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101

VASI GRECI DELLA SICILIA

102

P°sto le ali semiraccolte del Boreade a destra, e quelle
magnifìcamente incrociate del Boreade a sinistra.
L'effetto sgradevole della distanza e della poca

f

Us'one del primo Boreade nel gruppo, è diminuito dallo

una buona prova di gusto e d'esperienza artistica, la
magnifica fusione dell'Arpia col Boreade di sinistra.

Ma oltre che questo, c'interessa quel pathos delle
due Arpie, del quale ho fatto un cenno, descrivendo il

Fio. 23.

°°rcio stesso della figura, non certo impeccabile, ma
g ^° m una pittura d'arte industriale. Certo se i
readi fossero, come i guerrieri greci nelle Amaz-
e ll0laacliie, in atto di uccidere con le spado l'Arpia,
n°l di legarla, il ritmo del loro corpo più abbas-
verso la figura centrale inginocchiata darebbe

Ogo

a quella disposizione piramidale, a cui s'in-

tano i gruppi tristìci con Amazzonomachie nei
6§1 Pulimentali citati sopra (')• Ma il pittore della
"ochoe doveva far sì che i Boreadi, nello stringer
Coide, si discostassero con forza dall'Arpia; ed è già

O Cfr. Herzog, op. cit, p. 37.

vaso. L'umile pittore ha raggiunto, col solo aiuto delle
sue linee sottili, l'effetto desiderato; ha saputo fermare
nelle piccole figure il ricordo di figure beu più grandi
e più nobili, la cui linea gli stava ancora nell'occhio
e la profonda espressione di dolore gli parlava, forse,
al cuore.

Io vedo, dunque, in questo gruppo, che è certa-
mente superiore alla comune intelligenza di un vasaio,
un notevole riflesso della pittura. Stimo prudente non
far nomi : nè ciò, forse, sarà possibile ad altri; e mi con-
tento solo di affermare che questa pittura, non fosse
 
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