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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Gàbrici, Ettore: Necropoli di età ellenistica: a Teano dei Sidicini
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0024
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NECROPOLI DI ETÀ ELLENISTICA

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piantato a Teano nel tempo a cui queste tombe si
riferiscono.

È da presumere che l'Athanas delle altre due coppe
sia pur esso di origino siceliota, perchè troviamo men-
zionato da Diodoro Siculo (XV, 94) un Athanas, sto-
rico siracusano, contemporaneo di Dione.

Di altra regione deve essere stato il terzo artista,
Plator, della coppa berlinese. Questo nome trovasi
nella epigrafia messapica ed è pure appellativo di un
duce degli Illirii presso Polibio (IV, 55, 2). Se non
gli si vuole attribuire una origine messapica o, molto
meno illirica, si può ammettere che questi pervenisse
a Teano dalla greca Taranto.

Fig. 15.

Questi tre nomi, di cui si riesce a stabilire con
molta probabilità il luogo di origine, accennano senza
dubbio a correnti di artisti, pervenuti fra i Sidicini
dalla Sicilia e dall'Apulia.

In questa ceramica sono comprese alcune coppe a
vernice nera, di finissima lavorazione, con due anso
sottili e piede bassissimo. La loro specialità consiste
nell'avere sul fondo interno l'impressione di una testa
femminile tra delfini, che è evidentemente ricavata
dal calco dei decadrammi siracusani di Euainetos. In
quasi tutti gli esemplari si osserva pure il rilievo del
contorno del medaglione. Fanno da cornice a questo
rilievo palmette e cerchielli impressi a mano libera
con punzoni, secondo una tecnica molto in voga nella
Campania. Tali coppe conservano ancora oggi presso
gli archeologi il nome di « coppe di Aretusa »; ma
sarebbe meglio denominarle « coppe di Kora ». Dei
quattro esemplari, raccolti in queste tombe (nn. 5,
16, 30, 66), pubblico quello della tomba 30, rimasto

al Museo di Napoli, dove il contorno del calco è ri-
dotto dalla sovrapposizione degli ornati a stampo
(fig. 15).

Trovansi inoltre di grandi anfore ed hydriae a ver-
nice nera con sottile ramo dorato o collana di penda-
glietti dorati attorno al collo, e corpo baccellaio, come
pure di grandi crateri a forma di calice, anch'essi con
ramo dorato a mezzo del corpo. In questi vasi l'orlo del
labbro è per lo più sagomato, con ovuletti dipinti o do-
rati, spesso anche a rilievo ; al posto degli ovuli ve-
desi spesso il meandro ad onde di color bianco. Que-
sti grandi crateri sono pure talvolta muniti di un alto
sostegno a doppio calice, con finissima baccellatura e
modanatura, che completa la forma slanciata del vaso,
come nell'esemplare della tomba 62 (vedi pure le
tombe, 1, 3, 4, 30, 36, 62).

Accanto a questi prodotti ceramici veramente pre-
gevoli figura, in un medesimo sepolcro un genere
di vasi più semplici e disadorni, come a dire anfore
a punta pomellata con giri rilevati alla base del collo
e all'orlo del labbro; ollette coperchiate con palmette
nere o con fascioline nere ad ornati bianchi sovrap-
posti, consistenti in serie di S, di iì, di linee spezzate;
grossi alabastri od altri vasi a superficie imbian-
cata, su cui è dipinto qualche esilissimo festoncino
di rosso minio (tomba 79: cfr. 2, 47, 53, 58, 77, 85). Si
trovano pure, ma in proporzioni minime, alcuni va-
setti a forma di poculo, con orecchiette nella parte
superiore del ventre, d'una terra impura di color gri-
gio-scuro. Questi vasi, per forma e qualità, sono da
ritenere quali tardi prodotti di una industria locale,
anteriore ad ogni influenza greca (tombe 4, 8, 15,18,
19, 30, 58 ecc.).

I caratteri generali di questa industria ceramica,
da tenersi presenti nelle conclusioni cronologiche, si
riassumono nel modo che segue. Si nota una grande
prevalenza di vasi a v. n., associati, nelle tombe più
ricche, a vasi figurati, che sono gli ultimi prodotti
della ceramica a f. r. Le dimensioni minuscole e le
forme stesse rivelano un'arte decadente che ha imba-
stardito le forme svelte ed estetiche della ceramica
greca del secolo V. Il cratere a campana raggiunge a
Teano proporzioni minime nella forma già alterata della
ceramica campana del secolo IV (tomba 34, fig. 51 c);
la oinochoe a labbro trifogliato, così bella ed elegante
fra'vasi di fabbrica attica o di stile attico, presenta qui
 
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