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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Mosso, Angelo: La necropoli neolitica di Molfetta
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0165
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309

LA NECROPOLI NEOLITICA DI MOLFETTA

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presso Teiiizzi. Generalmente sono vasi di argilla
tìne, bene lustri. Probabilmente adoperavano la punta
di una selce per fare questi disegni : e sviluppandosi
tale tecnica, riempirono le incisioni con una materia
calcarea bianca. I denti di lupo fanno una fascia
intorno al collo o sul ventre del vaso. Spesso le coppe
di terra nera sono pure decorate internamente sull'orlo.
I medesimi disegni trovasi in molte stazioni neoli-
tiche e ricordo fra l'altre la grotta della Ziuzulusa
presso Castro, dove fece gli scavi il prof. Stasi.

Il Peet pubblicò alcuni disegui di Matera (') molto
eleganti, fatti sul collo e sul ventre del vaso con
tale metodo (2).

Anche a Creta abbiamo tale ceramica. Dopo gli
esemplari pubblicati dal Mayer e da me con D. Sa-
marelli credo inutile dilungarmi su tale argomento.

§ 7.

Ceramica neolitica di Matera.

Gli scavi di Coppa Nevigata e di Molfetta, colle
stazioni neolitiche di Terlizzi, sono venute a portar
luce nella collezione tanto pregevole del D. Ridola
a Matera. Questa città, la quale è distante sessanta
chilometri dal mare, aveva probabilmente il suo porto
ed il suo mercato a Molfetta. La via poco facile di
accesso e la distanza notevole dalla ferrovia spiega
perchè sia rimasta poco nota la collezione neolitica
di Matera (3), sebbene costituisca uno dei centri più
importanti di studio.

La poca profondità del terreno archeologico con-
tinuamente rimosso dai lavori agricoli e il non aver
trovato fino ad ora una necropoli, impedirono all'on.
Ridola di completare la sua collezione e di classifi-
care con qualche sicurezza, il ricco materiale da lui
raccolto in trentanni di assiduo lavoro.

(') Peet, Preistorie finis al Matera, Annals of Archaeo-
logy, Liverpool, voi. II, 1909.

(a) Non comprendo perchè Peet afferrai che tale ceramica
incisa dopo cotta, manchi al Pulo presso Molfetta (ibid. p. 83),
mentre il Mayer ne pubblicò i disegni nella tav. IX.

(3) Ridola, Bull, paletti, ita!., XXVII, 1901, p. 33; Ridola,
Le origini di Matera ; Quagliati, Bull, paletn. ital., XXII,
]>. 182; Mayer, Le stazioni preistoriche di Molfetta; Patroni,
Noi. Scavi, 1897, 208; Pigorini, Bull, paletn. ital., XVI,
137, 344.

La ceramica più antica di Matera viene da Serra
d'Alto, ma i fondi di capanna stavano solo alla pro-
fondità di m. 0,30 a m. 0 40, sotto la superficie del
terreno; e non è certo siano fondi di capanne, perchè
il più piccolo ha solo m. 0,60 di diametro e i ma°--
giori m. 1,60 circa.

A Serra d'Alto il Ridola trovò ceramica a trian-
goli, a banderuole, e denti di lupo ; è un' argilla fine
bianco-lucente giallognola dove appare, come segno
caratteristico, un oo messo orizzontalmente colle estre-
mità ingrossate e tonde, quali vedonsi spesso nelle
galopetre e nei vasi minoici e micenei (').

Peet nel suo libro recente : The stone and bronse
ages in Italy and Sicily, pag. 136, raccolse i disegni
che sono comuni alla ceramica neolitica dell'isola di
Creta e dell' Italia.

Per lo studio dell'epoca neolitica, in Italia è utile
mettere in rilievo la rassomiglianza di alcuni vasi
di Matera con quelli dei fondi di capanna di Reggio
Emilia e di Campeggine nell'Alta Italia. Cogli scavi
di Coppa Nevigata abbiamo i punti di contatto delle
varie stazioni lungo l'Adriatico, le quali avevano una
ceramica identica (*).

La tavola 62 ci permette di stabilire le relazioni
che passano fra la ceramica di Matera e le stazioni
neolitiche della Sicilia.

Nella tavola i frammenti 2, 3, 9, 12 ricordano da
vicino la tecnica ad impressioni di Matrensa e Sten-
tinello.

Gli altri pezzi decorati a mano libera di graffiti
leggeri, trovano riscontro in alcune ceramiche del predio
Jozza a Gela (B. P. I. a. XXXIV, tav. III, figg. 8,10),
le quali a loro volta, anche per il sistema, p. 124,
ornamentale dei triangoli, si collegano colla scodella
della tomba di S. Cono (Licodia Eub.) illustrata dal
Catìci {£. P. I. a. XXV, tav. VI, fig. 6). Questa cera-
mica così decorata, in Sicilia deve essere contempo-
ranea a Stentinello e Matrensa e di qualche tempo pre-
cedente alla geometrica colorata del primo periodo
siculo.

(') Origini della civiltà mediterranea, p. 201.

(a) La decorazione della ceramica di Matera presenta una
grande importanza. La prima notizia un po' diffusa la dob-
biamo al Mayer pag. 132. Speriamo che il D. Ridola si de-
cida presto alla illustrazione del suo Museo. Intanto gli sono
grato per l'aiuto che volle dare a questa mia pubblicazione.
 
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