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885

CAMAR1NA

886

Sep. 510 {385). Scheletro in nuda terra a grande
profondità col cranio a levante.

Sep. 511 {386). In vicinanza dell' hydria 509,
tomba a cappuccina per fanciullo, dir. est ad ovest
precisa. Dello scheletro col cranio ad est poche tracce
sul fondo di tegole; al capo un ago di bronzo.

Sep. 512 {387). Ustrinum a poca profondità di
circa 1 mq. di estensione ; conteneva poche ossa cre-
mate assieme a piccolo vasellame grezzo in frantumi.

Sep. 513 {388). Altro ustrinum pure di 1 mq.,
con carboni, ceneri e poche ossa cremate; assieme vi
erano sette vasetti grezzi ed in parte rotti, cioè due
piccoli stamnoi, una lucernetta aperta, tre lekythoi a
cocomero, ed un orcioletto a cipolla.

Sep. 514 {389). A cappuccina per adulto, dir.
nord-ovest a sud-est col cranio a sud-est.

Sepp. 515-516 {390-391). La prima era in tutto
uguale alla precedente ; a lato di essa vi era uno sche-
letro inumato in una semplice fossa col cranio a le-
vante.

Sep. 517 {392). Di forma eccezionale, cioè for-
mato di due vaschette fittili, simili al n. 389, ma ad
angoli smussati e senza bordo piatto, sovrapposte l'una
all'altra; dimensioni di una delle valve: lunghezza
m. 0,87X0,18 prof.; dir. 280°-100°. Le giunture
erano saldate con un po' di creta vergine; del piccolo
morto veruna traccia ; ad una estremità una conchiglia
bivalva(') ed all'estremità opposta un ago di rame.
Esternamente una patella biansata grezza dentro cui
una scodellina nera a calotta con un n graffito al di
sotto.

Sep. 518 {393). Cappuccina di due tegole, dir.
est ad ovest precisa, con scheletrino il cui cranio era
visibile ad est, ed un ago da cucire presso di esso.

Sep. 519 {394). Simile per adulto col cranio a
nord, dir. nord a sud.

Sep. 520 {395). Di forma speciale, cioè costituita
da sei sottili lastre in arenaria finissima, poste di col-

la letteratura principale); essa era considerata come animale
benefico e salutare, e serviva di trastullo ai fanciulli. Anche
lo Pfuhl ne trovò esemplari nell'arcaica necropoli di Thera
(Athen. Mitth. 1903, p. 220, tav. XL, 4).

(') Anche la presenza di conchiglie marine, sopratutto
bivalve, nei seplcri è cosa sì ovvia che non mette conto citare
esempi. Esse servivano ai bambini per giocare (al Fusco: No-
tizie 1895, p. 164. sepp. 411 e 412).

tello, e protetta da quattro altre della stessa pietra,
per modo da formare una cassetta rettangolare col
fondo da tegole, di m. 2,00 X 0,60. Neil' interno uno
scheletro col cranio ad est, il quale teneva alle mani
una bella lekythos aryballica (fig. 87) di color nero
brillante, con fascia a due ordini di palmette ed ar-
chetti a stampo; di più uno skyphos-kylix n.; al

Fig. 87.

cranio un boccaletto ansato grezzo, ed ai piedi una
scodella grezza. Esternamente rottami di crateri a f. r.

Sep. 520 bis {396). Anfora cuoriforme a bottone,
priva del collo, e coli'apertura volta a levante, co-
perta di un pezzo di tegola; nessuna traccia d'ossa
nell' interno.

Sep. 521 {397). Presso il precedente ed a grande
prof, (quasi m. 3) si trovò una cassetta di tegole in
parte già violata; alla estremità est di essa si rac-
colse, esternamente, una zuppierina con coperchio,
dentro cui una tazzina grezza, una conchiglia edule,
ed una sostanza farinosa biancastra. Si rinunziò poi
alla totale esplorazione del sepolcro, perchè schiac-
ciato e forse violato.
 
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