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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Savignoni, Luigi: Scavi della missione italiana a Phaestos 1902-1903: rapporto preliminare
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0204
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IL PALAZZO DI PHAESTOS

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vani rispondenti ad ogni esigenza d'igiene ; scale pri-
vate conducono a un piano superiore, ove probabilmente
si trovavano altre sale e &àlatioi; portici e cortili
danuo a tutto l'interno profusione d'aria e di luce, e
la decorazione d'ogni vano rivela uno studio di ricer-
catezza e d'eleganza, che non abbiamo constatato al-
trove.

Il grande megaron del piano superiore, aperto
sull'agorà, rispetto a quello del gineceo, presenta un
carattere essenzialmente diverso, che senza dubbio ri-
sponde alle esigenze d'una comunicazione frequente fra
gli abitatori e gli ospiti del palazzo principesco.

§ 11. — Il piano superiore del quartiere privalo.

L'area del vestibolo e del bagno, come quella di
tutto il gineceo, era iugombra da una fitta rete di
costruzioni posteriori, le cui fondamenta scendevano in
alcuni luoghi fin quasi sul piano miceneo e altrove ri-
posavano sopra i ruderi dei muri antichissimi.

11 vestibolo era suddiviso in più vani irregolari
da rozzi muri, piantati sopra uno strato di macerie, un
altro muro passava sopra le tre colonne del portico
esterno a settentrione, e nell'area del bagno, a un li-
vello considerevolmente più alto, trovavasi una serie
di celle rettangolari contigue, aventi tutte l'ingresso
in mezzo alla loro parete settentrionale.

Purtroppo il rimaneggiamento degli strati archeolo-
gici, ch'ebbe luogo nei tardi periodi di rioccupazione
dell'acropoli, portò la dispersione della suppellettile
del palazzo e rese impossibile il riconoscere le vestigia
dei piani superiori, che certamente esistevano nell'an-
tico edifizio.

Fra la terra che riempiva il vestibolo e il bagno
del gineceo, trovammo grande quantità di frammenti
di stucco, dipinto coi seguenti motivi: punti rossi o
marrone su fondo bianco, punti bianchi su fondo nero,
foglie turchine su fondo rosso, fasce rosse su fondo
bianco.

La decorazione a fasce orizzontali, come è frequen-
tissima a Knossos (') — ove per altro è spesso
combinata con rappresentanze di vario genere — così

(') Vtìdi Fyfe, Painted plaster dècoration at Knossos in
/. B. A., p. Ili, figg. 4-12.

ricorre quasi esclusivamente sugli affreschi di Phaestos,
che rimangono in situ.

Nella maggior parte dei casi si riscontra poi che
le linee marginali delle fasce furono tracciate sullo
stucco fresco o con una punta o con una rotella dentata.

Oltre i frammenti di stucco, si trovarono, fra la
terra di riempitura dei vani suddetti, pezzi di lastre
di gesso e blocchi di calcare, dei quali alcuni erano
marcati coi noti segni micenei della stella a sei punte,
della spiga, del tridente e dell'arco di cerchio.

I frammenti ceramici appartenevano a rozze pen-
tole tripodate, e a pìthoi simili a quelli ancora esi-
stenti in alcuni magazzini (33, 37, 38, 43) ; a coppe
emisferiche biansate, e a calici dipinti per lo più con
fasce orizzontali a vernice rossa o bruna su fondo
giallognolo o rossiccio. Con alcuni tra i più bei fram-
menti abbiamo in parte ricomposto un ampio cratere,
simile a quello, pubblicato in Mon. Aut., XII, tav. Vili,
4, ornato con figure di uccelli, e la coppa finissima
che vedesi alla fig. 55. Nell'estrema stanza a nord-
ovest del bagno, a m. 2 circa sotto il piano di cam-
pagna, fu trovata una piccola pisside di terracotta (alt.
m. 0,07), in forma di abitazione, rotonda, con tetto
conico e porticina trapezoidale.

Finalmente, nel vestibolo, una punta di coltello e
un gancio in bronzo (fig. 73, e, e).

L'assoluta assenza d'avanzi di ceramica di Kamares
in questo luogo è molto interessante per provarci che i
vani annessi al megaron del gineceo, se pure esiste-
vano all'età premicenea, continuarono ad essere in uso
all'epoca del secondo palazzo.

Che sopra il piano terreno del gineceo esistesse
un altro piano, sostenuto da travature, risulta dall'esi-
stenza della bella scala in gesso, che ha origine nel
corridoio 51, situato a ovest del megaron delle donne.

La scala (fig. 33) prima sale da nord a sud per
quattro scalini, formati da un'unica lastra di gesso e
raggiunge un pianerottolo, quindi, girando intorno a
un pilastro angolare di gesso, continua a salire verso
est, per una seconda rampa, compresa fra i muri me-
ridionale del megaron e settentrionale dell'area 48,
e rimane interrotta all'altezza di m. 2,40 circa al di-
sopra del pavimento del megaron stesso.

Mentre tutte le altre scale del palazzo (6, 66, 39,
42, 71) riescono a piani naturalmente od artificial-
mente sopraelevati in forma di terrazze rispetto al
 
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