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LE PIETRE FUNERARIE FELSINEE

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dal metodo diverso di seppellimento qui è là; in
Felsina con la fossa scavata nel terreno e sormon-
tata dal tumuletto e dalla pietra, in Toscana con la
camera sepolcrale tutt'attorno dipinta. E però i con-
cetti, che sì riccamente si trovano esplicati nelle pit-
ture tombali, in Felsina si restringono a brevi e più
scarsi e più umili accenni nella vile arenaria, e vanno
sempre più limitandosi ad un non ricco repertorio deco-
rativo geometrico, vegetale, zoomorfo e teratomorfo,
a non molti schemi figurativi che, in maggioranza,
ingenuamente alludono ad atti della vita, a credenze
dell'oltretomba e che, talora, ma solo in stele seriori,
sono in mera funzione ornamentale.

Nel modo che segue credo opportuno ripartire,
secondo la maggiore o la minore antichità, le pietre
funerarie a noi pervenute, disponendole in cinque
gruppi, ciascuno dei quali comprende lo spazio di
trent'anni.

1° gruppo: 510-480 a. C.

nn. 4, 5, 128, 130, 175, 187, 201.
In tutto sono sette esemplari.

2° gruppo: 480-450 a. C.

nn. 55, 82, 90, 112, 131, 132, 133, 134, 135, 140,
157, 162, 163, 174, 181, 184, 188, 192, 193, 199.
In tutto sono venti esemplari.

3° gruppo: 450-420 a. C.

nn. 2, 3, 6, 9, 10, 13, 31, 44, 57, 58, 61, 68,
70, 83, 99, 103, 115, 118, 124, 136, 137, 138, 139,
156, 159, 165, 170, 183, 186, 189, 190, 200.
In tutto sono trentadue esemplari.

4° gruppo: 420-390 a. C.

nn. 1, 19, 21, 24, 25, 28, 29, 30, 32, 33, 34, 35,
36, 50, 59, 62, 64, 66, 69, 72, 73, 77, 79, 80, 84,
86, 87, 91, 93, 95, 96, 100, 101, 102, 104, 107,
108, 111, 120, 125, 129, 160, 161, 169, 172, 182,
197.

In tutto sono quarantasette esemplari.
5° gruppo: 390-360 a. C.

un. 11, 12, 14, 15, 16, 17, 18, 20,22,23,26, 37,42,
43, 45, 47, 48, 49, 51, 52, 53, 54, 63, 65, 67, 71, 74,
75, 76, 78, 81, 85, 88, 89, 92, 94, 97, 98, 105, 106,

109, 110, 113, 114, 116, 117, 119, 121. 123, 126,
158, 164, 168, 171, 173, 176, 191, 194, 195, 196.

In tutto sono sessanta esemplari.

Nello specchio suddetto ho ripartito in tutto 166
numeri ; degli altri 35 non ho tenuto conto, perchè
indicanti, sia troppo miseri frammenti, sia esemplari
indeterminabili, o per la loro corrosione, o pel loro
contenuto, o per la mancanza di decorazione scal-
pellata.

In ciascun gruppo si potrebbero poi notare nelle
pietre divergenze di espressione stilistica, le quali
presuppongono differente età di esecuzione, lo svi-
luppo infine disegnatorio dei vari schemi che si può
all'incirca supporre avveuuto, per ciascun gruppo, in
un trentennio.

Le pietre più arcaiche si sono trovate in preva-
lenza nel sepolcreto De Luca ed in quelli della
Certosa ; solo pei due numeri 4 e 5 è rappresentata
la necropoli del Giardino, e quella Arnoaldi solo pei
tre numeri 82, 90, 112. Ma già nel gruppo terzo si
equilibrano i prodotti delle quattro maggiori necropoli
etnische felsinee. Anzi nei due ultimi gruppi la pre-
valenza passa alle necropoli del Giardino ed Arnoaldi ;
questa ultima poi è anche in maggior grado rappre-
sentata da tarde pietre.

Ciò costituisce una delle prove contro quello che
il Bri zio affermava (') sul graduale e regolare espan-
dersi delle tombe etnische dalla città alla campagna,
da maggiore a minore antichità.

L'aggruppamento, che sopra ho fatto, consente
anche di vedere quali forme di pietre (o cippi o stele),
quali metodi di decorazione, quali schemi figurativi
siano andati svolgendosi o siano andati in disuso o
abbiano goduto di maggior favore.

Ho creduto opportuno, per le loro forme arcaiche,
porre i leoni a tutto tondo nel primo gruppo; in
sèguito essi scompaiono del tutto. I cippi sarebbero
rappresentati fin verso lo scorcio del sec. V, con la
forma seriore della sfera incassata nel quadrangolo.
Nelle stele, dapprima si hanno la cornice stretta e
disadorna e lo scalpellamento su di un sol lato; ma

(') Epoca preistorica, nella Storia d'Italia edita dal
Vallardi, p. CXXVII.

Si cfr. le mie osservazioni in Rendiconti dei Lincei,
1909, pp. 207 e segg.
 
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