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449

le pietre funerarie felsinee

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N. 180. Stele ovoidale allungata.

Su un lato di questa stele è iniziato il lavoro
di una grossa orlatura (fig. 2).

Alt., rn. 1,08; largh. massima, m. 0,39; largii,
minima, m. 0,34.

Secondo Gruppo.

N. 181. Stele frammentata ovoidale ed allungata.

Il lato A (fig. 44), dentro una semplice orlatura,
ha la figura di un cavaliere diretto verso sinistra. Il
cavallo ha gambe assai lunghe e lunghissima coda;
il cavaliere, imberbe e nudo, ha la lancia in resta.

Il lato B ha una cornice a spirali ad onda di-
rette verso l'alto. Dentro, diretta verso sinistra, è
la figura di un guerriero barbato ; indossa la co-
razza ed i gambali. Con la destra si appoggia ad
una lancia, con la sinistra alzata tiene l'elmo dalla
ampia cresta. I tratti del volto sono arcaici, le gambe
sono lunghe.

Alt. totale, m. 1,46; Alt. della parte scolpita,
m. 1,20; largh. massima, m. 0,74; largh. minima
al basso, m. 0,62.

Bull. ci. Instit, 1872, p. 20 (Brizio). — Dennis,
voi. Il, p. 522. — Atti e Memorie, 1885, p. 200
e seg. (Brizio). — Zannoni. tav. LXXVII, 3, 4,
p. 297 e seg. — Brunn, Abhandlungen ecc., XVIII,
I, p. 153. — Atti e Memorie, 1908, p. 70, n. 1
(Ducati). —Rendiconti dei Lincei, 1909, p. 209 —
(Ducati).

Proviene questa stele dal sepolcro n. 215. Esso
conteneva, oltre ad ossa combuste con fili sottilissimi
di oro ed a frammenti di vasetti a vernice nera, una
tazza a figure rosse edita da Zannoni (Certosa, ta-
vola LXXVII, 1). Nell'interno della tazza è un gio-
vane con skyphos nella sinistra, bastone nella destra;
all'esterno da ciascun lato un agonoteta con due atleti
i quali sollevano dei manubri (Pellegrini, n. 364).

N. 182. Stele ovoidale frammentata.

Nello spessore sottile di questa stele è scolpito
un tralcio di edera.

Il lato A (fig. 5) ha una cornice a spirali ad onda
dirette verso l'alto; in cima è una palmetta; in basso
da ciascun fianco è una foglia.

Tre souo le zone qui scolpite. La zona inferiore
ha due belve, due leonesse affrontate; quella a sini-
stra ha visibili tre poppe, ha pure la criniera e tiene
la bocca semiaperta con lingua pendente. Della leo-
nessa di destra poche traccie sono rimaste.

Nel mezzo della seconda zona è tuttora ricono-
scibile la figura di un uomo barbuto, alato, avvolto
nel mantello. Questo dèmone è di fronte con la testa
diretta verso destra ed i piedi a sinistra. In ciascuna
mano tesa tiene un serpente. Non bene riconoscibili
sono gli essseri bestiali che fiancheggiano questa fi-
gura. A sinistra appare una protome equina; a destra
è un quadrupede che sembra ritto sulle zampe po-
steriori.

L'ultima zona, piuttosto guasta, ha una biga di-
retta verso sinistra. Le redini sono tenute dinnanzi
da un ragazzo. Sopra i cavalli in positura orizzontale
è un dèmone giovanile volante. Scomparsi sono il
carro e la figura, che vi doveva essere sopra ; ma tut-
tora sono visibili le traccie dell'ombrello che essa
figura sosteneva, cioè un frammento del manico ed un
frammento della tesa a destra.

Il lato B ha una cornice a spirali ad onda di-
rette verso l'alto.

Pure qui sono tre zone scolpite. La inferiore ha
due sfingi affrontate: ciascuna di esse ha un viticcio
in testa.

La zona mediana ha due cavalieri affrontati e
simmetricamente disposti; del cavaliere di destra ap-
pariscono lo scudo tondo imbracciato nella sinistra e
la lancia che doveva impugnare con la destra.

L'ultima zona contiene una triga diretta verso si-
nistra a passi lenti e maestosi. È visibile il contorno
della figura del defunto che invade la cornice a de-
stra, e pure visibile è la ruota del carro ad otto raggi.
Superiormente nel campo della zona è una foglia,
posta come riempitivo.

Alt. originaria, m. 1,97; alt. attuale, m. 1,53;
largh. massima, m. 1,47; spess., m. 0,085.

Atti e Memorie, 1885, p. 201 (Brizio). — Zannoni,
Certosa, tav. LXXVIII, 1-3, p. 301.

La tomba n. 218, in cui fu rinvenuta questa stele,
conteneva, oltre a poche ossa combuste, i seguenti
vasi :
 
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