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575

SCAVI E SCOPERTE

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in parte ('); nelle pitture poi ancora inedite dell'arca
in pietra di II. Triada ne troveremo la più splendida
conferma (2). Senza dilungarmi nella dimostrazione,
che darò fra breve in uno studio generale sulle arche
funebri di Creta, io mi contento di enunciare qui in
compendio la mia opinione. Nella ornamentazione del-
l'arca di Palaekastro (il cui significato cosmico-reli-
gioso è più che abbastanza annunziato dalle rappre-
sentazioni della sacra bipenne, dei corni di consacra-
zione, degli astri e del grifone, simbolo della divinità
della luce) io riconosco nelle onde, che contornano i
quadri della cassa ed anche i campi del coperchio, l'im-
magine dell' Oceano, che, secondo il concetto omerico,
tutto avvolge e circonda, e nella figura dell'uccello in
mezzo alle onde l'anima del defunto, che, appunto nella
forma primitivamente assegnatale (3), valica l'Oceano
immenso trasmigrando alle isole della felicità perpetua.

Per questo noi vediamo qui tra gli astri anche la
figura del pesce o delfino (il pesce mistico incontrammo
già tra i sacri simboli della fig. 49) il quale, piuttosto
che dirsi soltanto un segno caratteristico dell'elemento
marino, può qui rappresentarci o una delle varie tra-
sformazioni dell'anima (4) oppure la guida che le è data
di un buon genio durante il lungo e periglioso viaggio (:1);
così pure il sole e gli astri, che sono espressi anche
sul coperchio, possono intendersi di nuovo o come una
delle trasformazioni delle anime beate (6) oppure come
un segno della protezione divina che rischiara alle anime
il cammino e le guida alle sedi del riposo e del diletto (7).

(') Evans, Tree and pillar cult, p. 76 (174), fig. 50; anche
Milani, Studi e mater., II, p. 90, fig. 125.

(2) Descritte da Paribeni, in Rendiconti dei Lincei, XII,
fase. 7°, 1903, p. 343 segg. (29 dell'estr.).

(') Cfr. G. Weicker, Der Seelenooijel in der alien Litteratur
und Kunst, specialmente a p. 20 segg., p. 85 seg. e p. 218; Sa-
vignoni in Jahreshefte des oesterr. arch. Inst., 1904, p. 79 seg.

(4) V. gli esempi addotti dal Weicker, op. cìt- p. 129 seg. (cfr.
p. 196, fig. 100). Due pesci d'oro nella tomba di Vafio, 'K(pr]/n.
<IqX- 18S9, tav. VI, 5. Cfr. le anime trasformate in pesci in una
vignetta egiziana, presso Maspero, /list, ancienne des peuples
de VOrient classique, I, p. 184.

(5) Un uccello, un insetto ecc. è di guida all'anima dell'egi-
ziano: Maspero ibid. Cfr. la Psycbe sopra una barchetta Iratta
da due delfini, ricordata da E. Caetani Lovatelli, Thanatos, p. 29,
nota 1. Sul simbolismo e i meriti leggendari del delfino cfr. Keller,
Thiere des kl. Altertums, p. 217 segg.

(6) Cfr. Aristofane, Pax, 833 segg. e un'iscrizione d'Amorgo
riportata da Sai. Reinach, Traité d'épir/r. grecque, p. 170, nota 2.

(7) Helios è il protettore delle anime; cfr. Odyss., XXIV,
12. Un pesce tra due stelle si vede anche in una gemma mi-
cenea presso Milani, op. cit., p. 153, fig. 261.

Che tutto ciò debba infatti avvenire sotto la protezione
divina, è chiaramente significato dai sacri emblemi ed
attributi che occupano tutto il lato opposto dell'arca.
Nè altro è il significato delle figure dipinte sopra l'arca
di Milatos, già citata ; ivi anzi apparisce il dio stesso
della luce al di sopra di un pesce che guizza tra le onde
dell'Oceano, le quali poi veggonsi avvolgere, animate
da altri pesci, anche gli altri lati dell'arca ('). Ma ecco
ora una nuova e splendida rappresentazione dello stesso
concetto del viaggio all'Elisio, che ci si offre nelle pit-
ture dell'arca di pietra di H. Triada, dove tale viaggio
è chiaramente espresso, da una parte per mezzo della
biga montata da due donne e tirata da due grifoni su
cui svolazza un uccello, ossia l'anima (2); dall'altra
per mezzo della barchetta che è offerta al defunto nella
scena di ceremonie funebri che si compiono all'ombra
delle sacre bipenni piantate sui ramosi pennoni (3).

Queste stesse idee io credo espresse ed anche comple-
tate nei quadri che adornano i due vasi di Phaestos (4) ;
dove pure vediamo, ora l'uccello-anima, che sul dorso
di un delfino, come Palaemon ed Arion, giunge a sal-
vamento (5) e già è presso a gustare l'alimento de-
lizioso e vivificante, simboleggiato dal calice aperto
del giglio; ora gli uccelli che già queti e sicuri,
come anche in un'altra arca dipinta (6), gustano il
pollino di quei fiori belli e radiosi che crescono nei

(') Il monumento fu visto e descritto da me stesso nel Museo
di Candia poco dopo la sua scoperta.

(2) Paribeni, p. 348 (34): « l'ultimo fianco (dell'arca) pre-
senta un gruppo di due donne su una biga tratta da grifi.. .
Sui due animali si libra ad ali spiegate un uccello assai vario-
pinto e munito di pennacchio simile a quello dei grifi ». Cfr.
il bassorilievo di Vulci: Martha, Art étrusque, p. 360, fig. 219.
Io non ho visto l'originale e nemmeno una riproduzione di questo
lato dell'arca.

(3) Paribeni p. 346 (32): « una terza figura... porta nelle
braccia un oggetto indistinto ; è allungato e ricurvo come la
prora di una barca ». Il prof. Halbherr mi assicura che è real-
mente una barchetta. Cfr. le barchette fittili della Sardegna, del-
l'Etruria e di Cipro (Murray, Walters, Smith, Eoccavations,
p. 112, fig. 164 e 165) le quali tutte credo si ricolleghino colle
egiziane: cfr. Maspero loc. cit. p. 186 e 195; Weicker, op. cit.,
p. 218 lin. 1 segg.

(4) Per l'analogia di figurazioni non soltanto ornamentali
ma anche simboliche su vasi dell'epoca micenea basta citare gli
esempi in 'Ecprj/j,. 1895, tav. XI (frammento con bipenni), in
Excavations in Cyprus cit. fig. 67 e 127 = Evans, Tree ecc.
fig. 3 e fig. 6 (bipenni, corna, pilastri): tutti da tombe.

(5) Cfr. la buona vacca Hàthor che porta sul dorso il morto e
la sua anima (bà, uccello a testa umana) ; Maspero, loc. cit. p. 187.

(B) Orsi, Urne funebri, tav. I; Perrot-Chipiez, VI, p. 930,
fig. 490.
 
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