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883

CAMARINA

884

chetti attorno ad una doppia linea di occhi di dado
(%. 86).

Sepp. 498bis-499 (373-374). Due scheletri in
nuda terra col cranio a levante, l'uno attiguo al-
l'altro.

Sep. 500 (375). Idem; presso il cranio, giacente
ad est, striglie in bronzo frantumata.

Sep. 501 (376). Cappuccina di due paia di tegole,
dir. est ad ovest preciso (sic), con nudo scheletro dal
cranio ad est.

e

ili ili

Fig. 86.

Sep. 502 (377). Simile per bambino, dir. nord-est
a sud-ovest, senza tracce di ossa.

Sep. 503 (378). Alla prof, di appena 1 m., pog-
giato sulla sabbia vergine, assicurato in giro da pic-
cole pietre, e protetto da una mezza tegola, giaceva
un piccolo cratere a campana, a. cm. 30, diam. bocca
cm. 30 l/2 • Al labbro gira la solita corona di olive.
A) (tav. LV a 4/5 del vero). Eos insegue Cefalo; quella,
sotto forma di donzella alata, coi capelli raccolti nella
opistosphendone e vestita di corto chitone a cintura,
corre velocemente colle braccia protese e piena di desio,
per afferrare il bel garzone nudo (col petaso calato
dietro il collo, la clamide avvolta sul dorso, un doppio

giavellotto nella sin.) che le sfugge davanti, pur ri-
guardando la bella inseguitrice. Dall'opposto lato il
compagno di Cefalo, che non oseremo chiamare Cal-
limaco (secondo l'unica testimonianza del vaso : Bull.
Napol., I, 1), è nella stessa nudità del suo signore,
ma disarmato; pur fuggendo in direzione opposta a
Cefalo, volge lo sguardo all'esito dell' inseguimento. —
Non si hanno a notare novità speciali nello schema
della rappresentazione, ovvia, e ripetuta sopra una
ventina di vasi (Baumeister, Denkmaeler, I, p. 482).
Lo stile è pienamente libero, la esecuzione franca ra-
pida, senza ricercatezze nè finezze. B) Colloquio di tre
giovani mantellati, di cui uno munito di bastone, ti-
rati giù, come di consueto, alla buona.

Neil' interno del vaso superiormente erano distri-
buiti: un manico di strigile in ferro, una bella lu-
cerna ombelicata n. con fascia rossa, uno scodellino a
calotta, una piccola kotyle n. a manico verticale, il
labbro di un vasetto (forse un aryballos) in bronzo.
Sul fondo una modica quantità di ossa cremate.

Sep. 504 (379). Scheletro in nuda terra col cranio
a levante, senza oggetti.

Sep. 505 (380). Come il precedente.

Sep. 506 (381). Piccolo ustrino superficiale, con
ossa cremate; ad un palmo di distanza da esso un
medio bronzo siracusano di Agatocle (T. di Artemide
Zoteira — doppio fulmine alato ; la cui coniazione
viene posta nel periodo 307-289; Head, Historia, p. 159),
può in qualche modo stabilire l'epoca del sepolcro,
il quale trovavasi sul declive settentrionale della col-
linetta, ed un po' distante dalla fitta massa dei se-
polcri, che occupano la cresta.

Sep. 507 (382). Cappuccina di un paio e mezzo
di tegole, dir. est ad ovest esatto, con avanzi dello
scheletro dal cranio a levante.

Sep. 508 (383). Simile di due sole tegole, dir. est
ad ovest con 20° dev. sud-est, e con traccie di pic-
colo cranio ad est.

Sep. 509 (381). A piccola profondità (cm. 60)
giaceva una grossa hydria nera, alta cm. 45, col collo
rotto e strappato, la bocca chiusa da una scodellerà
grezza slabbrata; nell'interno superficialmente, una
rozza testuggine fittile ('), e da metà in giù candide
ossa cremate.

(') Testuggini fittili ebbi in sepolcri di Megara Hybl. e
di Siracusa Fusco (Notizie 1895, p. 133, nota 2, dove raccolsi
 
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