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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 14.1904 (1905)

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Savignoni, Luigi: Scavi della missione italiana a Phaestos 1902-1903: rapporto preliminare
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https://doi.org/10.11588/diglit.9311#0292
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SCAVI E SCOPERTE

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gruppi di striscioline. Sul coperchio striscio circolari
concentriche.

23. Ciotola a versare o attingitoio con alto manico
verticale e beccuccio orizzontale che ricorda alcuno
dei vasi di Kamares. Alt. m. 0,06, col manico m. 0,118,
diam. della bocca m. 0,15, lunghezza del beccuccio
m. 0,04 (fig. 45).

Ricostruita da più pezzi. Argilla fina gialletta,
vernice rossa ora sbiadita. Fuori ornata con spirali
collegate e con fascette, dentro con cerchi concentrici.

24. Due frammenti di un grosso vaso di terra più
grossolana dei precedenti e con ornamenti a vernice
nera (semicerchi e triangoli curvilinei).

25. Vaso a ventre gonfio di tipo uguale a quello
dei vasi sopra citati alla p. 555, nota 1, specialmente
del vaso di alabastro di H. Triada. La forma somiglia
molto, se si astrae dai manichi e dal pieduccio qui
mancanti a quella della peli/ce attica, della quale per-
tanto questo può riguardarsi come prototipo, alla stessa
guisa che nella forma di un altro vaso miceneo-geome-
trico di Creta si riconobbe il prototipo del cratere greco
arcaico ('). La medesima forma del nostro vaso ricorre
anche in un altro che stava insieme coli'arca funebre
di Palaekastro di Sitia, di cui ora diremo, ed inoltre
nella ceramica di stile geometrico progredito di Za-
kro(2) (tav. XXXVII, 1, e tav. XXXVIII, 1 e 2). Il vaso
è stato ricomposto per intero da parecchi pezzi ; solo
qualche leggera scrostatura qua e là. Altezza m. 0,29,
diam. della bocca, compreso il labbro, m. 0,13; della
base m. 0,14.

Terra gialletta; ingubbiatura di colore giallo pal-
lido ; decorazione a vernice nera poco lustra, che qua
e là è arrossata, e in qualche parte ha preso un tono
marrone.

Tutto verniciato il labbro e il collo che è termi-
nato in basso da un cordone plastico. La base è con-
tornata da nove fascette in parte sbiadite. La deco-
razione del corpo del vaso, che è limitata in alto da
una fila di scacchi, in basso da una fascia, è suddi-
visa da striscie verticali in quattro campi : due campi

(') Cratere di Prinià, edito da Orsi, American Journal of
Archaeology, S. S., I, 1897, p. 252 seg.

(2) Dawkins, Annual of the British School, IX, p. 317. Il
vaso di Palaekastro, ivi fig. 16, è ornato di linguette, fascie,
reticolato e di una collana simile a quella sul vaso nella nostra
fig. 42 a sin. Insieme era un orcio piriforme ad alto manico
adorno di linguette e di linee ondulate formanti angoli.

ornati a scacchiera e due con figure alternativamente.
I due ultimi meritano particolare attenzione:

A) Grande uccello ad ali aperte posato con am-
bedue i piedi sopra un pesce, ambedue diretti verso
destra, ed immaginati evidentemente in movimento. Il
pesce è nero, tranne una striscia riservata nel mezzo
e un tondo al posto dell'occhio; l'uccello mostra la su-
perficie del corpo non secondo l'aspetto naturale delle
piume e delle penne, ma suddivisa in tanti riquadri
riempiti da linee generalmente curve in una maniera
convenzionale e geometrica; così anche la coda so-
miglia piuttosto ad un mazzo annodato e stileggiato
come un antemio a ventaglio. Un lungo stelo porta
un fiore ricco di stami e di pistilli, nei quali pare
che l'uccello voglia beccare. Attorno allo stelo pa-
recchie linee curve variamente combinate; dietro l'uc-
cello gruppi di linee ondulate corrispondenti alla ma-
niera, solita nelle opere di queir epoca, d'indicare le
acque del maro. I vuoti sono empiti con fiori a stella,
forse margherite, i cui petali talvolta sono natural-
mente oblunghi, tal'altra espressi solo da puntini.

B) Due uccelli simili al precedente ; l'uno più
grosso in atto di volare per beccare, anche qui, un
fiore portato da un lungo stelo, l'altro più piccolo po-
sato in basso e parimenti pronto a beccare un altro
fiore somigliante. Dietro a questo guizza un pesce a
bocca aperta come per inghiottire un frutto di mare
(actinia?). Il disegno del pesce differisce dal prece-
dente per una striscia longitudinale riservata e riem-
pita di lineole, e quello degli uccelli per i numerosi
puntini che ricoprono nel primo il petto, nel secondo
tutto quanto il corpo.

26. Vaso simile al precedente, un po' più pic-
colo. Alt. m. 0,23; diam. della bocca 0,11 compreso il
labbro. Intatto, meno qualche leggiera scrostatura
(tavola XXXVII, 2 e 2a).

Labbro verniciato dentro e fuori; collo decorato
da fascette grandi e piccole; il cordoncino rilevato
all'attaccatura delle spalle qui è assai sottile. Altre
fascie alla base.

La decorazione del corpo è suddivisa in tre campi
separati da coppie di linee verticali.

A) Due uccelli a lungo collo e lungo becco,
probabilmente ibis, stanno simmetricamente a destra
e a sinistra di un cespuglio, dal quale sorgono, da un
comune stelo, due fiori che sembrano gigli ; ambedue
 
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