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585

LE PIETRE FUNERARIE FELSINEE

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cambia e diviene nella stele essenzialmente simbolico,
allusivo alla celere, ma pomposa andata del defunto
agl'Inferi. Che del resto, desunto lo schema figura-
tivo da un modello arcaico, fosse poi in seguito esso

stele, ove il cane appare eccezionalmente ed ove, come
si è visto e si vedrà in sèguito, molti schemi sono
ricalcati su modelli con leggiere varianti, essa figura
ha in sè un mero valore accessorio, decorativo.

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Fig. 46. — La pietra Zannoni.

schema trasformato ed adattato al nuovo e più pro-
fondo concetto, ci viene provato dal fatto che, pur
conservandosi in grande maggioranza le ali ai cavalli,
il cane non viene più effigiato, se non eccezionalmente.

Invero avanzi, ma quasi indistinti, del cane sono
sotto i cavalli, che erano stati disegnati attorno alla
sfera del cippo n. 157, che pel materiale della sua
tomba può essere datato circa la metà del secolo V. Il
cane riappare poi nella seriore stele n. 169 (tav. V),
ma qui ha perduto del tutto il carattere suo primi-
tivo ed è divenuto il cane domestico che segue il so-
lenne corteo della sua padrona defunta, perciò simile
del tutto al cane che lento cammina sotto il carro su
urna vulcente (Martha, fig. 249).

Per ciò che precede non attribuisco a questa figura
di cane un significato riposto e simbolico, ma in questa

Ben altra è la importanza della figura del serpente
che, in connessione con il carro della persona defunta,
appare nelle stele nn. 42 (fig. 79), 44, 77 (fig. 48).
In questi tre esemplari il rettile accompagna il so-
lenne corteo del defunto svolgendosi a spire nella
stessa direzione.

Troppo nota è la essenza funeraria del serpente
presso i Greci, ed essa ci viene provata sia dalla tra-
dizione letteraria (') che dalla monumentale (2). Que-

(*) Furtwànglor, Sammlung Sabouro/f, Einleitunq,!, p. 16;
Harrison, op. cit., p. 326 e sgg. Sono assai noti il passo di
Eliano ([list, animalium, I, 51) ed il racconto di Plutarco
(Cleomene, 39).

(a) Si v. per es. i vasi in Gerhard, Auserlesene Vasenbilder,
tav. 196, 2; tav. 199; Mon. dell'Instit., Vili, tav. V ; Annali del-
 
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