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LE PIETRE FUNERARIE FELSINEE
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luske (Milani, Museo topografico, p. 36) e quella di
Monte Qualandro (Milani, Italici ed Etruschi, ta-
vola XIV, fig. 63) sono del primo tipo. La forma cioè
è quadrilatera, ad angoli retti ; vi si nota estrema sem-
plicità di decorazione; le figure dei guerrieri ivi espressi
palesano una tecnica ed un disegno di arcaismo infan-
tile, la tecnica a semplice, leggiera incisione, il di-
segno tuttora geometrico, con ingenuità di movimenti
e di schemi. Dopo la scoperta delle stele di Prinià (*),
è chiara la connessione di questi due esemplari etruschi
Fig. 6. — Cippo n. 1.
con l'arte dell'Oriente ellenico nei suoi incunaboli (2),
ma chiara è pure la stretta colleganza della sagoma qua-
drilatera di queste stele con le quadrangolari stele
micenee (3).
Questo tipo poi, allungandosi e restringendosi assai,
diventa il tipo di stele arcaica in uso e nella Jonia (4)
ed in Attica, stele atta a contenere la singola figura
in piedi del defunto; mentre in Sparta si mantiene
la forma quadrilatera, idonea a contenere le figure del
defunto o dei defunti eroicizzati seduti (5).
(') Pernier in Bollettino d'arte, 1908, p. 147 e seg., figg. 5
o 6; Memorie dell'Istituto Lombardo, 1910, p. 19 e seg.;
Milani, Italici ed Etruschi, p. 19 e seg.
(2) Si veda il confronto anche con la notissima stele di Lemno,
istituito, per la stele vetuloniese, dal Karo, Athenische Mitlei-
lungen, 1908, p. 72, tav. V.
(2) Reichel, in Eranos Vindobonensis, pp. 25-33. Perrot e
Chipiez, VI, p. 763 e segg.
(4) Es. la stele di Syme {Bull, de Corr. hellénique, 1894,
pp. 221-225; Perrot e Chipiez voi. Vili, p. 328 e seg., fig. 143).
(5) Athenische Mitteilungev, 1877, tav. XI; Perrot e
Chipiez, voi. Vili, fig. 215; Brunn-Bruckmann, Denkmàler,
tav. 227, a.
Una derivazione da questo tipo di stele ci è of-
ferta in Etruria dall'esemplare Peruzzi dall'Antella ('),
il cui rettangolo, rastremandosi verso l'alto, è sormon-
tato da un'ampia palmetta scolpita. Così, per l'aspetto
totale, la stele Peruzzi presenterebbe analogia col tipo
della stele arcaica attica (2) ; ma la stele attica è
molto più alta ed è più slanciata.
Fig. 7. — Stele euganea del Museo di Padova.
Pare, a mio avviso, che a questo medesimo tipo
debba risalire la pietra Zannoni (Rendiconti dei Lincei,
1910, p. 264 e segg., t. II = fig. 46); questa pietra,
sebbene ora sia mutilata, in origine doveva presentare
una forma quadrangolare, costituendo così l'unico
esempio a noi noto che esibisca questa derivazione dal
primo tipo di stele ; mentre il tipo vetusto, con la stessa
tecnica e lo stesso sistema decorativo che sono nella
stele vetuloniese, vediamo mantenuto in seriore età
presso la più rude popolazione dei Veneti. Posso citare
l'esemplare di Camino (fig. 7) del Museo di Padova (3).
Il secondo tipo è quello datoci dalle stele di Fie-
(') Martha, fig. 165; von Sybel, Weltgeschichte der Kunsl',
p. 129. Si aggiunga il frammento di stele gemella da Peretola.
(a) Es., stele di Antiphanes (Perrot e Chipiez, voi. Vili,
fig. 339), stele Borgiana (ivi, fig. 73), stele edita dal Noack
(Ath. Miti, 1907, t. XXI-XXII, 2).
(3) Fabretti, Terzo supplemento al G.I.I., 1875, p. 74,
n Ibis; Pauli, Altitalische Forschungen, voi. Ili, n. 261. Si
veda anche l'esemplare al Museo Lapidario di Verona; Pauli,
op. cit, voi. Ili, p. 259; Nachod, Der Rennwagen, n. 29, t. 3.
LE PIETRE FUNERARIE FELSINEE
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luske (Milani, Museo topografico, p. 36) e quella di
Monte Qualandro (Milani, Italici ed Etruschi, ta-
vola XIV, fig. 63) sono del primo tipo. La forma cioè
è quadrilatera, ad angoli retti ; vi si nota estrema sem-
plicità di decorazione; le figure dei guerrieri ivi espressi
palesano una tecnica ed un disegno di arcaismo infan-
tile, la tecnica a semplice, leggiera incisione, il di-
segno tuttora geometrico, con ingenuità di movimenti
e di schemi. Dopo la scoperta delle stele di Prinià (*),
è chiara la connessione di questi due esemplari etruschi
Fig. 6. — Cippo n. 1.
con l'arte dell'Oriente ellenico nei suoi incunaboli (2),
ma chiara è pure la stretta colleganza della sagoma qua-
drilatera di queste stele con le quadrangolari stele
micenee (3).
Questo tipo poi, allungandosi e restringendosi assai,
diventa il tipo di stele arcaica in uso e nella Jonia (4)
ed in Attica, stele atta a contenere la singola figura
in piedi del defunto; mentre in Sparta si mantiene
la forma quadrilatera, idonea a contenere le figure del
defunto o dei defunti eroicizzati seduti (5).
(') Pernier in Bollettino d'arte, 1908, p. 147 e seg., figg. 5
o 6; Memorie dell'Istituto Lombardo, 1910, p. 19 e seg.;
Milani, Italici ed Etruschi, p. 19 e seg.
(2) Si veda il confronto anche con la notissima stele di Lemno,
istituito, per la stele vetuloniese, dal Karo, Athenische Mitlei-
lungen, 1908, p. 72, tav. V.
(2) Reichel, in Eranos Vindobonensis, pp. 25-33. Perrot e
Chipiez, VI, p. 763 e segg.
(4) Es. la stele di Syme {Bull, de Corr. hellénique, 1894,
pp. 221-225; Perrot e Chipiez voi. Vili, p. 328 e seg., fig. 143).
(5) Athenische Mitteilungev, 1877, tav. XI; Perrot e
Chipiez, voi. Vili, fig. 215; Brunn-Bruckmann, Denkmàler,
tav. 227, a.
Una derivazione da questo tipo di stele ci è of-
ferta in Etruria dall'esemplare Peruzzi dall'Antella ('),
il cui rettangolo, rastremandosi verso l'alto, è sormon-
tato da un'ampia palmetta scolpita. Così, per l'aspetto
totale, la stele Peruzzi presenterebbe analogia col tipo
della stele arcaica attica (2) ; ma la stele attica è
molto più alta ed è più slanciata.
Fig. 7. — Stele euganea del Museo di Padova.
Pare, a mio avviso, che a questo medesimo tipo
debba risalire la pietra Zannoni (Rendiconti dei Lincei,
1910, p. 264 e segg., t. II = fig. 46); questa pietra,
sebbene ora sia mutilata, in origine doveva presentare
una forma quadrangolare, costituendo così l'unico
esempio a noi noto che esibisca questa derivazione dal
primo tipo di stele ; mentre il tipo vetusto, con la stessa
tecnica e lo stesso sistema decorativo che sono nella
stele vetuloniese, vediamo mantenuto in seriore età
presso la più rude popolazione dei Veneti. Posso citare
l'esemplare di Camino (fig. 7) del Museo di Padova (3).
Il secondo tipo è quello datoci dalle stele di Fie-
(') Martha, fig. 165; von Sybel, Weltgeschichte der Kunsl',
p. 129. Si aggiunga il frammento di stele gemella da Peretola.
(a) Es., stele di Antiphanes (Perrot e Chipiez, voi. Vili,
fig. 339), stele Borgiana (ivi, fig. 73), stele edita dal Noack
(Ath. Miti, 1907, t. XXI-XXII, 2).
(3) Fabretti, Terzo supplemento al G.I.I., 1875, p. 74,
n Ibis; Pauli, Altitalische Forschungen, voi. Ili, n. 261. Si
veda anche l'esemplare al Museo Lapidario di Verona; Pauli,
op. cit, voi. Ili, p. 259; Nachod, Der Rennwagen, n. 29, t. 3.