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camarina
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core e di mucche. Un' altra ci addita il sacro tem-
pietto di Atena, ora trasformato in lurida riandrà.
Una terza ci fa vedere lo sbocco della bassa e pa-
ludosa valle che era di difesa al lato meridionale della
città, e dentro cui scorre lento e pantanoso il Eefri-
scolaro (Oanis?); (vedi tav. XLV).
Dove un dì si agitava varia e romorosa la vita
della piccola ed industre città, oggi domina la soli-
tudine ed il miasma, che ai solerti agricoltori con-
tende terribilmente il frutto delle dure fatiche; v'im-
pera il dominio dei venti, che la città e il suburbio
han coperto di un funebre mantello di sabbie; non
dissimile è' il fato e la trasformazione subita dopo
20 secoli da molte delle piccole città greche delia Si-
cilia e del continente, il cui sito si cerca invano, ed è
desolato dalla malaria che sinistramente v'incombe.
Ma la bonifica della valle dell'Hipparis, ed il col-
mamente del sacro lacus Camarinensis, a cui oggi s'in-
tende, ritorneranno a queste liete plaghe l'antico sor-
riso della natura e la prosperità del suolo.
Camarina preistorica.
Già in C. p. 82 io accennai a tracce di un abi-
tato neolitico, riconosciuto nei dintorni della città,
Passo Marinaro, e precisamente nella parte più ele-
vata ed orientale di esso, in prossimità dell'edificio
circolare e della necropoli.
Quivi, parte rimoveudo la terra per gli scavi, in
Fio. 3.
« e precisamente dentro uno dei valloni sabbiosi tra
il Refriscolaro e la collina di Camerana a circa l/t km.
dal mare »; vi trovai poche selci indubbiamente lavo-
rate, una freccia a base incavata e qualche coccio
primitivo.
Analoghe scoperte io feci durante la campagna
del 1903 nelle ripetute escursioni dentro il bosco di
Monumenti Antichi — Vol. XIV.
parte sparsi nel soprassuolo dilavato dalle pioggie, si
raccolsero alcuni pezzi sporadici, che alludono certa-
mente ad una popolazione, scarsa di numero, che si
moveva in quei luoghi, probabilmente dedita alla pa-
storizia ed alla caccia, e che attraverso i boschi rac-
coglieva frutta, erbe mangerecce, selvaggina, ecc. Il
materiale è per lo più microlitico, e dal pochissimo
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core e di mucche. Un' altra ci addita il sacro tem-
pietto di Atena, ora trasformato in lurida riandrà.
Una terza ci fa vedere lo sbocco della bassa e pa-
ludosa valle che era di difesa al lato meridionale della
città, e dentro cui scorre lento e pantanoso il Eefri-
scolaro (Oanis?); (vedi tav. XLV).
Dove un dì si agitava varia e romorosa la vita
della piccola ed industre città, oggi domina la soli-
tudine ed il miasma, che ai solerti agricoltori con-
tende terribilmente il frutto delle dure fatiche; v'im-
pera il dominio dei venti, che la città e il suburbio
han coperto di un funebre mantello di sabbie; non
dissimile è' il fato e la trasformazione subita dopo
20 secoli da molte delle piccole città greche delia Si-
cilia e del continente, il cui sito si cerca invano, ed è
desolato dalla malaria che sinistramente v'incombe.
Ma la bonifica della valle dell'Hipparis, ed il col-
mamente del sacro lacus Camarinensis, a cui oggi s'in-
tende, ritorneranno a queste liete plaghe l'antico sor-
riso della natura e la prosperità del suolo.
Camarina preistorica.
Già in C. p. 82 io accennai a tracce di un abi-
tato neolitico, riconosciuto nei dintorni della città,
Passo Marinaro, e precisamente nella parte più ele-
vata ed orientale di esso, in prossimità dell'edificio
circolare e della necropoli.
Quivi, parte rimoveudo la terra per gli scavi, in
Fio. 3.
« e precisamente dentro uno dei valloni sabbiosi tra
il Refriscolaro e la collina di Camerana a circa l/t km.
dal mare »; vi trovai poche selci indubbiamente lavo-
rate, una freccia a base incavata e qualche coccio
primitivo.
Analoghe scoperte io feci durante la campagna
del 1903 nelle ripetute escursioni dentro il bosco di
Monumenti Antichi — Vol. XIV.
parte sparsi nel soprassuolo dilavato dalle pioggie, si
raccolsero alcuni pezzi sporadici, che alludono certa-
mente ad una popolazione, scarsa di numero, che si
moveva in quei luoghi, probabilmente dedita alla pa-
storizia ed alla caccia, e che attraverso i boschi rac-
coglieva frutta, erbe mangerecce, selvaggina, ecc. Il
materiale è per lo più microlitico, e dal pochissimo
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