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711

LE PIETRE FUNERARIE FELSINEE

712

veiz (in A, 2) e Sialfpis (in B, 3). Come queste
due forme, così Salxié potrebbe indicare la età del
defunto; sarebbe allora composto dal numerale éa
(quattro) e da al% (indice delle decine) ('): is sarebbe,
io credo, la desinenza del genitivo concordante con
Velnaé Kadieé.

M) n. 105; iscrizione incisa nel campo figurato
lungo il dèmone di rozzo aspetto, dal basso verso l'alto:

M\NfNflf : MV4IH4'Nfì3ITWlvv1

Mi suti 6an%vilué: Titlalué.

Le lettere sono piuttosto irregolari, e le parole
mi suti più non sono leggibili, tanto cbe ho seguito
l'apografo del Gozzadini. Indice di carattere tardivo
sono la forma tondeggiante dello 6 e la forma del T.

Pure degne di nota sono la sostituzione della
tenue t all'aspirata & nella parola suti (2) e la pun-
teggiatura tra la prima e la seconda parte della frase.

È qui l'ovvio prenome femminile di 6an%vil (= Ta-
naquilla) (;!) posto al genitivo, accompagnato dal nome
famigliare o gentilizio Titlalo, erroneamente scambiato
dal Gozzadini pel nome del marito della defunta e reso
italianamente in Titullio. Si confronti la iscrizione
latina di Fiesole di Titallius (C. I. XI, n. 1551)
addotta dallo Schulze {*).

N) n. 106; iscrizione incisa parte nel primo li-
stello, parte nella zona sottostante.

Minv^afixncm]

(Vei)pi Karmunié.

Le lettere Vei di (Vei)pi più non sono riconosci-
bili nella pietra; {Vei)pi è scritto nel campo figurato,
Karmunié sopra il listello, con lettere assai spazieg-
giate. Anche qui si palesano la inabilità e la rozzezza
dallo scalpellatore nell'adattare la iscrizione funeraria.
Si noti la forma tonda, e non più appuntita, del Q.

Si ha qui la parola Veipi, variante insolita di
Vipia, che è un gentilizio frequente di Perugia (5) e

(') Skutscli, op. cit., p. 783, p. 800; Trombetti, op. cit,
p. 43 e seg.

(3) Si cfr. Lart del n. 180 del 0.1. E., I, invece dell'ovvio
Lar».

(3) Miiller-Deecke, I, p. 459, n. 10, si v. C. I. E, I, nn. 123,
275, 278, 400, 408, 431, 1123, 1773, 2499, 2586, 4319.
(*) Op. cit., p. 177.

(6) C. I. E., I, ipogeo di Monte Vile, nn. 3579-3591 ; ipogeo
della famiglia Vibia Alfia, nn. 3769-3773 ; ipogeo della famiglia

del territorio chiusino ('), ma che qui è certamente
usato come prenome di donna. Accanto è il genitivo
Karmunié, onde la iscrizione viene ad assumere la
stessa concettosa brevità che possiede la iscrizione
fiesolana Vipie Veseé (C. I. E., I, n. 17) (2). Karmuni
non mi pare che si debba italianizzare, come fece il
Gozzadini, in Carmonio, ma credo che corrisponda al
latino Carminius. Uno scrittore etrusco di tale nome
è spesso citato da Servio (3).

0) n. 137; la iscrizione era incisa sulla cornice
che circondava il campo figurato. Essa è erroneamente
resa nelle Notizie degli scavi, 1876, p. 8. Così ho
riconnesso i frammenti di questa iscrizione:

. . .OV*...MAaM....IM4'< ! ... Vf\ vMlN . i+aw
.AIOvi.AMflM......>i+a + ..

Così in parte restituisco:

.. Tetl(ué?) {Veln)aé A(r)n&i(al) Veneti(a)l Zil{u)tu{é)
■ ■ X ■•■ éra(é)... suO\i).....

Forse la iscrizione occupava solo una parte della
cornice, e questo deduco dal fatto che la parola
Tetl(ué?), che forse era la prima o tra le prime, è
posta al di dietro di una testa umana (fr. n. 2). Il 6
in questa iscrizione ha già la forma tondeggiante,
sebbene ancora irregolare.

Si avrebbe qui una iscrizione funeraria, in cui i
nomi del defunto, posti al genitivo, sarebbero retti
da sut)(i)\ forse dinanzi a Teli., qualora lo si voglia
l'integrare in Tetlué, era il mi, e così forse si notava
quella trasposizione del su&i dal mi che abbiamo in-
contrato in //.

( Veln)aé si è già incontrato in L. La forma
A(r)nO-i(al), dal femminile Arn&ia, si ritrova spesso
in iscrizioni perugine (4), mentre non vi ho potuto

Vibia Obelsia, nn. 3783-3790, nn. 3938-3942; ipogeo della fa-
miglia Vibia Veninia, nn. 3945-3964; ipogeo della famiglia
Vibia Varia, nn. 4017-4022: poi i nn. 4344-4353, i nn. 4355-
4357, i nn. 3358, 3454, 3455, 3497.

(') C. I. E., I, pp. 292 e segg. nn. 2197-2229 ; si vedano
poi i nn. 546, 547, 618, 619, 686, 758, 759, 1336. 1589.

(*) La lezione Vezes e del Lattes, Correzioni, giunte, po-
stille al C. I. E., voi. I, p. 4.

(3) Miiller-Deecke, II, p. 36, n. 70.

(4) G. I. E, I, nn. 3418, 3762, 3778, 3792, 3793, 3826,
3833, 4432, 4435, 4484, 4507; si v. un esempio da Volterra,
CI. E., I, n. Ili ed un frammento di fittile di Orvieto, CI. E-,
II, n. 5148.
 
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