando tutte le conseguenze delle
B1e affermazioni, non si potrà, ch'io pensi, convenire
'"condizionatamente ed interamente nelle sue idee. E
da questo punto a me piace prendere le mosse, per
dii'e anche la mia opinione.

Non pare al Furtwangler, non pare al Pellegrini
che sia necessario distinguere fra metodi tecnici gè-
fiorali a qualsiasi pittura e metodi speciali a singoli
"oggetti? Chi dipinge una battaglia, lo faccia egli
0l-a o l'abbia fatto in pieno quinto secolo av. Cr.,
disporrà le sue figure nello stesso modo che chi di-
pinga la partenza di Teseo da Nasso e l'epifania di
Dioniso ad Arianna? Solo perchè gli stessi soggetti
n°n permettevano al pittore del cratere di Orvieto
con gli Argonauti e i Niobidi quel vario e concitato
muoversi, confondersi e sovrapporsi di molte figure,
diremo che codesto magnifico vaso ci dia meno che
luello di Bologna, pubblicato dal Pellegrini, un'idea
di ciò che doveva essere una grande pittura parietale ?
* proprio vero che codesta idea valga a darcela, più

assai che tutti gli altri vasi noti di stile polignoteo,
l'Amazzonomachia del vaso di Bologna? 0 esso non
ci dà piuttosto l'idea più completa e più adeguata,
insieme col vaso di Ruvo, solo di ciò che dovevano
essere le Amazzonomachie, o se vuoi anche le scene
di battaglia nella megalografia?

Nè meno ardita è la seconda affermazione del
Pellegrini che in quei vasi (egli ha parlato di « tutti
quelli finora noti di stile polignoteo») « noi tro-
viamo singoli motivi e figure e particolari stilistici...
variamente combinati », perchè non avendo Polignoto
e i suoi contemporanei dipinto soltanto battaglie,
alcuni dei vasi polignotei più famosi valgono a darci
un'idea più completa della composizione, che
non il solo vaso di Bologna.

Io credo che l'osservazione del Furtwangler non
abbia per nulla intaccato la teoria del Robert sui
vasi polignotei ; e credo piuttosto che sia necessario
stabilire speciali categorie, secondo il vario modo
seguito in diverse officine nell'imitazione della mega-
lografia, secondo il soggetto delle rappresentanze figu-
rate, secondo la cronologia.

Una categoria specialissima di vasi polignotei, con
caratteri determinati e costanti, è appunto quella in
cui predominano le Amazzonomachie; e se il Pelle-
grini ha giustamente osservato che quasi tutti i vasi
di Bologna da lui pubblicati derivano da un'unica
officina, ulteriori studi e ricerche, con la pubblicazione
di altri materiali ancora inediti, ci aiuteranno a sta-
bilire altre fabbriche (').

(') G. Pellegrini, Di alcuni vasi con rappresene di Amaz-
J°ttt, ecc. (Estr. dagli Atti e Memorie d. li. Deputaz. di storia
Patria per la Romagna. Ser. II, voi. XXI). Bologna, 1903.

(') I principali vasi di questa nobile oflicina sono:

1) Cratere a volute con Elena e Menelao. Monum. del-
l'Inst., X, 54 e 54».

2) Cratere a volute con scene della Iliupersis (Uccisione
di Priamo, ecc.). Monum. deWInsl., XI, 14 e 15.

3) Cratere a volute con Amazzonomachia. Pellegrini.
Di alcuni vasi con rappresent. di Amazzoni, ecc., tav. II
(cfr. l'altro simile, ibid., tav III).

4) Cratere a calice con Amazzonomachia. Pellegrini,
op. cit,, tav. I.

5) Cratere a volute con Amazzonomachia. Scliulz, Die
Amazonenvasevon Ruvo. Leipzig, 1851. Furtwilngler und Reich-
hold, Oriec.h. Vasenmalerei, tavv. XXVI-XXVIII.

C) Frammenti di cratere con il Ratto delle Leucippidi.
Jahrb. d. arch. Inst.,\, tav. 10, 2; Robert, Die Marathonsch.,
p. 56 sg.

7) Cratere con Amazzonomachia, scoperto a Gela, ora
nel Museo di Palermo. Ancora disgraziatamente inedito, e solo
in parte conosciuto per i disegni di alcune figure isolate e le
osservazioni di Furtwangler e Reicbhold, op. cit , p. 125 sg. Ho
 
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