Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]: Monumenti antichi (14.1904 (1905))

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RICERCHE NEL SEPOLCRETO DI HAGHIA TRIADA

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operai lavorassero sempre coi piedi sul terreno. Forse
tali pietre avevano solo lo scopo di aumentare la
resistenza del muro, internandosi tra le terre addos-
satevi.

Per ricevere la costruzione si è tagliata in giro
la roccia con un diametro alquanto maggiore della
Iholos stessa, in modo da lasciare tra il muro e la
parete naturale del colle uno stretto corridoio che
segue irregolarmente il giro del muro, distandone al
massimo per m. 1,35 nella parte più alta, e avvicinan-
dosi fino a 0,40 nella più bassa (v. fig. 2). Neil' ultima

Fig. 2. — La tholos veduta dall'esterno.

parte ad est però non si è proceduto a un taglio così
largo, ma si è lasciato, che il muro della tholos ade-
risse completamente alla roccia. Di posteriori modifi-
cazioni apportate in tale corridoio parleremo più sotto.
Nello scavarlo lo rinvenimmo ripieno di terra com-
patta, forse rovesciatavi dentro e calcata simultanea-
mente con la costruzione ('), tra la quale si ritrova-
rono i seguenti oggetti:

1. Un elegantissimo boccaletto di Kamares (tav.
XLII, n. 2), alto m. 0,115, benissimo conservato, meno
una lieve lesione al labbro. La bocca non è precisa-
mente triloba come nelle oinochoai elleniche, ma al-
lungata e tagliata obliquamente, e alquanto slargata

all'attaccatura dell'ansa, in modo da dar quasi 1 il-
lusione dei tre lobi. Il colore del fondo è nero me-
tallico; in basso sono due fasce bianche e una rossa. 11
corpo del vaso è decorato à la barbotine con una serie
di incavi circolari che ricordano la tecnica dei vasi di
lamina metallica lavorati a sbalzo. Gli incavi, limitati
da una fascia alternatamente rossa o bianca, sono
decorati all' interno con una corona di circoletti tutti
pieni di colore bianco, in mezzo alla quale un cerchio
pure bianco, più grande degli altri ('). Fu rinvenuto
assai in basso a contatto del suolo vergine.

2. Scarsi frammenti di altro vaso di Kamares
decorato con tecnica somigliante.

Lo scavo della tholos propriamente detta ci diede
i seguenti risultati. La prima fossa di saggio, che
si aprì in quel luogo, venne a cadere proprio nel
mezzo dell'edificio sepolcrale, sicché l'operaio si trovò
in breve sopra un cumulo di pietre non perfetta-
mente squadrate, ma che si vedeva essere state la-
vorate. Allargata allora la fossa, si venne a scoprire
parte del muro occidentale e del pavimento naturale
della tomba, sinché seguendosi il muro, è trovandolo
circolare, e venendosi contemporaneamente a rinettare
dalle terre il cumulo di pietre caduto nell' interno, ap-
parve chiaramente la forma della tholos. Rimosse allora
le pietre, sotto di esse si rinvennero i seguenti oggetti :
frammenti di almeno due urne in terra cotta, e avanzi
scheletrici dispersi appartenenti almeno a tre individui,
parte dei quali come ho detto a p. 681 si rinvenne
accanto al muro di ovest sul terreno vergine elio co-
stituisce il fondo della tomba (2). Le urne erano as*ai
ordinarie di un'argilla rossiccia poco depurata, poco
cotta e mista a paglia, specialmente quella delle due,
clie ha le pareti più grosse. Quest'ultima riposava su
bassi piedi conici assai spessi, forati nel mezzo. Al-
l'altra più sottile e di terra più gialla apparteneva
forse una robusta ansa orizzontale. Erano ambedue
ornate unicamente con fasce rilevate senza uso di co-

(') Cfr. i casi analoghi nei dromoi di molte tombe micenee.
Tsundas, 'FAprjfi. Aqx-, 1888, p. 129; Perrot-Chipiez, /list, de
l'Art, VI, p. 57G ecc.

(') Cfr. la stessa decorazione in no vaso di Kamares da
Knossos Mackenzie The pottery of Knossos in Journ. Ilell.
St., 1903, tav. VII, n. 1.

(2) In nessuna delle tombe scavate, e per i rimaneggiamenti
e per le devastazioni e per le cause naturali di dissolvimento,
mi è stato dato di contare con esattezza il numero dei cada-
veri. Non diversamente è avvenuto purtroppo nella grande mag-
gioranza delle tombe micenee finora scoperte.