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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 17.1906

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Orsi, Paolo: Gela: scave del 1900-1905
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https://doi.org/10.11588/diglit.12731#0367
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GELA

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Il mio diario degli scavi sogna sotto la data
15 aprile quanto seguo: «A in. 1,50-1,90 si trovò
« un vero ammasso di rottami fittili ; numerose ma-
« scliere grandi e mezzane ma frammentate, skyphoi,
« patere, alcune olle, delle liolpai, skyphoi corinzio-
« siculi, un gambo di kylix attica, pochi frammontini
« attici, coni e piramidettc fittili, ed in mezzo un
« nucleo di globuletti informi di bronzo fuso, un
« grosso pezzo, un disco in lamina ripiegata in quattro,
« una spessa piastra rettangolare. Il totale dei bronzi
« poscia tro kg. La cubatura del fìtto ammasso, che
« di sopra era protetto da una mezza grande anfora
« capovolta, era di circa 3/-i di m. cubo. Da notare
« che dentro alcuni vasi vi erano piccole ossa (ne ho

Fig. 554.

« anche riconosciute di piccoli volatili) ed in una
« scodella tre astragali ». Per la costituzione del de-
posito importa ancora rilevare come « presso l'am-
« masso si trovò un'olla globare corinzia dipinta con
« frisa di animali ed un frammento di coperchio con
« decorazione floreale e zoomorfa. Vi erano ancora due
« piattini ed un craterino neri minuscoli, ed un fram-
« mento di larga lamina di ferro ». Sempre ad illu-
strazione di questa singolare scoperta soggiungevo che
qualche altro globulotto di fusione in bronzo fu se-
gnalato in punti diversi del vasto deposito, e che i
villani del sito mi raccontavano d'avere in precedenza
scoperto circa 5 kg. degli stessi globuli di fusione.

Si direbbe che questo ammasso o nucleo, uno dei
tanti e svariati racchiusi nella collina di Bitalemi, sia
il prodotto di uno di quei ripulimenti, che a periodi
si facevano nell'area del santuario. I bronzetti in pa-
rola, una cinquantina di pezzi, hauno forma globulare
indeterminata ed a colpo d'occhio si vede come fos-
Monumenti Antichi — Voi. XVII.

sero pezzi di fusione, avanzi di una fusione prece-
dente ed al tempo stesso materia grezza per una ul-
teriore rifusione. Nessuno di essi ha la caratteristica
forma dei pani o delle culatte, che occorrono nei ri-
postigli della prima età del ferro, e solo pochi sono
oggetti di forma ben definita, ma di scarto; così un
sottile disco piegato in quattro (patera?), la piastra
quadrangolare (cm. 9 X 9 ; spessore mm. 6), un pezzo
di bullettone, qualche frammento di verga cilindrica,
di orlo di vaso e di lamine (fig. 554). Era insomma
un materiale raccogliticcio destinato alla rifusione, e
se non fossimo nell'area di un santuario, la si direbbe
la materia prima e di cambio raccolta da un fondi-
tore ambulante (').

La monetazione argentea di Gela data dal secondo
quarto del sec. V; quella di bronzo è molto tarda,
e posteriore di un secolo circa. Con ciò si potrebbe
pensare ad una specie di aes rude offerto in dono
alla divinità; ma sia questo od altro il significato
di questa massa di bronzi, io non vedo in essi che
dei pezzi facenti parte della stipe sacra, forse anche
residui di fusione della minutaglia metallica di poco
conto offerta nel santuario e fusa per ricavarne oggetti
di mole maggiore e destinati al culto; gli avanzi, i
nuclei e gli scarti venivano, al paro delle terrocotte,
deposti nelle favisse.

Pochissimi altri bronzetti sporadici trovano la
stessa spiegazione e sono: alcuni altri globuletti di
fusione, tre anellini ornamentali, uno digitale, due
frammenti di armille a nodi, qualche lamella rotta e
ripiegata (fig. 555). Sono miseri avanzi della suppel-
lettile metallica sacra, analoghi ai pochi rinvenuti
nello scarico sacro di Mogara (Orsi, op. cit., col. 25G)
e nel santuario all'aperto del colle dell'Aquila (Orsi,
Grammichele, col. 66-67).

È invece ricca e bella la serie di lame in ferro
di Bitalemi, delle quali gli strati ed i sepolcri
arcaici sono di solito tutt'altro che feraci. I primi
pozzi raccolti nei giorni 16 e 17 aprile erano così
logori ed alterati, che sebbene venuti fuori a grande
profondità (m. 3), sospettai, non ben riconoscendone la
forma, fossero di origine medioevale o moderna. Ma

(') Vedi Orsi, Ripostigli di bromi siculi in Bull, di Pa-
letti. Rai., a. 1900, p. 271, dove descrivo alcuni depositi di
questi bronzi amorfi.

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