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BOI

VASI INEDITI DEL MUSEO KIRCHERIANO

302

di efebi e di etere, non rifuggendo dal decorare con
eesi anche grandi vasi ('). Ma per un frammento così
esiguo non si può azzardare alcuna ipotesi.

8. (N. d'inv. 487). Kylisc a figure rosse di bello stile
restaurata da più frammenti, mancante di parte del
Piede e dell'orlo, e lesionata alla superfìcie. Nel fondo
(fig- 10) entro una zona circolare ornata di un meandro è

Nella parte esterna, la cui superfìcie ha molto sof-
ferto, sono rappresentate scene di gineceo. Da una parte
una donna in piedi vicino ad una colonna di cui resta
solo una parte, conversa con due altre sedute su cat-
tedre a spalliera, una dinanzi, l'altra dietro a lei. In
alto era figurato, come appeso alla parete, un oggetto
non chiaramente discernibile (drappo?).

Fig. 10.

■appresentata una figura muliebre seduta su una seg-
giola con alta spalliera. È vestita con lungo e fine
chitone, sopra il quale è gittato Vhimation, un cui
lembo penzola dal lato sinistro della sedia. La mano
sinistra tiene all'altezza del viso uno specchio. I ca-
pelli non molto lunghi ha avvolti da una benda, nè
dal capo si intenderebbe di aver innanzi agli occhi
una figura femminile, ma la rivelano certamente per
tele una leggera turgidità del seno, lo specchio e la
cesta da lavoro che le sta dinanzi.

Da un lato, attaccata alla parete, è una tenia.
Sotto la figura, in lettere nere assai spazieggiate, è
scritto :

K IH V OS

(') Cfr. l'idria di Nola pubblicata dal Kekule in Arch.
Zeitung, 1873, p. 95, tav. IX, e l'altra idria di Monaco pub-
blicata dallo Jahn in Philologus, 1867, p. 221, tav II.

Dall'altra parte meglio conservata (fig. 11) un uomo
vestito di himation e appoggiato a un bastone a manico
ricurvo, rivolge la parola a una giovane donna che,
seduta su cattedra a spalliera, attende ad avvolgersi
intorno al capo una benda; tra i due personaggi è una
colonna scanalata assai sottile e molto rastremata, che
porta un capitello dorico esageratamente grande. Note-
vole che questa colonna dorica ha poi una base. Dietro
la figura d'uomo è un'altra giovane donna vestita di
chitone e di himation col capo ricoperto di una cuffia,
intenta a filare. Sotto alle anse sono due ceste da la-
voro. L'uomo di cui non appare la faccia, ora quasi
completamente distrutta, è un giovane amatore che si
è introdotto nel gineceo. Le scarpe chiuse che gli co-
prono il piede, sono segno di effeminata eleganza. In-
teressante è la figura muliebre, che si acconcia la
benda intorno al capo. Il tipo della Diadumene è
meno comune di quello del Diadumenos ; io non l'ho
 
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